Il Giro al femminile è una festa che si prepara con gusto. Pedalando in piccoli borghi che fanno grande l’Italia. La tattica è quella del … pedalar per turismo. La mossa vincente, poi, alzandosi sui pedali – è il caso di dirlo – è quella di sfruttare le occasioni (molto mediatiche) dei grandi eventi agonistici, popolari e di richiamo per la gente a bordo strada, per proporre territori anche un po’ timidi e inesplorati che hanno molto da raccontare. Al di là dell’agonismo. Che sono buoni da pedalare, da conoscere, da camminare, da gustare!
Il Giro Rosa Iccrea del 2019, che si propone come grande appuntamento ai primi di luglio scatta da un Piemonte tutto da scoprire. Forse meno conosciuto e per questo più ghiotto. Molto naturale. Piemonte che pedali, storia che trovi. Là il mito, qua il paesaggio. Là le colline, più su le cime. Alcune tutte ancora da scoprire, conquistare e raccontare. Il Giro passa con la corsa a tappe delle donne, con la corsa a tappe degli uomini. Passa e il territorio dà il benvenuto a chi ama la bicicletta. In ogni modo. Per agonismo, per turismo, per escursionismo, persino solo per … mangiarselo questo paesaggio fatto di natura e di ritorni alla natura. Di cose semplici e di cose da conquistare.
In salita, ma anche in discesa lasciando che tutto sia libero e bello da pedalare. E poi tante colline, le colline del ciclismo che sono un invito a nozze: le chiamano in gergo mangia e bevi. E qui, in questi angoli ancora intatti di Piemonte c’è appunto da mangiare e da bere. Il tratto lo segna lei: la bicicletta. Il gusto lo trovi tu che ce la porti. E che qui tornerai perché sei benvenuto in Giro. E pedalare.
Siamo in pieno Giro d’Italia che affronta il 24 maggio in modo inedito il Col del Lys dal suo versante più duro con lunghi tratti al 9 e 10 per cento (fortuna che per chi viaggia per turismo può contare anche sulla ebike!). Ma la scia rosa si replica in queste valli a luglio con Il Giro Rosa, che ha scelto Viù e le Valli di Lanzo per lanciare (seconda frazione) la sua 30ma edizione con una tappa di assoluto fascino il giorno dopo la Grande Partenza dedicata a Girardengo, Coppi e Carrea nella Cassano Spinola – Castellania. Dal Basso Piemonte alle Valli di lanzo. Eccoli i territori piemontesi che si uniscono per promuovere il loro bellissimo Mondo antico e nuovo, proponendo suggestioni diverse.
Da una parte il fascino irresistibile del Mito dei Campionissimi: quello di Costante Girardengo e quello di Fausto Coppi, nel Centenario della sua nascita. Dall’altra la bellezza naturale di ascese (e discese) che evocano fatiche (e senso di libertà) altrettanto mitiche e suggestive come lo scenario delle Valli di Lanzo, delle Alpi Graie, laddove il Giro d’Italia passa a fine maggio lasciando un segno: ed è quello della passione per la bicicletta.
La Conosquadre dei Campionissimi da Cassano Spinola a Castellania del 5 luglio 2019 e la seconda frazione, 6 luglio 2019, il Circuito di Viù denominato La Viù en Rose, rappresentano in uno scatto comune l’avvio magico di questa edizione della corsa a tappe internazionale dedicata al settore femminile. Al di là delle suggestioni, dei miti, della storia e del presente di luoghi bellissimi, da pedalare anche prima e dopo il passaggio del Giro Rosa o del Giro d’Italia, fra Basso Piemonte Valle Scrivia-Colli Tortonesi e Valli di Lanzo – Alpi Graie, c’è un Piemonte che non è mia sazio di ciclismo.
Un territorio da pedalare
Un circuito che corre sul filo rosa di questo Comune, Viù, dove il ciclismo passa e lascia segni. Segni di passione e di amore per la bicicletta e per tutto quello che ne consegue. A Viù, la seconda frazione del Giro Rosa 2019 regala un circuito che conquista e trova un leit motiv: La Viù en Rose. Il contesto delle Valli di Lanzo è già un successo di per sé. La frazione sarà bella ma non impossibile per omaggiare il grande mondo del ciclismo femminile che qui saprà dare spettacolo come e quanto il Giro d’Italia dei maschietti, passato con tutto il suo entusiasmo a fine maggio. Con il Girorosa e La Viù en Rose la corsa sarà nuovamente un ricordo indimenticabile per tutti.
Un territorio da gustare nelle Valli di Lanzo
Il territorio delle valli di Lanzo rilancia con i prodotti della terra: castagne, patate di montagna, la celebre toma che nella sua denominazione di alta valle deriva da un processo di caseificazione rigorosamente definito. È utilizzata per molti dei piatti tipici, prevalentemente a base di polenta e patate. A queste ultime, nella tradizionale broueri una specie di bourguignonne dei poveri, si accompagna spesso il salame di turgia, fatto con la carne delle bovine che non figliano più. Frutta poi: castagne, frutti di bosco, noci (anche l’olio) e antiche mele che sono la base delle bignotte, frittelle di mele cotte appunto nell’olio di noci. Paste di meliga, preparate con il burro d’alpeggio e dolci a base di castagne chiudono la danza della gola.
Non hai la bici con te e vuoi pedalare su queste strade? Prenota la tua ebike e anche una guida che ti farà scoprire il territorio al meglio. Laddove c’è la più bella faggeta del mondo … che profuma di cicloturismo! Con ebike Valli di Lanzo i valori sono il motore di tutta l’attività: troverai gente che ha passione per quello che fa. Il sito qui https://www.ebikevallidilanzo.com/
Un po’ di info qui per pedalare con gusto su questo territorio: https://www.laviuenrose.it/
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