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Meno di 5.000 abitanti, Bandiera Arancione del Touring club, modello di sostenibilità e all’avanguardia nel riciclo dei rifiuti con la sua discarica gestita dalla società Belvedere spa, questo è Peccioli, comune della provincia di Pisa. Qui si sta avviando un percorso per sviluppare il cicloturismo e potenziare il turismo outdoor. Qui abbiamo pedalato alla ricerca dei profumi, dei colori, dei sapori che questa terra offre.
I percorsi in bici
Sono sei gli itinerari che percorrono le colline intorno a Peccioli, un sali e scendi tra strade asfaltate e sterrate con pendenze tra il 5 e il 14% per un totale di 80 km. I percorsi sono dotato di segnaletica verde, cartelli informativi e di orientamento.
La “Costellazione” segue i profili dei crinali tra i borghi e scende lungo il percorso del fiume Era e del Roglio per un totale di 53 km, tra viti e olivi, facendo una puntata agli scavi archeologici ci si imbatte anche in aziende agricole che propongono degustazioni di prodotti locali; si passa anche dall’impianto di smaltimento rifiuti per vedere le statue dei “Giganti”, in un’area che il Comune usa anche per spettacoli culturali e musicali. La traccia è Peccioli – Legoli – Ghizzano – Fabbrica e Montelopio, per un dislivello di 1094 metri e un’altitudine massima di 213 metri.
Si può scegliere anche di fare percorsi più brevi. L’anello delle Serre e bosco di Ortaglia è lungo 12 km per un dislivello di 201 metri e 183 metri di altitudine massima. Qui si segue il racconto della comunità che vi abita fin dagli etruschi e che poi ha addolcito il paesaggio con il lavoro dei campi, le coltivazioni, si possono incontrare strada facendo le numerose specie vegetali e gli animali che hanno qui il loro habitat.
L’anello Ghizzano – Libbiano – Legoli parte dal borgo colorato firmato da David Tremlett e segue i filari di cipressi fino all’Osservatorio astronomico di Libbiano; si costeggia l’impianto smaltimento rifiuti, mentre il paese custodisce il tabernacolo di Benozzo Gozzoli. Da non perdere, magari durante l’estate in notturna, lo scavo archeologico di Santa Mustiola. In totale 21 km, 484 metri di dislivello e 213 di altitudine massima.
L’anello Ghizzano – Cedri è un itinerario di 16 km con 385 metri di dislivello e 209 di altitudine massima: si parte e si arriva nel borgo colorato da Tremlett, artista contemporaneo di fama internazionale, si supera l’area archeologica di Santa Mustiola dove hanno lasciato tracce romani e longobardi, e si seguono le colline fino a Cedri, borgo di origine etrusca.
L’anello Fabbrica – Montelopio per un totale di 16 km, 259 metri di dislivello e 182 di altitudine, presenta dei tratti ripidi per poi innestarsi sulla strada panoramica dei Cedri. Si percorre anche un tratto della strada per Volterra per poi rientrare su percorsi argillosi e costeggiare il lago del Gatterofino al fiume Era e alla piana di Ripassaia.
Solo 11 km costituiscono l’anello Peccioli – Montecchio, con un dislivello di 261 metri e un’altitudine massima di 175 metri. Si parte dall’anfiteatro Fonte Mazzola e dopo una ripida discesa di entra nelle “Serre” e attraversato il torrente Racosa si risale fin al bivio per Montecchio, in passato rocca strategica di difesa.
Da non perdere
Questa unione tra bellezze naturali e arte contemporanea ha trovato un mix perfetto e unico in questa chicca della Val d’Era. Nasce da investimenti lungimiranti il MACCA, museo d’arte contemporanea a cielo aperto con opere d’arte contemporanea disseminate nel territorio, tra cui svettano i celebri “Giganti”, statue che dal terreno con i loro 9 metri cercano di toccare il cielo azzurro. I “Chiassi a fil di luce” sono la reinterpretazione di antiche opere locali che hanno dato artisti contemporanei. Iconica è la passerella “Endless Sunset” dell’artista Patrick Tuttofuoco che collega il centro con il restante territorio.
Trovano spazio le mostre nel Palazzo senza tempo, ristrutturato dell’archistar Mario Cucinella con la terrazza sospesa sulla valle. E poi il Museo archeologico dove ha trovato casa “Isidora” e il suo corredo funebre, una giovane morta a metà del Trecento, la cui tomba è stata ritrovata a Santa Mustiola. Il borgo dipinto di Ghizzano e il parco della tenuta di Ghizzano con il suo “Giardino Sonoro”, che canta le Metamorfosi di Ovidio e le interpreta con le sculture di Immacolata Datti.
Si deve ovviamente provare la cucina locale che popone prodotti agricoli che vanno dall’olio al vino, dal miele allo zafferano.
Info
www.comune.peccioli.gov.it
https://www.bandierearancioni.it/
www.belvedere.peccioli.net
http://www.fondarte.peccioli.net/