Alla conquista di una Romagna sconosciuta in bicicletta

monte fumaiolo

Una piccola grande vacanza ad alta intensità in una Romagna lontana dai luoghi comuni, fatta di wellness, bici e cibo sorprendente.

monte fumaiolo

4 giorni in Romagna, 4 giorni intensi e sorprendenti in cui ho visto, sentito, toccato, gustato, annusato e ovviamente pedalato così tanto, che in un posto normale ce ne sarebbero voluti almeno 20 per fare altrettanto. Perché qui i giorni contano come gli anni dei cani – ognuno ne vale 7 – giornate ad alta intensità che resteranno per sempre, in forma di ricordi, immagini, suggestioni e chili di troppo (si spera non per sempre).
Ho scoperto che in Romagna il fitness non è solo racchettoni, che il territorio non è solo spiagge lunghe e popolose, che il buon cibo non è solo quello a cui tutti pensiamo quando si dice Romagna: piadine, cappelletti, passatelli, sangiovese. Ho scoperto che esiste una Romagna che è toscana in cui mangiano il pane sciocco e aspirano le “c”.
Ho fatto il bagno in acqua termale sul tetto dell’albergo Tosco Romagnolo, e qui ho degustato prelibatezze dalla tradizione stellata nel suo ristorante, da Paolo Teverini. Sono passata in un batter di watt dall’alta montagna con tanta neve e pochi gradi ad un paesaggio primaverile con gli alberi in fiore ed un gran profumo di primavera. Ho costeggiato il Savio su una ciclabile delle favole per andare a scuola di cappelletti, piade e passatelli.

p.h. andrea bonavita

Wellness in romagnolo si dice gioia di vivere

In questi giorni ho potuto conoscere una Romagna meno nota al grande pubblico, quella dei progetti sostenibili che ci mettono un attimo a diventare best practice a livello internazionale, come spesso capita da queste parti.
E quindi, ecco la Wellness Valley, un progetto virtuoso che ruota attorno alla Wellness Company del lungimirante Nerio Alessandri, la Technogym da Cesena, che come in una matrioska (fit però), ne contiene altri, tutti mirati a cambiare in meglio lo stile di vita della popolazione romagnola e l’esperienza dei suoi visitatori, come il Valle Savio Bike Hub, che ha creato, codificato e segnalato un percorso permanente di 172 km e mappato percorsi per più di 1.800 chilometri, modulabile e percorribile a tappe ognuno col proprio passo e mette in rete accoglienza, operatori turistici e strutture con lo scopo di incentivare il turismo su ruote. Ce n’è davvero per tutti i gusti, da salite importanti come il Monte Fumaiolo e il famoso Passo del Barbotto, per amatori, fino alla ciclovia del Savio, su cui pedalare in pianura, lentamente, con tutta la famiglia. Il Valle Savio Bike Hub è un’accoglienza nell’accoglienza, che rende più facile decidere di prendere la bici, non importa quale – da strada, mountain, gravel o anche da città, volendo – e più piacevole visitare pedalando. E se non è wellness questo …

a tavola

Eccellenze del territorio ancora tutte da scoprire

Se vi dicono Romagna, voi a cosa pensate? Piada, cappelletti e passatelli, vero? Vero, ma non solo. Per ampliare i vostri orizzonti, e se non state attenti anche il giro vita, vi consiglio di fare un giro da queste parti, da Cesena in su, risalendo il fiume Savio, per esempio. Qui, si spazia dalla cucina più tradizionale delle antiche locande come l’Osteria Michiletta, la più antica di Cesena e delle trattorie slow come Alto e Savio o al lusso accogliente del ristorante del Grand Hotel da Vinci, la cui cucina è tutta a chilometro zero, in quanto gli ingredienti arrivano direttamente dalla B farm, sempre di proprietà della stessa famiglia Batani (e Grand Hotel da Vinci e il suo “fratello” Miramonti sono Luxury Bike Hotels). Continuando con la cucina di Paolo Teverini, con i suoi piatti creativi e sperimentali, leggeri come idee e belli come quadri. Per finire nell’agriturismo i Cento Mulini, in cui abbiamo fatto scuola di cappelletti, piadine, tagliatelle e passatelli (che ovviamente poi abbiamo mangiato).

Related Post
In cima al barbotto

E tra mare e montagna, un tocco di cultura

Ebbene sì, tra montagne innevate da scalare e prelibatezze di ogni genere da assaporare, tra un bagno alle terme ed un corso di cucina, abbiamo trovato anche il tempo per qualche visita culturale. Perché la Romagna, come tutta l’Italia del resto è ricca di storia e cultura, come una sorta di museo diffuso. A Cesena per esempio, ci siamo lasciati avvolgere dall’atmosfera suggestiva della Biblioteca Malatestiana. Sale antiche e scure, che sembra di essere in una scena del Nome della Rosa, e libri antichi, scritti a mano, grandi come zollette di zucchero.

Biblioteca malatestiana

L’accoglienza romagnola: il vero patrimonio di questa terra

Ma il vero patrimonio di questo territorio, non importa se in cima ai passi o pied dans l’eau, in campagna, in riva ai fiumi, o nelle città d’arte e cultura è uno: l’accoglienza unica della gente, schietta e di cuore, che ti fa sentire a casa, che fa di tutto per farti state bene. I romagnoli son così, e dovrebbero essere dichiarati Patrimonio Unesco.
E quando viaggi da queste parti, non incontri operatori turistici, guide cicloturistiche, ristoratori, chef. Incontri persone, che in un attimo diventano amici. E quindi grazie a tutti loro, Alberto e le sue bici, Maela per la guida in sella, che è stata anche fatta di chiacchiere ed esperienze condivise. Grazie a tutto il Valle Savio Bike Hub, e a chi nella Regione l’ha reso possibile. Perché è a loro che dobbiamo la bellezza dell’esperienza di questi giorni preziosi. Che non vediamo l’ora di ripetere.

 

Verso il barbotto

www.vallesaviobikehub.it 

alberta schiatti: Alberta Turbolenta Schiatti, creativa sempre in sella. A volte turbo, più spesso lenta, comunque contenta del proprio equilibrio instabile. Creative and Communication Consultant @Not Combing Dolls. Previously @S&S. Cyclist. Cook. Mom.