Si è chiusa a Francoforte la 30esima edizione di Eurobike dove hanno esposto più di 1.500 aziende provenienti da 57 nazioni, per mettere in mostra le innovazioni del settore della bicicletta e della futura mobilità.
Dedicato proprio alla mobilità del futuro c’era un intero padiglione dove si sono viste proposte di nuove infrastrutture e soluzioni logistiche, tecnologie delle batterie e ma anche la nuova tendenza delle cargo bike e le proposte delle start-up.
Un’indagine di mercato per il 2022 prevede il 68% in più di vendite di bici da carico in Europa, durante la Fiera sono stati presentati nuovi modelli di cargo bike che vanno da quelle compatte a quelle pesanti. La crescita è stata impressionante, come ha confermato l’associazione tedesca dell’industria delle biciclette (Zweirad-Industrie-Verband, ZIV): le vendite di questo tipo di biciclette in Germania sono aumentate del 62% toccando le 167.000 acquistate solo lo scorso anno.
Dal 2018, il progetto City Changer Cargo Bike, finanziato dall’UE, ha organizzato promozioni di biciclette da carico in 15 città partner, da Lisbona a Gdynia e Cambridge a Varna, e dovrebbe fornire supporto nella ricerca della giusta bici da carico privata o commerciale.
I focus
Sono stati mostrati i miglioramenti della speed pedelec, che detto in breve è una e-bike molto più veloce, che in alcuni Paesi Europei è già mezzo di mobilità consolidato per i percorsi pendolari più lunghi.
Spinge anche il mondo dell’elettronica per le biciclette, ad esempio arrivano dall’America i sensori elettronici ed il collegamento in rete dei componenti per e-bike.
La tecnologia promette di migliorare anche la sicurezza in strada: controllate da micro specchi, le luci della bicicletta proietteranno, ad esempio, i segni della distanza e simboli di bicicletta sulla strada; sarà anche possibile visualizzare sequenze video o avvisi, come nel caso del ghiaccio nero.
C’è un settore poi che si occupa di bici “tuttofare” che si trasformano facilmente da cargo bike in tandem o city bike.
Ci sono anche nuovi sensori che monitorano la postura del ciclista sulla bicicletta e la resistenza dell’aria e altri che misurano i tempi sul giro e li trasferiscono direttamente al ciclocomputer, per consentire di spingersi quanto più possibile verso un’aerodinamica ottimale.
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