La Via Romea Germanica, dalla Bassa Sassonia a Roma

Tuffandoci nel passato, mille anni fa, avremmo percorso la via Romea Germanica, dalla Germania all’Italia in pellegrinaggio. Più precisamente dalla Germania a Roma, seguendo un percorso che, attraversato l’arco alpino, entra in Veneto dalla Valsugana e attraversa la pianura costeggiando la fitta rete di fiumi e canali un tempo navigabili tra Bassano del Grappa, Padova, Rovigo e il Po. Una tappa dopo l’altra l’itinerario si snoda toccando tra le altre città come Ravenna, Arezzo, Viterbo e Roma. 2.271,3 km, di cui 19.347 metri in salita e 18.737 in discesa.

Oggi questo cammino è in parte ciclabile, e lo è completamente nel tratto Veneto (Valsugana – Padova – Monselice), per poi arrivare fino a Roma congiungendosi con la via Franchigena.
Iniziamo il viaggio nella Bassa Sassonia, a Stade, una delle più antiche città della Germania del nord. Dopo 23 km si raggiunge Harsefeld e a 25 km Zeven, dove dalle fondamenta di un monastero benedettino è nata una grande biblioteca. Si corre in percorsi pianeggianti e si passa nelle cittadine di Schessel, Soltau, Bergen, Celle, Rietze, Braunschweig, Hornburg e Wernigerode, per un chilometraggio complessivo 250 km.

Per entrare nell’Alta Sassonia si devono percorrere una trentina di chilometri ed arrivare ad Hasselfelde, affrontando anche una salita di 646 metri di dislivello. Più leggera la salita (176 metri di dislivello) per arrivare a Nordhausen 28 km dopo, e da qui passare in Turingia ad Ebeleben (293 metri in salita). Un’altra tappa senza dislivelli notevoli, in un ambiente prettamente agricolo (dislivello salita 231 metri), in 24 chilometri si è a Bad Langensalza. Si continua a percorrere la Turingia con tappe da una ventina di chilometri l’una, per un totale di poco meno di 100 km, sempre in salita: Kau Fata, Frieddrichrada, Smalcalda, Meiningen e Mellrichstadt.
Dopo 15 chilometri senza grandi dislivelli si arriva a Bad Neustadt nella valle del fiume Streu in Baviera. Altri 670 chilometri circa, attraverso Munnerstadt, Bergtheim, Wurzburg, Aub, Schillingsfurst, Dinkelsbuhl, Fremdingen, Harburg, Meitingen e Augsburg (ovvero Augusta, la città romana), e poi Graben, Schongau, verso Garmisch-Partenkirche. Garmisch è la località sciistica bavarese più nota. A circa 12 km a sud-ovest dell’abitato si trova la vetta dello Zuqspitze (2.962 m), la montagna più alta della Germania. Il percorso si avvicina al confine con l’Austria e abbiamo percorso fin qui poco meno di 1.000 km, meno di 40 km e si arriva in Austria passando da Seefeld e poi ad Innsbruck nel Tirolo.
Qui il dislivello in salita arriva quasi a 1.000 metri, è quindi sicuramente una tappa impegnativa: usciti da Innsbruch, incontriamo alcuni centri abitati sparsi sulle pendici della valle attraversata dall’autostrada del Brennero che rimane sulla destra. I quasi 50 km che separano l’Austria dall’Italia e dal Brennero sono sicuramente per ciclisti allenati, ma se la fatica è troppa qui si può caricare la bici in treno. In treno il percorso è 20 minuti e si può portare gratuitamente una bicicletta (smontata e contenuta in una sacca o una bici pieghevole opportunamente chiusa), sistemandola negli spazi previsti per i bagagli (le dimensioni non devono essere superiori a cm. 80X110x40).

La storia del Brennero è legata al valico e prende il nome dai Breuni, una popolazione che in epoca romana abitava l’alta valle dell’Isarco, qui la prima tappa non presenta difficoltà, sviluppandosi prevalentemente in discesa, lungo il corso del fiume Isarco: si parte dagli oltre 1.300 metri s.l.m. del Brennero per arrivare ai 950 metri di Vipiteno.
Dal Brennero fino a Borgo Valsugana si attraversa il Trentino – Alto Adige per un totale di circa 200 chilometri. Passando per Bressanone – Bolzano (degne di nota l’imponente Duomo, il Museo civico che ospita la celebre Mummia del Similaun (Ötzi), Castel Roncolo), Trento – Levico Terme.
Da Borgo Valsugana a Cismon ci sono 32 chilometri, e si passa in Veneto.

Nel Veneto il tracciato si snoda così: da Cismon del Grappa a Bassano del Grappa 23 km. Da non perdere la visita al ponte sul Brenta, detto Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini: fu Andrea Palladio che, nel 1569 lo progettò. Da Bassano a Piazzola in provincia di Padova ci sono 33 km, qui prima di partire per Padova (26 km) merita almeno una foto Villa Contarini e il suo stupendo giardino. La fondazione di Padova, secondo la leggenda, è avvenuta nel 1132 a.C. per opera di Antenore, un principe troiano scampato alla distruzione di Troia, la città è ricca di tesori da scoprire. Da Padova a Monselice sono 21 km e qui sono da vedere almeno il Castello e il Santuario delle Sette Chiese. Si corre poi verso Rovigo che dista 34,7 km (qui il tempio della Beata Vergine del Soccorso, noto col nome di Rotonda) e poi dopo altri 20 km si raggiunge Polesella.
Si passa quindi ad un’altra regione, l’Emilia Romagna, per raggiungere Ferrara che dista dalla precedente tappa 22,5 km. Si può vedere il Po e in centro città il Castello e la Cattedrale di Ferrara. Da qui seguendo l’itinerario: Traghetto a 30 km, Argenta a 17 km, Valli di Comacchio a 28 km, Casalborsetti a 26, si raggiunge infine dopo altri 21 km a Ravenna (leggi anche l’articolo Da Bolzano a Ravenna). Capitale Bizantina ove non si può non fare una tappa al Mausoleo di Teodorico. Da qui si passa per Forlì e via via fino a Bagno di Romagna (in totale 73 chilometri).
Rimangono altre tre regioni italiane da affrontare: Toscana, Umbria e Lazio, con una varietà di paesaggi e atmosfere incredibili.

In Toscana si entra a Chitignano, e poi ci si dirige verso Arezzo (situata alla confluenza di tre vallate, fu una delle principali città etrusche), Castiglione Fiorentino a Cortona.
In Umbria si passa per Pozzuolo, Paciano, Città della Pieve, Ficulle e Orvieto (celebre il Duomo di Orvieto capolavoro dell’architettura gotica italiana).
Entrando in Lazio a Civita di Bagnoregio si prosegue per Viterbo (ha un vasto centro storico medioevale, la necropoli di Castel d’Asso, è nota come la Città dei Papi, nel XIII secolo fu infatti sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo Papale ospitò o vi furono eletti vari Papi), La Storta ed infine si raggiunge finalmente a Roma.

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Per i percorsi ciclabili del Veneto si possono leggere i nostri articoli Veneto a pedali, 305 chilometri tra storia e natura, Barca e bicicletta, argini e fiumi a Padova, da Padova verso il Parco dei Colli Euganei e Padova e provincia in bici a primavera!, Litorale veneto in bicicletta lungo la via del Mare.

Per gli altri cammini leggi:

1. Via Claudia Augusta e https://www.viagginbici.com/cicloturismo/la-claudia-augusta-veneta/
3. Romea Strata
4. Cammino delle Dolomiti
5. Cammino di Sant’Antonio
6. Cammino Fogazzaro – Roi

Per vedere la Romea Germanica in territorio Veneto.

Marzia Dal Piai: giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.