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La Via Silente
Nasce nel 2014, tracciata in un viaggio di 800 km durato un mese da due amiche, Simona e Carla. Non due cicliste professioniste, ma un’insegnante di scienza e una mosaicista alla ricerca della propria terra d’origine. Ad “Itinerando”, queste due appassionate (in foto Carla), hanno proposto il loro sogno, concretizzatosi in un’associazione “La Via Silente”, con l’aiuto di un gruppo di altri tre amici.
Ma che cos’è la Via Silente? Un percorso attraverso uno dei parchi più grandi d’Italia, il Cilento, 600 km (suddiviso in quindici tappe) tra paesaggi collinari, borghi medievali e mare. A Castelnuovo Cilento si trova la sede della Via Silente: qui ci si può registrare e ritirare “La Silentina”, documento contenente le proprie generalità, che attesta la presenza del cicloviaggiatore sulla Via e garantisce vitto e alloggio a prezzi concordati. Il proprietario della struttura ricettiva, nel momento in cui accoglierà il visitatore, dovrà apporre sulla Silentina un timbro con data di arrivo e nome del paese in cui la struttura risiede. Per Carla il viaggio è diventato anche la sua tesi di laurea e dallo scorso anno si è avviato un vero e proprio flusso turistico.
L’Associazione è solo un mezzo, non è un’agenzia di viaggi, e si fonda sull’entusiasmo di questo gruppo di amici che vogliono far risvegliare il proprio territorio di origine.
Il percorso
E’ libero, si può percorrere tutto o solo qualche tappa, quando si ritira “La Silentina” al cicloturista vengono consegnate le tracce GPS. I timbri che il viaggiatore otterrà nelle diverse strutture ricettive sono tutti diversi e disegnati ad hoc da Carla. Il percorso parte da Castelnuovo Cilento e si sposta in altre 15 destinazioni: Pollica, Vatolla, Cicerale, Felitto, Petina, Roscigno, Teggiano, Sanza, Monte Cervati, Casaletto Spartano, San Giovanni a Piro, Palinuro, Ceraso, Monte Gelbison/Novi, per concludersi poi di nuovo a Castelnuovo Cilento.
Quando organizzare il viaggio sulla Via Silente? In qualsiasi periodo dell’anno, visto che il clima è mite, ma si devono escludere le cime del Gelbison e del Cervati, innevate d’inverno. Comunque il periodo migliore è quello compreso tra aprile – giugno e settembre – novembre.
Il 70% della strada percorribile è sull’asfalto e su zone con bassissimo traffico, i tratti sterrati e in salita presentano difficoltà, per questo la bicicletta ottimale per percorrere questa via è la all-terrain o ibrida, preferibile è che la bicicletta sia equipaggiata con una serie di cambi con almeno 24 rapporti. Per affrontare i numerosi dislivelli sarà opportuno avere attaccato al manubrio un paio di corni, come appendici per favorire la spinta di pedalata in salita, ma anche il cambio di posizione nei tratti pianeggianti.
I nostri consigli
E’ consigliato avere delle scorte di acqua perché nei tratti di valico dei monti Alburni, lungo la Sella del Corticato, sarà quasi impossibile trovarla, così come sul Monte Cervati. Per affrontare le forature impreviste viene consigliato l’uso di camere d’aria autoriparanti o di copertoni antiforatura.
Il paesaggio è ammaliante, la natura ricca di scenari diversificati, dai monti al mare, dai boschi alla cultura. Tra le tante destinazioni vi consigliamo di fare un passaggio sul Monte Stella dove si suppone che già in tempi remoti il luogo fosse stato abitato. Oggi si trova la cappella di S. Maria della Stella, una massiccia costruzione con pareti fortemente rastremate. Quello del Monte Stella è uno dei sette santuari maggiori cilentani (le “Sette Sorelle”) dedicati alla Madonna.
Gli amanti del mare non possono ignorare Capo Palinuro, il promontorio roccioso della costa,dove oltre alle bellezze marine è possibile vedere un galeone romano nuotando sopra di esso a pochi metri dal porto. E’ stata proclamata nel 1998 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, la Certosa di San Lorenzo, più comunemente nota come Certosa di Padula, la più grande certosa d’Italia. La storia dell’edificio copre un periodo di circa 450 anni, la parte principale della Certosa è in stile barocco ed occupa una superficie di 51.500 mq, il monastero ha il più grande chiostro del mondo (circa 12.000 mq) ed è contornato da 84 colonne.
Nella quarta tappa della via Silente dall’area Remolino, al di là del ponte medioevale di Magliano, parte un percorso trekking lungo una delle gole più belle scavate dal fiume Calore. Il tracciato, di media difficoltà, costeggia la riva destra del fiume e, raggiunto il Ponte di Pietratetta, torna indietro sulla riva sinistra. Infine le grotte di Castelcivita costituiscono, con i loro 1.200 metri di percorso turistico, uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale. Il sistema di cavità sotterranee, anche noto come “Grotte del Diavolo”, si apre a circa 94 metri di altitudine.
E per gli amanti della cultura locale segnaliamo: la sagra dei piatti poveri di Stio, il grande ritrovo degli artisti di strada a Moio della Civitella e il Palio del Grano a Caselle in Pittari.
Dati tecnici
Percorso di 600 km circa suddiviso 15 tappe (non è necessario percorrerle tutte), strada prevalentemente asfaltata con tratti sterrati a volte difficoltosi e adatti a biciclette da turismo 21 rapporti o MTB. Il percorso è caratterizzato da un profilo altimetrico ondulato, a tratti con pendenze impegnative (salita Monte Cervati e Gelbison). Durata totale tra i 12 e 15 giorni. Noleggio e assistenza bici h24.
Notizie più dettagliate su www.laviasilente.it.