E’ stata l’ex equo vincitore della passata edizione dell’Italian Green Road Award, la Green road dell’Acqua è un percorso ciclopedonale della Provincia Autonoma di Trento, che conduce alla scoperta del basso trentino. Scorci spettacolari e distese di verde per una rete ciclabile capillare in sede propria che si snoda tra natura e arte. E poi un unico filo conduttore poiché si viaggia su due ruote a pochi metri dall’acqua con il suo inconfondibile rumore dal fiume al lago: il fiume è l’Adige, il lago è quello di Garda. I 143 km totali si possono affrontare in ciclopedonale che in parte è servita anche dal bike sharing pubblico extraurbano con 90 ciclo stazioni, 1.000 stalli e 60 chilometri di rete connessa.
Il percorso
Questa via verde inizia al confine con la provincia di Bolzano, in località Cadino di Faedo, nel comune di San Michele all’Adige. Si tratta di un percorso circolare che interessa 21 comuni (San Michele all’Adige, Mezzocorona, Mezzolombardo, Terre d’Adige, Lavis, Trento, Aldeno, Besenello, Calliano, Nomi, Volano, Rovereto, Mori, Nago- Torbole, Riva del Garda, Arco, Dro, Cavedine, Madruzzo, Comano, Vallelaghi) e termina nel capoluogo a Trento. La pendenza media del percorso è di 0.72% per il solo dislivello positivo, considerando anche il dislivello negativo la pendenza media diminuisce a 0.41%.
Lungo la strada si trovano bicigrill, punti attrezzati pic-nic, fontane, assistenza bike, e nei bicigrill pat anche personale specializzato per dare informazioni all’utenza ciclopedonale. Si può seguire la segnaletica orizzontale e verticale dedicata ai percorsi ciclopedonali di interesse provinciale (PAT), sono stati convertiti 113 chilometri di argini fluviali, ferrovie e strade dismesse. Siamo sulla Ciclovia EuroVelo 7 e procedendo verso sud lungo i vigneti del Trento DOC si attraversano alcuni siti naturali di interesse Comunitario (SIC), inseriti nella Rete Natura 2000.
La ciclovia costeggia il fiume Adige, tra i vigneti della Strada del Vino su strada pianeggiante e tocca prima Mezzocorona e Mezzolombardo, dove confluisce il torrente Noce, dal Parco nazionale dello Stelvio. Da qui si può fare una deviazione lungo la ciclabile della Val di Non e visitare il biotopo “La Rocchetta” su un percorso ad anello sospeso su palafitte. Più avanti sul percorso principale si incontra anche il biotopo “la Rupe”. Alle foci del fiume Avisio la via ciclabile entra nel sito “Natura 2000”.
All’altezza dell’abitato di Mori si interseca con la pista ciclabile della Valle dell’Adige (percorso CV-TN01) che continua verso Verona, mentre la Via Verde devia verso ovest, lungo la CV-TN08 in direzione del Lago di Garda. Attraversando un vasto pianoro si costeggia l’ormai prosciugato Lago di Loppio, in questo tratto il percorso ciclopedonale sfrutta il sedime della vecchia ferrovia. Una breve salita e si raggiunge il Passo San Giovanni, a quota 272 m, superato il quale il percorso passa per il paese di Nago, per poi dirigersi con una bella e panoramica discesa lungo la vecchia strada, ora chiusa al traffico, fino al piccolo porto di Torbole.
Il viaggio continua tra gli olivi secolari più a nord d’Europa e poi visitato l’abitato di Arco, e conduce alla Valle dei Laghi. Si costeggia anche la “Riserva Naturale Marocche” tra sassi alti decine di metri, risultato di antiche e gigantesche frane delle glaciazioni quaternarie. A Sarche inizia il “Parco Fluviale della Sarca” e poi meritano una pedalata le forre del Limarò. L’acqua domina questo tratto di paesaggio tra i laghi di Cavedine, Santa Massenza, Toblino e Terlago. Si può decidere di raggiungere Trento sempre in bici o alla terrazza di Sardagna scegliere il collegamento in funivia.