Cosa troverai in questo articolo:
La solita strada, bianca come il sale
Il grano da crescere, i campi da arare.
E un bel giorno dire basta e andare via.
Magari in bikepacking. Magari in Sardegna.
La Marmilla, regione da esplorare
La Marmilla è una terra vergine, il cemento che caratterizza tanti ex-angoli di paradiso del nostro Paese pare averla risparmiata e in molte sue zone interne la ruota del Tempo deve essersi inceppata.
Insomma, il posto perfetto per confrontarsi con Madre Natura, armati soltanto di armi che non fanno male: una tenda, un sacco a pelo e la propria mountain bike.
Il MyLand Bike Festival
Il MyLand Bike Festival è una sfida non competitiva che permette di misurarsi con sé stessi e con la propria resistenza, ma anche e soprattutto di scoprire tradizioni, sapori e profumi dell’isola di Ichnusa, pedalando al ritmo che si preferisce per sterrati e sentieri dell’entroterra della provincia di Oristano con bagaglio leggero e minimale, come impongono il bikepacking e questo tipo di trail in mountain bike.
Le località attraversate dai tre percorsi a disposizione per i concorrenti evocano dimensioni senza tempo. I suoni ancestrali dei toponimi sardi sembrano musiche scritte apposta per descrivere quei luoghi, per immaginarli. Dagli importanti siti nuragici di Brunk’e s’Omu e Nurax’e Mau, nei pressi di Villa Verde, quartier generale dell’evento, fino ai borghi incastonati tra il verde della macchia mediterranea e il rosso delle rocce, l’immaginazione viene stimolata in modo quasi fiabesco: Mogorella, Asuni, Barumini, Baradili.
Il percorso 120km
E qualunque sia il percorso scelto (quello breve è da 120 km, quello medio da 220 e quello lungo da 400), il divertimento per gli amanti della MTB è garantito: un andamento altimetrico vivace e mai monotono porterà i biker sulle pendici del Monte Arci, del Grighine e infine sull’altopiano della Giara. Il territorio attraversato sarà soprattutto collinare, in quei luoghi dove all’ulivo si abbraccia la vite, o montagnoso, fatto di rocce ispide e boschi. Il tempo a disposizione è quello stabilito per la durata del festival, dal 22 al 25 aprile, quattro giornate piene e dense di sudore e fatica.
Il primo anello, quello più breve, condensa in soli 120 km secoli e secoli di storia nuragica, passando per Villa Verde, Mogorella e il suo Nuraghe Friarosu e quello che è forse il sito più importante per questa civiltà: Barumini. In questo caso, il nostro percorso non si allontana mai dall’interno dell’isola, e presenta tre soli muri altimetrici: la prima, dura salita che da Villa Verde porta sulle alture prima di Mogorella, poi le pendenze prima Nureci, e infine lo strappo per guadagnarsi l’altopiano della Giara, che si conclude con la discesa finale.
Il percorso 220km
Quanto al secondo anello, si può considerare una variazione del primo per chi ha voglia di faticare un po’ di più: infatti, solamente i primi 30 chilometri tra Villa Verde guadagnano e perdono quota con rapidità, con sentieri tortuosi che sfidano le pendenze del Monte Arci che passano dai 200 agli 800 metri s.l.m. in un soffio. Altri ostacoli altimetrici tra i check point di Asuni e Laconi, quando il percorso si spinge ancor di più all’interno, prima di rilassarsi in discesa in vista del sito nuragico di Barumini, e di affrontare l’ostacolo finale dell’Altipiano della Giara, che è comune a tutti e tre tracciati. E’ questo che abbiamo provato con Viagginbici!
Il percorso 400km
E se i primi due percorsi potevano risultare impegnativi agli occhi di un pedalatore poco allenato, il lungo da 400 km è una bella sfida: 1000 metri di dislivello positivo in totale, per un anello che si spinge fino alla costa occidentale e allo stagno di Oristano coi suoi fenicotteri rosa – unico tratto in pianura dell’intero tracciato, che ama illudere il ciclista con brevi discese e altrettanto improvvisi strappi in salita
Il Myland Bike Festival offre quindi l’opportunità unica di godersi dei paesaggi unici, per fascino quanto per varietà: dai campi punteggiati di fiori della Marmilla alle aride spianate rocciose, passando per le cascate e le gole dell’Imbessu o del Rio Maiori nei pressi di Asuni, fino ad affogare lo sguardo nel blu intenso del Mediterraneo.
Non resta che ingranare il rampichino.