La Calabria e il Sila Ronda aperto anche ai cicloturisti

La Calabria è una regione che si affaccia su tre mari, Tirreno, Ionio e Stretto di Messina. Ma ha il suo cuore nella montagna. E il suo cuore  batte tra boschi e montagne della Sila, che con i suoi quasi 74 mila ettari dal 2003 è Parco Nazionale. Perché non è solo la Calabria delle alluvioni, del territorio maltrattato e offeso a far notizia. Con orgoglio tutto calabrese, rinvigorito dai buoni sapori silani, piccanti e speziati come la soppressata, ecco che il 23 agosto bikers della regione e non solo si sfideranno nella seconda edizione del Sila Ronda, un “ironbike da 96 km tutto all’interno del territorio del Parco, un ambiente unico, già protetto dal 1968, quando si chiamava Parco Nazionale della Calabria.

È un gara di Mountain bike amatoriale, con una particolarità: è aperta anche a cicloturisti che potranno aggregarsi agli atleti anche solo per brevi tratti dell’intero percorso. D’altronde sono tanti i tratti del percorso che, provato per voi anche con figlie al seguito più forti di chiacchiere che di gambe, perfetti per una sgambatina famigliare al fresco dei circa 1500 metri di quota tra abeti, fichi e querce.

L’Iron vero e proprio parte ed arriva dal centro di Camigliatello Silano, a quota 1200, d’inverno la stazione sciistica di punta del Sud Italia. Il percorso si inoltra subito nelle splendide faggete di Monte Curcio e dopo una breve ma intensa salita, arriva in vetta nei pressi dell’arrivo degli impianti sciistici. Dalla vetta di Monte Curcio (1800 metri sul livello del mare) si apre lo scenario della splendida vallata di Macchia Sacra. Il tracciato lambisce e vallata e si dirige in direzione Croce di Magara, con una discesa veloce, ed a tratti tecnica. Si arriva nei pressi della riserva naturale dei Giganti della Sila di Fallistro, dove i giganti non fanno paura ma splendida ombra visto che sono alberi secolari di pino laricio con altezze che superano i 40 mt.

Da Croce di Magara, se almeno gli atleti riusciranno ad evitare la sosta ad un ottimo caseificio, il percorso si dirige in direzione Molarotta, e poi Zagaria: siamo nel cuore dell’altopiano Silano, un saliscendi tra le tradizionali e caratteristiche coltivazioni di patate, frutti di bosco, e granturco. Si risale a questo punto verso Zarella, piccolo borgo immerso tra splendide pinete.

Qui il percorso di divide tra l’Iron, il più lungo, ed il Marathon, da 42 km. L’Iron farà il giro del Cupone, della Fossiata e di Gallopane e si ricongiungerà nuovamente al percorso corto nei pressi di San Nicola. Il Cupone è una riserva naturale della Forestale, sede anche del centro visita del Parco Nazionale, con sentieri didattici e recinti faunistici.

http://www.parcosila.it/it/visita-il-parco/cosa-vedere/centri-visita/cupone.html

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Da qui si arriva alla oasi naturalistica della Fossiata e ci si inoltra in un’altra riserva naturale, quella del bosco di Gallopane.

https://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_naturale_Gallopane

Il percorso lungo rientra a San Nicola, passando per due splendidi piccoli laghi, quello di Macchialonga, e quello di Ariamacina. Il tracciato li costeggia entrambi.

Da San Nicola, i due percorsi si riuniscono, e si sale verso la vetta più alta della Sila, Monte Botte Donato (1928 metri di quota). Si arriverà quasi in cima, lambendo gli impianti sciistici di Lorica, si scenderà dal versante nord di Botte Donato, attraverso il sentiero CAI 422 della Carcara, dove si rientrerà a Croce di Magara e quindi a Camigliatello attraverso la statale. Insomma, per chi volesse cimentarsi, è davvero un tracciato per polpacci torniti e allenati.

Ma la Sila si può scoprire, raccontavamo, anche con prole a seguito, salendo da Camigliatello lungo i tre km di dolci tornanti che portano alla fresca fontana di Fago del Soldato (1450 metri di quota). Non è improbabile, se si pedala silenziosamente, al mattino, incontrare lo scoiattolo calabrese, nero col petto bianco, e persino la volpe. E soprattutto, il bello viene dopo, quando, rinfrescati ricci e capricci alla fontana, si inserisce la retromarcia e ci si tuffa … prima nella discesa, poi nella mozzarella e nella ricotta silana!!

 Betta Carbone

redazione viagginbici: