L’EROICA, QUANDO PEDALARE DIVENTA POESIA

foto guido rubino

L’EROICA LA PIU’ GRANDE MANIFESTAZIONE DI CICLISMO VINTAGE

 

Volete per un fine settimana fare un tuffo nel passato e scoprire l’essenza della bicicletta? Dovete partecipare all’Eroica, la prima e più importante manifestazione non competitiva di ciclismo vintage in Italia, solo su biciclette d’epoca nata nel 1997. Si parte da Gaiole in Chianti, lungo le strade bianche del senese, il 5 Ottobre alle 4.45 di mattina.

 

LO SPIRITO EROICO

 

L’Eroica è la rappresentazione sana e genuina di come si andava una volta in bicicletta. Anziché guardare un documentario in bianco e nero basterà andare a Gaiole in Chianti la prima domenica di Ottobre, per trovare 5.000 uomini e donne di ogni età con le loro bici e abiti d’epoca che daranno vita ad uno spettacolo a colori che al momento non conosce pari. I chilometri da percorrere, lungo quello che è anche un sentiero cicloturistico aperto a tutti, è di 203 chilometri ma si può partecipare facendone anche solo 40.

 

Per calarvi nello spirito “eroico” dovete pensare di farlo, per quanto allenati, con le bici di un tempo: sono ammesse solo quelle prodotte prima del 1987, anno in cui scomparve il pedale con le gabbiette puntapiedi, oppure corrispondenti al regolamento dell’Eroica. Si vedranno perciò circolare, cerchi in legno, cambi a doppia stecca, selle in cuoio, freni a tampone, gonne larghe e pantaloncini di lana. Qui manca l’agonismo a farla da protagonista la fatica, quella vera. E’ la rivincita dello spirito perduto, del ferro vecchio che acquista dignità e valore. E’ l’orgoglio di una terra che ha saputo valorizzare il territorio, le sue strade bianche e farne un’attrazione in tutto il mondo. L’Eroica è anche un esempio di illuminato impegno collettivo che coinvolge istituzioni, abitanti e operatori economici.

 

 

L’EROICA TUTTO L’ANNO

Per chi volesse farla in più tappe la si può dividere idealmente in quattro.

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1° Tappa

Da Piazza Ricasoli, a Gaiole in Chianti, si esce sulla Chiantigiana. Fatti i primi 10 chilometri verso il Castello di Brolio, comincia una salita suggestiva che i primi eroici che partono verso le 5 del mattino affrontano con la sola luce dei lumini a olio. Dopo Montechiaro si lascia il Chianti per la Val D’Arbia e ci si avvicina a Siena. L’Eroica è ben segnalata per cui non esiste il rischio di perdersi. Dopo Radi e Murlo si arriva a Buonconvento con già 63 km sulle gambe.

2° Tappa

Da Buonconvento a Montalcino il percorso ad anello si fa duro, ma a ripagare della fatica sono i colpi d’occhio dei dolci declivi e dei vigneti che rinfrancano l’animo e anche lo spirito: “Non riprendere il cammino se la bocca ‘un sa di vino” recita un vecchio adagio della zona. E qui il vino si sa è di qualità eccellente, Brunello in testa. Scendendo verso Lucignano d’Asso si è accompagnati da una meravigliosa strada in terra battuta lunga undici chilometri; qui ci sono dei tratti con pendenze notevoli per cui bisogna prestare attenzione. Alla fine si rientra a Buonconvento dopo aver percorso ad anello la splendida Val D’Orcia per circa 60 km.

3° Tappa

Da qui in poi si punta alle crete senesi. Per gli eroici è la parte più impegnativa: le salite al Monte Sante Marie e poi ancora fino a Torre a Castello richiedono gambe allenate. Il paesaggio attorno è quasi lunare. C’è da augurarsi che non piova altrimenti è il fango il nemico da sconfiggere oltre alla fatica. Arrivati a Castelnuovo Berardenga si saranno percorsi 40 durissimi chilometri.

4° Tappa

Da qui, riprendendo l’Eroica, per una ventina si percorre una strada per lo più sterrata in direzione Pianella. La salita è rappresentata da Pievasciata e Vagliagli distribuita su una decina di chilometri. La fatica però non si esaurisce qui: superata Radda in Chianti la statale di Val d’Elsa tira ancora un po’ ma poi verso Gaiole solo discesa da affrontare con precauzione. Una discesa liberatoria soprattutto quando si guadagna l’ingresso alla Piazza Ricasoli dalla quale si è partiti dopo aver percorso altri 53 chilometri.

Gli Eroici la fanno tutta d’un fiato, con le biciclette di un tempo pesanti, con cambi limitati, difficili da governare, senza ammortizzatori, assistiti solo dal coraggio, dallo spirito e dalle gambe!

Ludovica Casellati

Foto Guido Rubino

Ludovica Casellati: Giornalista, esperta di comunicazione e appassionata di cicloturismo. Editore di Viagginbici.com