I laghi di Cancano, dopo il Giro d’Italia dove pedalare

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Giro d’Italia

Lo scorso anno il Giro d’Italia in versione autunnale è passato non solo sullo Stelvio ma anche tra i laghi di Cancano, e la salita a questi sarà il quest’anno una delle quattro ascese protagoniste di Enjoy Stelvio National Park, una giornata in cui le strade saranno chiuse al traffico veicolare e le bici di tutta Europa diventeranno le uniche padrone dell’asfalto nel silenzio della montagna. Valdidentro, Isolaccia e i Laghi di Cancano erano al loro esordio quest’anno come “città di tappa” al Giro d’Italia ma queste strade erano già state solcate lo scorso anno anche da una tappa del Giro Rosa e dalla Granfondo Stelvio Santini.


I laghi di Cancano

Sono dei bacini artificiali di proprietà di A2A, che forniscono gran parte dell’energia elettrica alla vicina Milano, e per arrivarci ci vogliono 21 tornanti sul fianco della montagna. Sorpassate le Torri di Fraele, antiche e possenti costruzioni di epoca trecentesca, si raggiungono i laghetti creati nel secolo scorso (i lavori per la diga di Cancano furono ultimati nel 1956 ) per la produzione di energia elettrica e che col passare del tempo hanno portato alla creazione di un ambiente ideale per passeggiate a piedi, trekking e in mountain bike tra i boschi dell’alta montagna valtellinese. I laghi sono alimentati di acqua dallo Spòl, dai torrenti Alpe, Gavia, Frodolfo, Zebrù, Braulio, Viola e Forcola e, in anche dal fiume Adda, che ha poco lontano le sue sorgenti. I laghi sono in grado di contenere fino ad oltre 190 milioni di metri cubi di acqua in massima portata. Solitamente nei mesi tra luglio e settembre l’area è a traffico limitato e l’intero tratto intorno ai due laghi è ZTL percorribile in bicicletta, a piedi o mediante navetta.

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Tour da provare

La Enjoy Stelvio National Park, insieme ad altri eventi legati al mondo del ciclismo come l’Alta Valtellina Bike Marathon o la Re Stelvio Mapei, hanno contribuito a portare in Valtellina migliaia di appassionati delle due ruote. Ma per i meno “atletici” si possono trovare anche ciclabili battute e meno impegnative come il Sentiero Valtellina, i 114 chilometri che da Colico raggiungono Bormio, e la ciclabile della Valchiavenna, 42 chilometri sempre da Colico fino a Villa Chiavenna.
Il giro dei laghi di Cancano è poco più di 16 chilometri ed è interamente pianeggiante, immerso nel Parco Nazionale dello Stelvio, per cui si possono avvistare moltissimi animali e rapaci tipici di queste zone. Sempre pianeggiante è un percorso di 12 chilometri da Arnoga alle Torri di Fraele, per la maggior parte immerso in un bosco di larici e a tratti aperto con scorci panoramici su tutta Bormio e la Valdidentro. Sono soli sei chilometri e mezzo da Bormio a Teregua in Valfurva quasi quattro da Santa Caterina a Parco Isola (Giro dei Tre Ponti) avvolti da una pineta, in questa ampia radura pianeggiante terra di scoiattoli, cervi e caprioli.


Le salite

La salita di Cancano alle Torri di Fraele (1.964 m s.l.m.) da qualche anno è diventata meta di molti ciclisti “da corsa”, visto che il percorso è stato asfaltato; ha una lunghezza di circa 14 km con una pendenza molto regolare.
La salita alle Torri di Fraele, con partenza da Bormio (1.225 m s.l.m) ha il primo tratto, fino a Fior d’Alpe, che segue la statale 301 per il Foscagno, molto semplice con pendenze dolci, ma poi comincia la salita vera, con una serie di tornanti, si percorre un lungo e regolare traverso fino ad una piazzola per pic-nic, dove la pendenza si attenua. L’ultimo tratto si sviluppa a tornanti, fino al raggiungimento di due piccoli tunnel che portano alla base delle torri. La pendenza media della salita è del 6,9%, la pendenza massima è del 8,5% per un dislivello complessivo di quasi 800 metri.

Credits foto Pozzi

Marzia Dal Piai: giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.