Pordenone with Love, recita lo slogan turistico della città. And by bike, aggiungiamo noi: grazie al progetto “Welcome to Bike” infatti si possono percorrere oltre 500 km suddivisi in 15 percorsi (www.pordenonewithlove.it). Gli itinerari, che variano dai 15 ai 50 km, consentono di visitare nei dintorni, cittadine splendide come Sacile (il Giardino della Serenissima), Spilimbergo(la patria del mosaico),Maniago (nota in tutto il mondo per i suoi coltelli) e alcuni tra i “borghi più belli d’Italia”: Valvasone, Cordovado e Poffabro di Frisanco; o le zone dove prese ispirazione Ippolito Nievo. Per chi è allenato non mancano le proposte lungo laPedemontana che tocca comuni come Polcenigo, Budoia, Aviano e il piccolo e nuovo comune di Vajont (nato dopo la tragedia del 1963).
Ma per cominciare, pedaliamo nel cuore ciclabile di Pordenone: un cuore fatto di strade a pavè tra antichi palazzi, ciclabili lungo fiume, parchi, ponticelli e sentieri che portano alle risorgive del Noncello, fiume al quale la città deve la propria origine, il proprio nome (Portus Naonis) e le proprie fortune. Per pedalare nei dintorni del centro basta una city bike, anche di quelle noleggiate dal bike sharing della città: cittadini e turisti possono utilizzare il servizio gratuito del Comune semplicemente richiedendone la tessera (mobilita@comune.pordenone.it / 0434-392512/524).
Ce ne sono di due tipi: biciclette a tessera elettronica e bici con lucchetto; le prime non hanno nemmeno un anno di età e sono prelevabili alla stazione e presso il Polo Universitario; le seconde, esistono dal 2006 e si trovano in stazione, Fiera, Ospedale civile, Municipio e Prefettura.
Partiamo – io e il signor Attilio Pellarini dell’associazione A ruota Libera, ruota pordenonese della Fiab – dall’Hotel Moderno, che offre gratuitamente le biciclette ai propri ospiti: imboccando la ciclabile a pochi metri, pedaliamo verso il Parco fluviale del Noncello passando il ponte di Adamo ed Eva, la chiesa della Ss. Trinità, la passeggiata lungo la riviera fluviale e la banchina, fino ad arrivare alle risorgive, dove – tra salici, pioppi, sambuco e biancospino – nelle pozze limpidissime si distinguono le “polle” dell’acqua che riemerge verso la superficie.
Rientrando verso il centro, immancabile una tappa presso la pasticceria Peratoner: una cioccolata calda e poi magari la sauna finlandese dell’Hotel Moderno, per riscaldare anima e corpo! Per concludere la giornata, non può mancare né un aperitivo né una cena: se amate pesce e crostacei, non perdete l’occasione di mangiare all’osteria “al Teston”!
Chiara Meriani The Lady Bike