Cosa troverai in questo articolo:
- lunghezza: 42 km
- dislivello in ascesa: 968 m
- fondo stradale: strada provinciale asfaltata 60%, strada bianca ghiaiosa 30%, fondo sterrato 10% [consigliata MTB]
La Val d’Orcia
Il profilo delle colline della Val d’Orcia è come il riso di Bacco, dionisiaco, allegro e feroce come i sapori del vino tanto caro al dio greco. Ridenti discese e salite inaspettate, un andamento altimetrico vivace, rilassante e impegnativo allo stesso tempo, in altre parole la sagra della dualità.
E proprio come il vino buono che già s’intuisce dalle linee diagonali dei suoi filari, la Val d’Orcia va affrontata. Va bevuta, vissuta in maniera intensa, per entrare in comunione con la terra e ciò che essa produce.
Questo itinerario offre notevoli soddisfazioni e un discreto impegno in termini di accumulata, ma anche il piacere unico delle tortuosità che solo le strade bianche dell’Eroica sanno dare. È un modo di smembrare l’essenza di questa regione in varie piccole sotto-identità, tappe che si alternano in successione armonica, ognuna col suo paesaggio, coi suoi sapori e le sue caratteristiche.
Chianciano
Il nostro giro parte da Chianciano, in via della Libertà, per inerpicarsi subito per l’erta che ci conduce a Stabbiano e Sant’Albino. Qualche tornante duro in salita e guadagniamo quota tra i castagni, in mezzo a un traffico che – specie agli occhi di un pedalatore romano – è inaspettatamente rado e garbato: le automobili hanno una premura nel lasciare uno scarto di uno/due metri al ciclista, e la pazienza di attendere il momento giusto per sorpassare, da lasciare piacevolmente sorpresi; oltretutto, la loro frequenza di passaggio è limitata e mette a proprio agio e sicurezza anche i ciclisti meno abituati a muoversi su strade extraurbane.
Qualche zigzag tra gli ulivi, e dopo altri lievi saliscendi giungiamo in vista di Montepulciano, la cui silhouette è adagiata su un poggio: la deviazione e l’ulteriore salita di circa 1,5 km è più che doverosa. Giunti in cima, ci si apre il panorama meraviglioso della rocca medievale, ed entrando dalla porta principale abbiamo la sensazione di visitare uno di quei borghi abbandonati, forza del Passato di cui parlava Pasolini.
Montepulciano
Il centro storico di Montepulciano e i suoi vicoli in pendenza sono una perla che vale una prima sosta: un bicchiere di vino Nobile per scaldare gli animi e le gambe, e si riparte in direzione Pienza.
La SP146 presenta un traffico motorizzato ancor più sparuto, e il silenzio esalta gli odori della campagna di maggio: al verde intenso dei vigneti fanno il controcanto il giallo delle ginestre e il viola della lavanda, la pedalata entra nel vivo, l’andamento altimetrico offre tregua e si rilassa.
Pienza
Ai cartelli che ci ricordano che siamo sulla Strada del Vino Orcia si alternano quelli che preannunciano il vanto di Pienza, lo squisito formaggio pecorino. La città ci appare sdraiata su un’altura, quasi distesa come un vecchio addormentato (cit.): la città di Pio II Piccolomini merita senza dubbio la seconda sosta dell’itinerario.
Dopo aver attraversato il borgo medievale da una porta all’altra, da Piazza Dante Alighieri lungo tutto Corso Rossellino, ci attende ora la parte più bella di tutto il giro: sfruttando la rete dei numerosi (e ben segnalati) sentieri CAI ci lanciamo in un’ostica discesa giù per la valle in direzione Monticchiello, su una strada bianca ghiaiosa che ti fa capire che certi luoghi allora esistono davvero, e non sono solo delle immagini da calendario “Visita la Toscana 2016”: il sentiero diventa un serpente bianco, seguendo prospettive impossibili e degne di Escher, i pini lo incorniciano in una serie di ondate verdi che la gente comune chiama colline, e che il ciclista vede come esseri viventi.
Giunti in fondo alla valle, tutta la quota che si è persa va però riguadagnata con il sudore: la ricompensa per queste due ultime salite sono la visione delle mura a difesa dei 202 abitanti del borgo di Monticchiello, vera e propria perla dell’epoca dei Comuni.
Dopo questa terza e ultima sosta, non ci resta che seguire la Strada del bosco sopra Chianciano, che con una discesa sconnessa che farà impazzire gli amanti della MTB ci riporta in paese proprio in prossimità delle piscine termali Theia, ideali per concludere la giornata.
L’anello è estendibile fino a 50/60 km, allungandosi dopo Pienza fino a San Quirico d’Orcia e Bagno Vignoni, a seconda del livello di allenamento o del tempo a disposizione.
Dove alloggiare
Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Miralaghi di Chianciano un bike hotel che offre ai ciclisti tutto il supporto necessario. E alla fine del tour in bici impagabile il relax nelle famosissime Terme.