Il Delta del Po è un mondo sospeso tra acqua e terra, un ambiente naturale pressoché intatto che si svela solo a chi lo attraversa lentamente, seguendone i ritmi e lasciandosi trasportare dalla sua atmosfera unica. Questa terra, la più giovane d’Italia, si presenta come un labirinto di canali, argini e distese agrarie, dove l’uomo ha saputo convivere con la natura, modellandola senza snaturarla.
L’escursione parte da Ca’ Tiepolo, piccolo centro del comune di Porto Tolle, cuore del Delta. Qui, il paesaggio è dominato da argini imponenti, così alti da superare le abitazioni, un segno tangibile della forza del fiume e della necessità di contenerne la potenza. Lasciandosi alle spalle le ultime case, si sale sull’argine destro del Po di Venezia, il ramo principale del fiume, seguendolo fino a Tolle. La strada si snoda tra paludi, “barene”, insenature e scanni, offrendo una vista mozzafiato su un territorio mutevole, dove la luce riflessa dall’acqua regala giochi cromatici sempre diversi.
Quando il Po di Venezia si biforca, si continua lungo l’argine del Po di Tolle, sfiorando la foce e raggiungendo Scardovari, un vivace borgo di pescatori noto per il suo grande mercato ittico. Qui, la vita ruota attorno all’acqua: le barche scivolano lente tra i canneti, mentre il profumo del mare si mescola a quello del pesce appena pescato. Poco oltre, Bonelli accoglie i visitatori con le sue caratteristiche case deltizie, basse e con grandi camini a dado, testimoni di un’architettura semplice e funzionale.
Proseguendo verso la spiaggia di Barricata, ci si immerge in un angolo incontaminato, dove la sabbia dorata incontra il mare e la brezza marina accarezza la pelle. Questo tratto di costa, poco frequentato e ancora selvaggio, è il rifugio ideale per chi cerca tranquillità e contatto diretto con la natura.
L’itinerario prosegue lungo la Sacca di Scardovari, un’ampia laguna popolata da gabbiani, beccacce, sterne e tuffetti che si librano nell’aria con evoluzioni spettacolari. Qui, l’uomo ha saputo trarre il meglio da questa terra anfibia: gli agricoltori coltivano riso e grano, mentre i pescatori si dedicano all’allevamento dei mitili, tra cui spiccano la pregiata cozza del Polesine, o la rinomata Ostrica Rosa del Delta, un’eccellenza gastronomica di questa regione, ormai conosciuta in tutta l’Europa.
Una sosta all’Oasi di Ca’ Mello permette di approfondire la conoscenza dell’ecosistema deltizio, grazie al centro visite della Regione Veneto, che fornisce informazioni su agricoltura, pesca e biodiversità. Poco più avanti, il Biotopo Val Bonello offre uno scorcio di natura incontaminata, dove il silenzio è rotto solo dal fruscio del vento e dal canto degli uccelli. Un’attrazione imperdibile dell’oasi è il lavandeto di Ca’ Mello, visitabile gratuitamente a giugno, quando la lavanda in fiore regala uno spettacolo sensoriale unico.
Per il ritorno, si può attraversare il Po di Donzella grazie a uno dei caratteristici ponti di barche di San Giulia, autentici simboli del Delta. In alternativa, è possibile completare il giro della Sacca di Scardovari, risalendo poi l’argine del Po della Donzella fino a Ca’ Vendramin. Qui, una tappa al Museo Regionale della Bonifica consente di scoprire la storia della grande opera idraulica che ha modellato il Delta, visitando una storica idrovora risalente agli inizi del Novecento.
Infine, si ritorna a Ca’ Tiepolo, punto di partenza di questa affascinante escursione. Un viaggio tra acqua e terra, in un territorio dove il tempo sembra scorrere più lentamente, invitando chi lo attraversa a fermarsi, osservare e lasciarsi incantare dal fascino discreto e irresistibile del Delta del Po