Cosa troverai in questo articolo:
Vi abbiamo già in passato proposto alcuni percorsi da fare in Sardegna in bicicletta, oggi qui raggruppiamo tre proposte bike proprio da non perdere, seguendo la costa o alla scoperta dei misteriosi nuraghi. Tra i nostri articoli non perdetevi poi il percorso del Sulcis Iglesiente, la Valle del Lanaitto o Prigionette – Punta Giglio, o i percorsi cittadini di Cagliari con il suo quartiere fortificato medievale in collina e la Marina, o il Bastione di San Remy, uno dei simboli della città.
Percorsi bici
1. Transardinia
Ovvero la traversata della Sardegna in MTB, quasi 500 km che noi di Viagginbici abbiamo fatto in diverse tappe tutte raccontate in diversi articoli. Oltre 13.000 mt di dislivello attraverso le montagne più belle e selvagge dell’isola. Lontano dall’asfalto, dalle città e dalle coste. Da Olbia a Cagliari seguendo i vecchi sentieri delle transumanze, attraverso la catena montuosa che corre nella parte orientale dell’isola. Dal granito della Gallura agli altipiani e alle sugherete di Buddusò, dal calcare del Supramonte alle vette del Gennargentu e ai tacchi dell’Ogliastra. Poi verso sud, attraverso le valli profonde del Flumendosa, per finire su un sinuoso single track in cresta sino al Campidano ed alle spiagge di Cagliari.
2. Da Alghero a Bosa
Se volete un itinerario “spiagge” vi consigliamo i quasi 50 km, ma sono impegnativi, dei quali l”87% su asfalto, che collegano Alghero con Bosa, centro turistico e storico della Planargia sul fiume Temo. Alghero ha un passato catalano ed è caratterizzata da un suggestivo centro storico in stile gotico che include la Cattedrale di Santa Maria, Palazzo Guillot e la Chiesa di San Francesco del XIV secolo, da vedere anche il Museo del Corallo. Il quartiere storico di Bosa, è fatto di case variopinte che si arrampicano sui fianchi del colle, dominato dal castello dei Malaspina, da vedere anche lo storico Ponte Vecchio. L’itinerario bike si sviluppa prevalentemente lungo la costa ovest dell’isola, passando numerose spiagge, ad iniziare dal lungomare di Alghero, e poi Cala Burantino, Pòglina, Cala Mànagu, Compultitu, S’Abba Druche, Cala e Moro, Cane Malu, … Si segue la Strada Provinciale attraversando le aree naturali SIC e ZPS di Bosa, Suni e Montresta.
3. Monti – Tempio Pausania
Si procede seguendo il vecchio tracciato della ferrovia dismessa, sono 35 km con difficoltà media. L’itinerario raggiunge anche Nuchis e Calangianus. Ha un notevole interesse paesaggistico perché attraversa i boschi del Monte Limbara e permette il passaggio dal versante sud–est a quello nord–ovest. In particolare Tempio Pausania è un centro di notevole interesse ambientale e culturale, con la presenza di alcune delle fonti più importanti della Sardegna.
Da vedere
Sicuramente vi consigliamo di cercare qualche meravigliosa spiaggia e, clima permettendo, immergervi nelle acque cristalline che bagnano l’isola, ma la Sardegna non è solo spiagge e mare.
Le grotte
Iniziamo dal mare e dalle grotte. Ad Alghero si trovano le grotte di Nettuno, dedicate al dio del mare, si estendono per circa 6 km e sono state scavate in milioni di anni dall’acqua dolce. Si possono raggiungere con il traghetto oppure tramite una scalinata di 600 gradini.
Le spiagge
La spiaggia di Chia è dominata dall’omonima torre, popolare per la limpidezza delle sue acque, vanta anche un’area archeologica, quella di Nora, di origini puniche, considerata la più antica città dell’isola.
I nuraghi
I nuraghi sono costruzioni in pietra a forma di cono senza punta, unici nel loro genere sono ciò che rimane (circa 7.000 in tutta l’isola) della civiltà nuragica. I primi sono datati II secolo a. C. , la parola significherebbe mucchio di pietre o mucchio cavo, la loro funzione è ancora materia di dibattito, sono stati considerati come case, ovili, luoghi sacri, tombe o osservatori astronomici, ma anche costruzioni militari. Non perdete “Su Nuraxi” ovvero il nuraghe di Barumini dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1997. L’area è quella centromeridionale della Giara di Gesturi che ospita una specie molto rara di cavallini selvatici chiamati i “Cavallini della Giara” e un parco composto di boschi di querce da sughero e macchia mediterranea.
I golfi
Il Golfo di Orosei è famoso per le Grotte del Bue Marino, fatte di stalattiti e stalagmiti che si riflettono nelle acque, ma dove si può apprezzare la gastronomia locale e l’artigianato, oltre alle aree archeologiche di Tiscali e Serra Orrios, l’area carsica Supramonte, le foreste di Suttaterra e Ghivine, la Gola di Su Gorroppu che è il canyon più profondo dell’isola.
I borghi
Castelsardo è borgo medioevale incluso tra “I borghi più belli d’Italia”. Dalla cima del Castello dei Doria, che domina la città, si può ammirare il panorama del Golfo dell’Asinara.
Da gustare
Non potete lasciare la Sardegna se non assaggiate i malloreddus, ovvero gli gnocchetti sardi, che spesso qui sono conditi con salsiccia, pomodoro e pecorino. Tra i primi piatti vi citiamo anche i culurgioni, ravioli di semola ripieni di ricotta e spinaci oppure di formaggio. In continente chi torna dice di aver mangiato il porceddu, ma si chiama porchetto o porcetto, un maialino da latte, cotto per diverse ore. Tra i formaggi il più rinomato è il pecorino sardo ma è buono anche il Fiore sardo tipico del nuorese. Il pesce poi è protagonista in vari modi, ad esempio nelle zuppe come la Sa cassola o la Sa burrida. Se volete mangiare pane, quello tipico sardo è il Pane carasau, veri e propri dischi di pane sottili e croccanti. Tra i dolci assaggiate le pardulas, dischi di pasta cotti al forno, preparati con farina, uovo e strutto, e ripieni di pecorino, scorza di limone e zafferano; oppure le Pabassinas, piccoli dolcetti con uva sultanina, noci, uova, zucchero, strutto e limone.
Per conoscere la rete ciclabile della Sardegna leggi il nostro articolo qui.