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Home Cicloturismo: idee per viaggi in bicicletta Cicloturismo in Abruzzo

Il Cammino di San Tommaso #2 Manoppello/Fontecchio

Claudio Mancini by Claudio Mancini
11 Settembre 2019
in Cicloturismo in Abruzzo, Cicloturismo: idee per viaggi in bicicletta
0
Il Cammino di San Tommaso

Il fiume Tirino

Cosa troverai in questo articolo:

  • Il cammino di San Tommaso
  • La discesa verso la valle della SS Tiburtina
  • Il corso del Tirino
  • Verso Capestrano
  • La Piana di Navelli e Bominaco
  • L’arrivo a Fontecchio
  • Specifiche tecniche percorso

Il cammino di San Tommaso

Eccoci giunti alla seconda delle quattro tappe del Cammino di San Tommaso da Ortona a Roma. La tappa di oggi è una delle più spettacolari ma anche delle più impegnative, data la quantità di saliscendi e vallate da oltrepassare, e collega la zona della Majella a quella del Gran Sasso, i due giganti silenti d’Abruzzo. Ma se è vero ciò che dicono gli inglesi, no pain no gain (o volendo anche gli Alpini, più salgo più valgo!), tocca soltanto alzarsi sui pedali e spingere più forte. I panorami che ci aspettano sono più o meno questi.

Il Cammino di San Tommaso
Il Gran Sasso visto dalla Piana di Navelli (foto Jennyfer Pileggi www.instagram.com/jen_on_travel )

La discesa verso la valle della SS Tiburtina

Partendo da Manoppello, città del Volto Santo, ci lanciamo in discesa tra i pendii boscosi perdendo quasi tutta la quota accumulata ieri, per tornare sul corso della consolare Tiburtina. La SS5 non è tra le strade più piacevoli da pedalare, sebbene sia sufficientemente larga per non risultare pericolosa. Per questo motivo ne percorriamo il minimo indispensabile, da Scafa a Tocco da Casauria, fino a lasciarla all’altezza del polo industriale di Officine Bussi, dove vengono convogliate le acque del Fiume Tirino, considerato il fiume con le acque più limpide d’Europa. In questo tratto di strada l’andamento altimetrico presenta piccoli saliscendi non impegnativi, ma leggermente nervosi.

Il Cammino di San Tommaso
La via Tiburtina nei pressi di Tocco da Casauria

Il corso del Tirino

Lungo appena 25 km, il Tirino è un affluente dell’Aterno/Pescara, e si distingue immediatamente dal colore smeraldino e limpido delle sue acque. Il suo nome viene dal greco tritanon, e significa “triplice”, a indicare le tre sorgenti che lo alimentano. E proprio all’altezza della Tiburtina, vicino al punto in cui si getta nell’Aterno, noi svoltiamo a destra per costeggiare le sue sponde tranquille.

Bussi sul Tirino è un grazioso borgo in cui vale senz’altro la pena fare una sosta. Nei suoi pressi possiamo ammirare le rovine della bellissima Santa Maria di Cartignano, appartenente a un complesso benedettino dell’XI secolo, e la ancor più affascinante Chiesa di San Pietro ad Oratorium, immersa nel verde proprio sulle rive del fiume (è indicata sulla sinistra a metà dello sterrato, qualche chilometro dopo Bussi).

Il Cammino di San Tommaso
Le acque limpide del fiume Tirino (foto di Jennyfer Pileggi – www.instagram.com/jen_on_travel )

Dopo Bussi la strada si fa sterrata e pianeggiante. Una decina di chilometri immersi nel verde tranquillo della valle del Tirino, dove le siepi restringono l’orizzonte del nostro cammino, e il paesaggio d’Abruzzo cambia ancora: i colori e il clima delle alture della Majella sono già un ricordo. Questa è probabilmente la parte più cicloturistica e godibile dell’intera tappa.

Il Cammino di San Tommaso
Nei pressi di Bussi sul Tirino
Il Cammino di San Tommaso
Il fiume Tirino
Il Cammino di San Tommaso
Nei pressi di Bussi sul Tirino

Verso Capestrano

Lasciata la valle del Tirino, torniamo sull’asfalto e il dislivello è lì che ci attende. La bella Capestrano, infatti, è inerpicata su un poggio che domina il fiume da un lato, e la Piana di Navelli dall’altro. Per arrivarci ci aspettano circa 10 km di salita, che ci porteranno dai 300 metri a fondo valle ai quasi 700 metri del borgo, che è noto per uno dei più antichi ritrovamenti di sculture delle civiltà italiche prima di Roma: il Guerriero di Capestrano. Scoperto per caso nel 1934 da un contadino della zona, questa statua alta 2 metri e ricavata da un unico blocco marmoreo è una delle più belle e importanti espressioni dell’arte scultorea d’Italia, e rappresenta un guerriero della popolazione dei Piceni.

Il Cammino di San Tommaso
La scalata per Capestrano

Ma torniamo alla salita, che ci eravamo distratti. I suoi tornanti sono piuttosto duri, ma il panorama del Gran Sasso che ammira da un istante lungo quanto l’eternità la Majella in lontananza è impagabile. Se poi un raggio di sole squarcia le nubi e illumina la valle appena percorsa, ogni fatica della scalata scompare.

Il Cammino di San Tommaso
La scalata per Capestrano
Il Cammino di San Tommaso
Capestrano
Il Cammino di San Tommaso
Capestrano
La Valle del Tirino vista da Capestrano

La Piana di Navelli e Bominaco

Ma gli sforzi per il nostro Cammino di San Tommaso non sono finiti: se Capestrano ci concede un po’ di discesa, sappiate che è un’illusione. Infatti le pendenze favorevoli finiscono quasi subito, per lasciare il posto alla Piana di Navelli, un altipiano a quota 700 metri interrotto bruscamente dalla Statale 17. Attraversata questa superstrada molto trafficata che è bene lasciarsi subito alle spalle, ci attende l’ultima fatica della giornata: la salita per Bominaco.

Questo piccolo e incantevole borgo sorge a circa 1000 metri s.l.m., ed è famoso per le due chiese benedettine di Santa Maria Assunta e l’Oratorio di San Pellegrino, entrambi risalente al X secolo. Dopo Bominaco la strada sale ancora un po’, in maniera più graduale e gentile su un tratto a mezza costa che lambisce una bellissima vallata. Maja è scomparsa alla nostra vista, ora c’è solo il Corno Grande a sorvegliarci. L’ultima parte fino al valico è costeggiata da un bellissimo bosco di abeti.

Il Cammino di San Tommaso
La magnificenza dell’appennino abruzzese (foto di www.instagram.com/jen_on_travel )

L’arrivo a Fontecchio

La discesa per la nostra meta della giornata è ripidissima, e in 8 km ci porta a perdere quasi 400 metri di dislivello. Fontecchio è un paese che merita senz’altro una visita, incastonato com’è nella Valle dell’Aterno. I boschi di castagni sono i veri signori di questo luogo, dove la pace regna sovrana. Tra le strutture convenzionate con il Cammino di San Tommaso, una sola si trova a Fontecchio, ed è l’Affittacamere Fulè, che offre appartamenti o stanze con vista sulla valle e un parcheggio bici.

(Grazie a Jennyfer Pileggi – www.instagram.com/jen_on_travel per le foto)

Specifiche tecniche percorso

  • lunghezza: 74 km
  • dislivello: 1500 m+
  • fondo stradale: 80% asfalto, 20% sterrato e ghiaia

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Tags: Cammini in biciEvidenzaFontecchio in bici
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Claudio Mancini

Claudio Mancini

Cicloturista per vocazione, ciclista urbano per necessità, sono felice del fatto che dove finiscano le mie zampe inizi sempre un paio di pedali. In sella a bici scassate ho attraversato l'Europa e valicato passi montani, e finora sono sempre tornato a casa. Mi piace scoprire in modo grottesco e poetico i posti che attraverso, dall'alto dei 20 km orari. Adoro il cibo locale e l'aggettivo "casareccio", le strade provinciali e i passaggi a livello. Scrivo diari di viaggio per ricordarmi per quali luoghi sono passato (www.abbondantiedozzinali.it).

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