Pedalare sulla punta del tacco della nostra Penisola: oggi vi porto nei paesi attorno a Santa Maria di Leuca dove le stradine di campagna e quelle dei paesini sono così poco trafficate da sembrare ciclabili.
Nel mio viaggio in bici sono partita da una bellissima Villa a Leuca di fronte alla spiaggia Villa Meridiana dove ho soggiornato, e ho percorso questa località in lungo e in largo assieme ai ragazzi di Salento Bici Tour. Qui i percorsi non sono segnati e dunque è bene farsi guidare da chi conosce bene il territorio. Appena sopra il paese si gode di un panorama meraviglioso e dopo qualche chilometro di leggera salita si arriva a Castrignano del Capo. Il nucleo storico del paese si chiama Borgo Terra, qui ci viene aperto l’accesso ad un meraviglioso frantoio ipogeo dalla proprietaria di un palazzo storico affacciato nella piazza, che ci spiega appartiene ed è dimora dal 1400 della sua famiglia. Da qui scendiamo le scale che ci portano in un luogo, come se ne vedono pochi, che veniva usato dalle famiglie di quei paesi per produrre l’olio lampante, ovvero quello che serviva per l’illuminazione delle case. Le olive venivano scaricate nelle bocche aperte sulle strade, oggi protette da grate di ferro, e lavorate sotto terra. In questo frantoio si dipanano corridoi e cunicoli in cui la gente viveva.
Inforcate di nuovo le biciclette abbiamo prima percorso i vicoli del paese dove abbiamo incrociato la chiesa di San Michele. Proseguendo poi siamo arrivati dopo pochi chilometri a Patù dove in una stradina fuori mano ci si è schiuso davanti quello che chiamano Centopietre, ovvero un mausoleo dell’XI secolo, utilizzato in epoche successive come luogo di culto dai monaci bizantini e, dopo il suo abbandono, persino come ovile con degli affreschi ancora visibili. Di fronte, edificata tra il X e l’XI secolo, la chiesa romanico-bizantina di S. Giovanni Battista.
Percorrendo le stradine, tra un paese ed un altro, sono stata rapita dal profumo del timo, della mentuccia e del finocchietto selvatico che in una breve pausa ho anche raccolto. Sono visibili quelle che qui vengono chiamate “tagliate” ovvero ex cave di pietra per costruire i muretti e le case.
Arrivati a Giuliano di Lecce c’è da vedere il castello e le maschere apotropaiche. Proseguendo abbiamo visitato il santuario di Leuca, Piccola a Barbarano ultima stazione di pellegrinaggio lungo il cammino che conduceva i fedeli a Leuca, un lungo cunicolo ipogeo (che con un po’ di fortuna troverete aperto) che permetteva a uomini e animali di sostare e di rifocillarsi con l’acqua di ben tre pozzi.
Tornati a Castrignano ci siamo fermati a fare uno spuntino al Retrò con prodotti tipici di questa zona. Poi, come premio, per pranzo siamo andati in una trattoria molto conosciuta a Lucugnano, che si chiama Jolanda, come la proprietaria che ogni giorno fa la pasta fresca e utilizza i prodotti della campagna di famiglia per il ristorante. Dovete sapere che a Lei hanno dedicato il primo premio letterario in Italia sui libri di cucina, appunto il premio Jolanda.