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La Basilicata è una terra che riserva emozioni e sorprese inaspettate, girarla in bicicletta consente di godere appieno di tutto il suo fascino. La partenza è da Matera una città magica, e l’arrivo del nostro itinerario è dopo 60 km a Metaponto, località che si affaccia sul Mar Ionio. Il percorso è facile e quasi sempre in discesa.
Matera, un presepe vivente
Quando si arriva per la prima volta a Matera, non si crede ai propri occhi. È la magia dei Sassi, un paesaggio culturale unico al mondo, in parte invisibile, che scende verso il centro della terra, in un succedersi di arcate che diventano un tutt’uno con la roccia. Orti e giardini pensili a ridosso di case scavate nel tufo, formano un dedalo di gallerie, da cui prende vita uno tra i più antichi insediamenti urbani.
Dalla preistorica presenza nelle grotte di epoca paleolitica, ai villaggi trincerati del Neolitico, fino alla civiltà rupestre con anfratti e camminamenti scolpiti sui costoni scoscesi della Murgia, dai sistemi semplici, ma ingegnosi di canalizzazione delle acque, fino alla civitas Svevo-normanna con le sue fortificazioni e le successive massicce trasformazioni del XV e XVII secolo, fino all’effetto inverosimile dell’urbe contadina sopravvissuta fino agli anni Cinquanta. A Matera ci si imbatte in una vicenda incredibile e impressionante, emblematico e mirabile esempio dell’estremo adattamento e della perfetta sintonia tra uomo e ambiente.
Immobili, intrappolati nella pietra nuda, i Sassi riservano agli occhi continuo stupore e sorpresa. La città più antica del mondo rappresenta un viaggio nella storia della terra uno scorcio d’Italia in grado di suscitare forti emozioni. Primo sito del Sud iscritto nel Patrimonio UNESCO dell’Umanità, “capitale” di storia e cultura che ha permesso alla città di essere capitale della cultura europea per il 2019.
Percorsi in bicicletta i dedali di viuzze, usciamo per avventurarci nel Parco delle Chiese Rupestri.
Dal Parco della Murgia a Montescaglioso
Vale la pena lungo il tragitto fermarsi al Parco Regionale della Murgia Materana, per esplorare chiese, anfratti e testimonianze di antiche presenze. Nel corso dei secoli il territorio è stato abitato da pastori e mandriani che hanno lasciato numerose testimonianze del loro dimorare infatti, numerosi sono i casali, i villaggi rupestri tra cui San Nicola all’Ofra, Cristo la Selva, il Villaggio Saraceno tutti muniti di chiesa rupestre e area sepolcrale.
Molte di queste strutture sono completate con iazzi, addiacci rupestri ricavati in grotte con muretti a secco che recintano lo spazio esterno per ospitare bovini e ovini, realizzati sempre in pendenza per evacuare i liquami verso la concimaia ed esposte a sud, per proteggere gli animali dai venti freddi del nord. Altre forme di ricovero per gli animali sono i caprili rupestri, dei complessi di grotte scavate lungo le gravine in luoghi impervi ma particolarmente adatti ad ospitare le razze caprine.
Una delle caratteristiche più importanti della Murgia è la presenza di oltre un centinaio di chiese rupestri disseminate in tutto il territorio, a volte nascoste dalla fitta vegetazione e scavate lungo gli argini scoscesi delle gravine in luoghi impervi e di difficile accesso, impreziosite da spettacolari affreschi che testimoniano la devozione che si è protratta fino ai giorno nostri
Dopo una ventina di chilometri totali si arriva nei pressi di Montescaglioso un delizioso paese che originariamente fu roccaforte bizantina, per poi vedere il susseguirsi di varie famiglie feudali. Montescaglioso ebbe il suo sviluppo iniziale intorno all’abbazia di San Michele Arcangelo (1079) ricca di bellissimi affreschi. Interessante è la chiesa madre del XV sec. dedicata ai SS. Apostoli Pietro e Paolo nel cui interno sono conservate numerose tele di scuola veneziana. Degne di nota sono anche la chiesa di Santo Stefano con portale pre-rinascimentale e la chiesa della Madonna delle Grazie in stile romanico.
Dopo un po’ di chilometri percorsi serpeggiando in discesa tra dolci declivi collinari, si giunge sulla sinistra del fiume Bradano che si costeggia per un bel po’ (10 km). Qui sono gli uliveti e i campi coltivati ad accompagnare la nostra biciclettata.
Da Bernalda al mare
La direzione da prendere dopo essere entrati per qualche km in terra di Puglia è Bernalda. Prima però di arrivarci si passa per Santa Maria del Vetrano dove è visibile una torre normanna oggi chiamata Castello del Vetrano. C’era anche una chiesa che però è crollata e oggi è in stato di abbandono.
Dopo qualche chilometro si giunge a Bernalda. Il paese prende il nome da quello del feudatario, Bernardino de Bernardo, segretario della corte aragonese, che fece ricostruire il castello, dimora della sua famiglia. Da visitare, nel suo centro storico, sono la chiesa del Carmine, la chiesa di San Rocco e la cappella Fischietti. Il castello, oggi adibito ad abitazioni, è stato rifatto più volte. Accanto al castello è visibile la chiesa madre di San Bernardino, con esterno in mattoni rossi e cupole bizantine.
Ma a stupirci ancor prima di arrivare al mare è la zona archeologica di Metaponto e in particolare il Museo Nazionale del Metapontino che conserva il ricco patrimonio di materiali archeologici venuti alla luce nella colonia greca di Metaponto. All’interno del museo sono ricostruite le varie fasi: le prime manifestazioni preistoriche, l’arrivo dei Greci nel V secolo a.C., la formazione della colonia di Metaponto tra i fiumi Bradano e Basento, la romanizzazione. Nelle sale sono esposti i manufatti della cultura locale e i raffinati vasi italomicenei torniti e decorati. Molti di questi materiali venivano lavorati direttamente sul posto da artigiani emigrati in occidente. Una sezione è dedicata alle armi, agli ornamenti personali, molti dei quali in bronzo, sia maschili che femminili; questi ultimi sono particolarmente pregevoli.
Da qui si può prendere un treno e dirigersi alla scoperta di altri tratti della Basilicata oppure in Calabria o in Puglia.