Cremona su due ruote, tra ruralità, storia ed enogastronomia

Quando si parla di Cremona due sono le cose a cui la associamo, la grande cantante Anna Maria Mazzini ovvero Mina soprannominata “la tigre di Cremona” e la tradizione millenaria per la musica.


Cremona, cosa vedere

In realtà Cremona è conosciuta come la città delle tre T: Torrazzo, uno dei campanili più alti del mondo e simbolo della città e Torrone, che qui è nato 500 anni fa e che poi è diventato famoso in tutto il mondo. La terza T è dedicata a Tognazzi, il grande attore e appassionato cuoco nato in città. Possiamo iniziare la visita proprio dal Torrazzo dalla cui cima si arriva a vedere oltre il Po. Per arrivare in alto ai suoi 112 metri però bisogna salite 502 scalini, e a metà della salita, è visibile un orologio astronomico di 8,5 metri, due metri più grande del famoso Big Ben di Londra. Dopo questa fatica si può proseguire a visitare il vicino Duomo, il Battistero e il Palazzo del Comune. La stessa Piazza del Comune (o del Duomo) merita di essere vista e qui insiste anche la Loggia dei Militi. Cremona è conosciuta anche per le sue liuterie storiche che da 500 anni realizzano i migliori violini del mondo. Una visita concedetevela anche al museo del violino. E per i golosi come me una sosta meritano le pasticcerie storiche che producono il torrone, dove si può assaggiare anche il Pan di Cremona e un’infinità di altre ghiottonerie, come la torta Bertolina fatta con uva fragolina e la Sbrizulusa, strettissima parente della più famosa Sbrisolona mantovana.

Cosa mangiare

Oltre ai dolci in territorio cremonese sono da provare i salumi, il salame IGP all’aglio e il cotechino cremonese vaniglia, e tra i formaggi il Grana, il Provolone, gli stracchini e il Pannerone. Tra primi piatti chiedete al ristorante i marubini, ovvero tortelli cotti nel brodo di tre tipi diversi di carne (vitello, manzo e pollo con la variante del salame fresco da pentola); i tortelli con la zucca, con un gusto agrodolce dovuto alla presenza degli amaretti. In inverno padroneggia nelle tavole il Gran Bollito accompagnato dalla famosa mostarda di Cremona, frutta candita con aggiunta di senape.


In bicicletta

Ma ora parliamo di bici, il centro città è visitabile sulla due ruote, come merita una gita anche la provincia cremonese. Qui vi diamo qualche spunto se decidete di fare un week end a Cremona e per conoscere le sue caratteristiche. Vi segnaliamo quattro percorsi interamente su piste ciclabili con qualche tratto di strada sterrata e pochissimi attraversamenti di strade statali.
1. Le vie d’acqua. L’itinerario si snoda attraverso un percorso naturalistico lungo le anse dei fiumi Po e Adda e prosegue fino a Crotta d’Adda dove sorge villa Stanga. Si costeggia il fiume Adda e si giunge al borgo murato di Pizzighettone. 45 km, facile.
2. Il naviglio civico. La pista ciclo-pedonale segue la sponda del Naviglio Civico dalla località Migliaro di Cremona. A Marzalengo si prosegue su strade ciclabili e strade a bassa percorrenza verso i territori alluvionali del fiume Oglio sino ad avvistare il borgo di Monasterolo dove si trova la storica dimora “Villa Bottini”. 30 km, facile.
3. La golena del Po. L’itinerario si snoda attraverso gli argini del Po nel Parco della Golena. Cremona – Cascina Farisengo – Stagno Lombardo – Cremona. 22 km, molto facile.
4. Da Cremona a Stagno Lombardo. Si viaggia in larga parte lungo l’argine maestro del Po e lungo altri argini, strade alzaie e vicinali, solcando la pianura cremonese sud-orientale. 38 km, facile.

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L’Oglio Cremonese

Un altro percorso da provare è quello che ha come sfondo l’Oglio, quello che passa dai resti del Castello di Ostiano o per la piazza di Isola Dovarese, proseguendo verso Torre de’ Picenardi. Il tracciato tocca questi luoghi: Ostiano (Castello, Porta Spinata), Loc. Torricella sulla strada per Volongo (piccolo Oratorio dedicato all’Assunta e a S. Alessandro, databile al XII sec), Isola Dovarese (piazza Matteotti, Chiesa di San Nicola), Torre de’ Picenardi (Villa Picenardi e Castello San Lorenzo), Pessina Cremonese (la parrocchiale di S. Giorgio, costruita sul finire del XVIII sec. e l’Oratorio dedicato a S. Antonio Abate, la cui struttura primitiva, risalente al XIV sec., è stata modificata nel corso dei secoli), Villarocca dove sorge la tardo settecentesca Villa Fraganeschi.


Le piste ciclabili

La Pista delle Città Murate unisce i due Parchi regionali dell’Oglio Nord e dell’Adda Sud passando per la valle dei Naviglio e tocca diverse località tra cui Soncino, celebre per la rocca, Genivolta, Soresina e Pizzighettone.
La Pista del Canale Vacchelli unisce i tre Parchi regionali dell’Adda, del Serio e dell’Oglio Nord e i Parchi Sovracomunali del “Moso” e del “Tormo” passando per diverse località tra cui Genivolta e Pandino, famoso per il suo castello visconteo.
La Pista del Po, invece, è un percorso interno al Parco della Golena del Po. Inizia a Cremona e termina a Casalmaggiore toccando diverse località tra cui San Daniele Po dove è possibile visitare il museo paleontologico, e Motta Baluffi con l’acquario del Po.
La Pista Antica Regina collega Cremona alla Pista delle Città Murate.

La ciclabile della Postumia

La ciclabile della Postumia consente di raggiungere da Cremona Malagnino e Pieve San Giacomo fino a Calvatone. Il percorso segue il tracciato della vecchia Castelleonese fino a Soresina, passando per i castelli di Breda de’ Bugni, di Annicco e di Grontorto. 27 km, facile, presente segnaletica su gran parte del percorso.

Le gite della Fiab

Tutte le settimane la Fiab, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, organizza ciclopasseggiate nei dintorni di Cremona alla scoperta del territorio e della sua ricchezza. Le gite durano alcune ore, mentre le ciclo-escursioni impegnano l’intera giornata. www.fiabcremona.it
https://www.turismocremona.it/

Marzia Dal Piai: giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.