Vintage, ciclismo e poesia, Giancarlo Brocci racconta la sua Eroica

Giancarlo Brocci, fondatore de L'Eroica (John Watson)

Siamo alla vigilia dell’Eroica Primavera che avrà luogo il 3 Maggio a Buonconvento.

Bici d’epoca, schiene ricurve e strade rigorosamente non asfaltate. Una scena alla quale sono abituati nel Senese, tra le colline del Chianti, ma che è diventata una realtà anche negli States. Per raggiungere poi Giappone, Spagna e Inghilterra. Il 2015 è un anno di internazionalizzazione per la manifestazione cicloturistica L’Eroica. Una creatura nata nel 1997 dall’idea di un toscanaccio illuminato, Giancarlo Brocci, che ha riportato nel ciclismo il sapore agrodolce del secondo dopoguerra. L’11 e 12 aprile è volato anche lui alla prima edizione americana dell’Eroica. A 10mila chilometri da Gaiole in Chianti, dov’è stata concepita, la ciclostorica si è trasferita sulla West Coast, a Paso Robles.

Com’è riuscito a portare il vintage nella patria delle nuove tecnologie?
Più che il vintage penso si portino le radici autentiche di uno sport fatto di un mezzo, strada bianca, destrezza, rischio, avventura. E il piacere di riscoprire la bellezza della fatica. Il nostro non è né cinema, né una rievocazione. È un ciclismo in bianco e nero, ma per pensare al futuro…

Ma in un Paese come gli USA non rischiate di diventare una festa in costume senza storia?
No. Gli StatiUniti sono una terra di grandi appassionati e di gente già “Eroica”. A volte i collezionisti sono persino più rigorosi. A dicembre sono stato in California a provare personalmente la qualità dei percorsi. Sia in California (per la manifestazione del 12 aprile), che nel parco del Fuji in Giappone (17 maggio), in Spagna a La Rioja (7 giugno) come in Inghilterra (21 giugno) i canoni della manifestazione resteranno gli stessi, su strade sterrate e biciclette fabbricate prima del 1987.

L’Eroica in California si è trasformata in un evento mondiale…
Era un evento mondiale già a Gaiole in Chianti, quando ho legato la passione per il ciclismo al mio territorio. La manifestazione, a numero chiuso – (fino a un massimo di 5700 partecipanti a sorteggio, ndr) – ha visto tra le sue fila 2mila stranieri. Poi la sinergia con la Brooks England, acquisita dalla vicentina Selle Royal, ha portato i media internazionali alla corsa. Così le immagini evocative hanno fatto il giro del mondo e numerosi sono stati i tentativi di imitazione.

Il suo percorso preferito?
Il percorso della Toscana non ha rivali. Sono quattro paesaggi orograficamente diversi con una varietà nel paesaggio unica. Anche il Fuji giapponese e il Peak District dell’edizione inglese sono bellissimi, ma pur sempre bellezze più uniformi rispetto al Chianti. Tra i vigneti della California invece ho trovato la pace assoluta dei Pirenei degli anni Venti. In tre ore e mezzo reali di pedalata non abbiamo incrociato un’auto.

Quanto c’è ne L’Eroica della sua nostalgia?
Sono nostalgico, ma la mia nostalgia non è fine a se stessa. Ho la presunzione di guardare al futuro e di pensare al passato per riproporre la logica dello sport pulito, com’era un tempo. Aver portato la generazione di mio figlio in bici è una cosa che mi rende fiero.

Sono contrario all’idea della prestazione sportiva ad ogni costo. Introdurrei misure simili a quelle per le modelle troppo magre in Francia. Sono favorevole a una quota minima di grasso corporeo per i ciclisti. Oggi agli atleti si impongono regimi insostenibili, con picchi prestazionali da un mese che non sono in grado di sopportare a lungo.

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Cosa rimpiange dei tempi di Bartali e Coppi?
Bartali e Coppi. Erano campioni autentici, belli a vedersi. Loro correvano tutto l’anno. Erano i migliori e i valori venivano fuori sempre…

Che valori esporta con L’Eroica?
Anche gli Stati Uniti sono stati colpiti da una grande delusione, la storia di doping di Lance Armstrong, una ferita pesante legata anche al nome del dottor Ferrari. Vorrei esportare la filosofia del “bikeness”. Il ciclismo dei sentimenti e delle passioni autentiche. Uno sport appassionante, che superi i problemi di credibilità proponendo a chi si avvicina di guardarsi intorno con la testa giusta, per vivere meglio.

Tutti gli appuntamenti 2015 con l’Eroica:

12 aprile: L’Eroica sbarca negli Stati Uniti. Tra i vigneti californiani i cicloturisti d’epoca pedaleranno tra le strade della contea di San Luis Obispo. Tre i diversi percorsi a fondo misto, da 41, 65 e 123 miglia
http://www.eroicacalifornia.com/

3 maggio: Tempo di “Eroica primavera” tra la val d’Arbia, la val d’Orcia e le Crete Senesi. Quattro percorsi si snodano da Buonconvento fino a Montalcino. Tra gli Eroici, il campione trentino Francesco Moser
http://www.eroicaprimavera.it/

17 maggio: Tra kimono e machi. L’Eroica arriva al parco Fuji per la terza volta
http://www.eroicajapan.cc/?l=en

7 giugno: anche in Spagna è una terra di vigneti superbi e tradizione ciclistica ad accogliere gli Eroici. La località di partenza è Riojana de Cenicero. I tre possibili percorsi vanno dai 58 ai 106 km, fino al giro completo da 185km
http://www.eroicahispania.es/

21 giugno: L’Eroica Britannia è un tripudio di vintage. I 3mila partecipanti gireranno il Peak District nei percorsi da 30, 55 e 100 miglia del parco nazionale inglese
http://eroicabritannia.co.uk/

4 ottobre 2015: L’Eroica del Chianti arriva alla 19esima edizione. Sono quattro i percorsi differenziati proposti, a seconda del grado di allenamento e l’età: 209 km, 135km, 75 km e 38 km
http://www.eroicagaiole.it/

Silvia Ricciardi

silvia ricciardi: