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Qual è la sola risposta possibile se dici “gare di bici in pieno inverno”?
Ovvio, “il ciclocross”. E non potrebbe che essere altrimenti visto che questa è disciplina perfetta per assecondare nella stagione fredda quegli animi agonistici particolarmente “caldi”, per farlo in aree relativamente circoscritte come sono quelle su cui si snodano i circuiti, ancora per farlo per un periodo di tempo limitato (massimo un’ora), ma a intensità sempre massimali; e infine per farlo su percorsi che non portano mai i ciclisti a velocità elevate, quindi non li espongono eccessivamente al freddo.
In poche righe abbiamo sintetizzato le caratteristiche tipiche del ciclocross: sono state proprio queste che hanno affascinato anche tanti amatori.
Sì, perché negli ultimi anni tantissimi ciclisti non professionisti – o “della domenica” – sono letteralmente impazziti per questa specialità che per praticarla essenzialmente ti basta una bici da corsa provvista di coperture artigliate.
Sono nati – e continuano a nascere – nuovi circuiti e nuove challenge regionali o interregionali; e soprattutto la specialità è arrivata a coinvolgere città o aree del nostro Paese (soprattutto al sud) che fino ieri il ciclocross non sapevano quasi cosa fosse …
In Italia: tremila ogni week-end
Già, proprio così: in Italia il ciclocross è la specialità che a livello amatoriale ha registrato l’impennata maggiore negli ultimi venti anni. La spinta iniziale è arrivata dal mondo della mtb, visto che è proprio dai praticanti delle ruote grasse che il ciclopratismo ha cominciato ad attingere quando – appunto all’inizio dei Duemila – i biker agonisti cercavano una disciplina tecnicamente simile per trascorrere i mesi invernali senza abbandonare del tutto le loro indomabili velleità agonistiche.
Così, se fino agli anni Novanta qui da noi in Italia il ciclocross era una pratica semisconosciuta, riservata solo a una nicchia di specialisti professionisti, quel che succede oggi è che il ciclocross è esploso soprattutto a livello di pratica amatoriale, con migliaia di praticanti che si cimentano nelle challenge regionali o interregionali.
Nei mesi tra novembre e gennaio sono circa tremila i praticanti amatoriali che ogni fine settimana gareggiano nelle tante competizioni organizzate lungo lo Stivale.
Belgi e olandesi: padroni del vertice
Il paradosso italiano è purtroppo quello della nazione dove il ciclocross riscuote più successo a livello amatoriale, ma facciamo fatica ad avere atleti di vertice, che sappiano primeggiare in campo internazionale, dove a farla da padroni sono sempre belgi e olandesi. Ma non è di questo ci vogliamo occupare in questa occasione.
Piuttosto, vediamo quali possono essere i vantaggi a praticare una specialità del genere, proprio per chi non è professionista e non è più giovanissimo, ma che da questa specialità di nicchia delle due ruote può ottenere tanti vantaggi fisici, e soprattutto tanto divertimento.
Meglio del migliore allenamento
Iniziamo con il ricordare che, seppur di livello amatoriale, il ciclocross conosce solamente una dimensione: quella agonistica. Partecipare a eventi di ciclocross significa fare competizioni, e come per tutte le competizioni amatoriali anche qui è necessario disporre di un certificato medico sportivo di idoneità agonistica.
È il minimo che si possa richiedere ad una disciplina che obbliga a sforzi che rispetto alle specialità agonistiche estive sono limitati nel tempo, ma sono molto elevati dal punto di vista dei livelli di intensità raggiunti.
E qui sta il primo grande vantaggio in termini di allenamento amatoriale: il ciclocross allena capacità e intensità atletiche che neanche il migliore degli allenamenti (e tantomeno gli allenamenti invernali) potrebbero raggiungere. Il ciclocross allena tutte le espressioni atletiche: la forza assoluta, la potenza aerobica e offre anche spunti di resistenza lattacida, ovvero quelle qualità atletiche che caratterizzano le fasi di sforzo massimale, effettuato in parziale assenza di ossigeno da parte del muscolo.
Sono proprio queste le qualità atletiche che tendono a calare con l’avanzare dell’età, pertanto andarle a stimolare non potrà che essere di giovamento per i ciclisti delle fasce amatoriali “master” o “over”.
Allena coordinazione, velocità, rapidità
Ma c’è di più: la grande valenza allenante del ciclocross si esprime anche in termini di coordinazione atletica.
Per dirla in modo sintetico: la coordinazione è quella che serve per scendere e risalire agilmente in sella per superare gli ostacoli o anche per superare un tratto in cui è necessario scendere a piedi e procedere “bici in spalla”; velocità e rapidità dei movimenti sono i pilasti delle capacità coordinative del fisico, ed esattamente come per queste ultime anche quelle sono qualità che tendono a perdersi quando l’età avanza con l’età.
È un altro motivo in più per consigliare il ciclocross (anche) ai non più giovani.
Serve una “base” elevata
Nel ciclocross un ottimo allenamento di base è elemento essenziale per godersi davvero in pieno la prerogativa peculiare di questa specialità: il divertimento, sì, perché il ciclocross è divertimento puro, è il divertimento dell’agonismo spalla a spalla con l’avversario su un circuito fettucciato, è il divertimento del mettere alla prova le tue conoscenze tecniche nell’indovinare tipo e pressione delle gomme, è il divertimento del mettere alla prova le tue capacità di guida su terreni dei più disparati, è il divertimento di una competizione che si disputa incurante delle condizioni meteo ed è il divertimento di una gara veloce, che dura la massimo cinquanta minuti (per gli amatori questi sono i tempi). Ma è una disciplina molto molto faticosa.
Ed è per questo che, sia che tu sia un professionista alla ricerca della medaglia olimpica oppure un amatore che punta solo ed essenzialmente a divertirsi, nel ciclocross l’allenamento specifico e strutturato è condizione irrinunciabile per godersi davvero la specialità divertendosi, visto che l’alternativa certa è che finisca per essere solo un calvario.