Basilicata in bici: tra calanchi e paesaggi lunari

Il fascino della Basilicata e della splendida Matera. Un appuntamento da non perdere in bicicletta. Da dove iniziamo? Da Montalbano Ionico famosa per la riserva dei calanchi, che sono delle formazioni argillose che nei secoli sono state scolpite dal passaggio dell’acqua dalla furia del vento e dalle piogge. Fate conto di essere in un canyon in miniatura un paesaggio quasi lunare perché qui non c’è neanche vegetazione, si vedono solo i solchi creati negli anni nei quali si pedala. In bicicletta ci si può fermare quà e là per scoprire quante testimonianze del passato abitano questo luogo, fossili ad esempio.

Io sono partita da qui, un tour in mtb assieme ai ragazzi della Montalbike (Montalbano ionico) alla scoperta di luoghi quasi inediti e molto suggestivi. E’ divertente pedalare in mezzo a queste asperità del terreno soprattutto per gli appassionati di MTB, qui si apre anche la possibilità di accedere a dei single truck per i più esperti. Noi invece arriviamo al centro della Riserva dei calanchi dove c’è una parte boschiva, molto apprezzata in estate dai ciclisti che trovano refrigerio all’ombra delle fronde ma anche paesaggisticamente molto bella, improvvisamente sembra di essere in mezzo ad un massiccio montuoso. Usciti dal bosco ci ritroveremo in un paesaggio più brullo in cui si staglia uno sperone di roccia che chiamano Tempa Petrolla e a cui sono legate tante leggende del passato legate ai briganti che da qui controllavano il passaggio della vallata.

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Da qui si può ammirare il paesaggio che circonda tutta la valle. Ripresa la bici andiamo in direzione di Craco Vecchio, un piccolo borgo abbandonato che è stato utilizzato molte volte come location di film tra cui il più famoso girato in Basilicata “La Passione di Cristo” con Mel Gibson. Si possono fare visite guidate che fanno vedere come viveva la gente una volta, oggi qui ci vivono solo asinelli. Il percorso è semplice, privo di vegetazione e come dicevo molto suggestivo fino a che poi appare questo paese abbandonato dopo una piccola salita di 3 km.

Da qui abbiamo due possibilità o andare verso Matera abbandonando i calanchi e le strade sterrate, oppure tornare indietro da un’altra strada. Ma noi siamo attratti da Matera e lì ci dirigiamo. Da qui ci sono da fare una 40 di km, io ho scelto in partenza una ebike, e ve la consiglio, ma ne vale la pena perché arrivare in questo periodo nella città capitale della cultura vuol dire sentirsi dentro un presepe vivente. Ad accompagnarci in questo viaggio è il silenzio la pace il verde mescolato al terreno argilloso, e tutto questo ci prepara allo spettacolo che si schiuderà ai nostri occhi improvvisamente lasciandoci a bocca aperta. Chi conosce Matera sa cosa voglio dire, e chi non c’è mai stato deve trovare l’occasione per fare questa esperienza. Qui però bisogna lasciare la bici, è impossibile girare la parte storica quella dei Sassi di Matera in bici e poi l’immersione a piedi nell’atmosfera magica ed incantata che caratterizza questa città è qualcosa di unico.

Ludovica Casellati: Giornalista, esperta di comunicazione e appassionata di cicloturismo. Editore di Viagginbici.com