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Mari e monti, il mare Ionio e Tirreno e i monti della Sila, la Calabria ha due volti, uno che profuma di vacanze su splendide spiagge e un mare cristallino, e l’altro che sa di neve e stazioni sciistiche e ripide salite. Ebbene questi due cuori sono uniti dalla bicicletta, per un turismo su due ruote che va dal mare alla montagna e viceversa, con un fulcro centrale che è il capoluogo di Regione, Catanzaro.
Ciclovia dei parchi
Questo itinerario tocca i quattro grandi parchi naturali della Regione: Aspromonte, Sila, Pollino e quello Regionale delle Serre. 540 chilometri da pedalare lungo strade provinciali poco trafficate che seguono il crinale dell’Appennino calabrese con scorci sui due mari. E poi tappe a contatto con la natura, tra boschi secolari e borghi storici. https://www.cicloviaparchicalabria.it/index.php/it/
Nell’entroterra collinare
Questo percorso si può suddividere in un parte ionica e in una cosentina. La prima a sua volta si può dividere in quattro tappe: da San Nicola dell’Alto a Petilia – 52 km, da Petilia Policastro a Taverna – 55 km, da Taverna ad Amaroni – 66 km, da Amaroni a Serra San Bruno – 54 km. Una seconda parte dell’itinerario tocca San Nicola dell’Alto – Campana (55 km) – Cropalati (34 km) – Corigliano (40 km) – Altomonte (54 km).
Piana di Sibari
Siamo nel versante ionico, ed è la pianura più grande della Calabria. In queste terre nasce spontaneamente la liquirizia, e qui si possono seguire in bici le orme dell’antica tradizione della sua lavorazione. Essendo in pianura è un percorso adatto a tutti e si snoda ad anello tra la Riserva naturale della foce del Crati, agrumeti e spiagge. Bellissima anche l’idea di viaggiare in bici, in pianura tra gli agrumeti di Clementina sempre nella Piana di Sibari. Qui il cicloviaggio passa tra i profumi degli agrumi a quelli storici di antichi castelli e masserie.
Cosa mangiare
Basterebbe pane, olio di oliva e peperoncino, per sentire il profumo di Calabria. Ma per chi vuole immergersi completamente nella cucina locale provi la “pasta chjna”, una pasta ripiena con provola, uova sode, soppressata e ragù di carne, oppure la “ciambrotta”, a base di pasta asciutta con un condimento di uova fritte e pecorino. Bisogna essere di gusti forti per assaggiare “u murzeddhu”, ovvero la trippa con salsa piccante, o le “stigghiole” interiora di capretto, vitello o maiale cucinate con pomodoro, verdure e peperoncino. E poi ci sono i salumi, come la soppressata, o i formaggi come il “butirro”. Tra i dolci vi menzioniamo le “crocette” fatte con fichi secchi ripieni di noci, cannella e cedro candito.