Scoprire Cuba in bicicletta, l’anima dei Caraibi

Cuba è un sogno, vive nel sogno di tutti. Case colorate, i ritmi dei balli, il caldo e il cristallino del suo mare. E come possiamo conoscere al meglio questi che talvolta appaiono come quadri surreali dalle sfumature azzurre? Ma in bici! E allora per dimenticare un po’ il grigiore della pioggerellina di questo periodo, delle sere che arrivano presto e dei freddi pungenti, tuffiamoci, anzi pedaliamo oltreoceano per un viaggio a Cuba, in bici ovviamente!

Ci sono diversi tour organizzati che partono dall’Italia e offrono il viaggio “chiavi in mano”, con tanto di guida in bici e pulmino a seguito per le necessità. I tour più frequentati, o meglio frequentati, sia che li vogliate fare all’avventura o con comodità a seguito, ricalcano più o meno questi itinerari.

L’Avana – Pinar del Río – Viñales Valley

Pinar del Río è la capitale dell’omonima regione situata nella parte ovest dell’isola. Una visita alla città deve passare per Palazzo Gausch, sede del museo di storia naturale e per una delle molteplici fabbriche di tabacco presenti in questa zona. Da qui si può pedalare attraverso la Valle di Viñales, circondati dal tabacco che cresce tra le rocce ripide e scoscese. La valle è costellata da Mogotes (montagne calcaree) dalle forme inusuali.

Viñales – Cayo Jutías

La tratta, con partenza da Viñales, prevede una pedalta attraverso la catena montuosa della Sierra de Órganos per arrivare alla spiaggia di Cayo Jutías. Questa è una piccola isola ricca di mangrovie collegata alla terraferma da una sottile linea di terra. Voglia di fare un bagno? Ottima idea!

Cueva de los Portales – San Diego de los Baños

Immaginatevi un’immensa grotta formatasi con l’erosione del Rio San Diego. Questa è Cueva de los Portales, è qui Che Guevara usava tenere riunioni segrete durante la crisi dei missili a Cuba nell’ottobre 1962. Da qui in bici ci si sposta fino a San Diego de los Baños. Rinomate la sue fonti termali che secondo la leggenda furono scoperte da uno schiavo nero malato di lebbra, che nei primi del Seicento vi si immerse guarendo miracolosamente.

San Diego de los Baños – Soroa

Dalle terme si arriva in bici fino a Soroa lungo la Carretera Central, la vecchia strada che collegava Havana con Pinar del Rio. Merita una visita al Orquideario Soroa, giardino terrazzato sulle pendici di una collina che racchiude una collezione di 700 specie di orchidee provenienti da tutto il mondo.

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Soroa – Las Terrazas

Per arrivare a Las Terrazas, si pedala attraverso un’area rurale di sviluppo sostenibile che comprende 25.000 ettari di foresta nel cuore della Sierra del Rosario. Questo ambiente è stato riconosciuto dall’Unesco come Riserva della Biosfera nel 1985. Gli abitanti della zona vivono di ecoturismo e artigianato, principalmente legato alla lavorazione del legno.

Las Terrazas – L’Avana

Il tragitto totale è di circa 170 chilometri. Ma chi arriva o parte dall’Avana non può esserne contagiato. Nella capitale merita la visita del “La Habana Vieja”, un insieme di piazze e strade in stile coloniale, dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qualche idea? Castillo del Morro, la fortezza di San Salvador de la Punta, la Plaza de la Catedral, El Capitolio ma anche il Museo de Arte Colonial o locali famosi come la Bodeguita del Medio o El Floridita, frequentati da avventori famosi del calibro di Hemingway.


Se avete a disposizione più di una settimana potete preferire un giro più lungo, attorno ai 280 km e che partendo dall’Avana arriva a Trinidad. Il percorso può essere individuato in queste tappe.

Viñales – Cayo Jutias – Fincas (da visitare le comunidades ovvero le comuni, sviluppate dopo la Rivoluzione cubana) – Cienfuegos conosciuta anche come la ‘Perla del Sur’ (Perla del Sud). Lungo la strada, si può visitare Parque Guama, un luogo naturale di singolare attrazione che si trova nella Cienaga de Zapatas. Si può anche lasciare per un po’ la bici e fare un’escursione in barca attraverso la Laguna del Tesoro, che si trova in un paesaggio pittoresco con molti canali, foreste di mangrovie e palme. Sulla strada per Trinidad (la città è ferma al 1850 ed è Patrimonio dell’Umanità), si pedala ai piedi delle montagne della Sierra del Escambray. Ci sono diverse salite sulla strada, ma non troppo impegnative. Il paesaggio di questa regione è verde e lussureggiante. Belli gli edifici che circondano la Plaza Major a Trinidad. Vi consigliamo di passare per un tuffo a Playa Ancon. Procedendo in bici per la Valle de los Ingenios, l’altopiano fertile, con le sue colline della Sierra del Escambray, che deve il suo nome agli zuccherifici costruiti agli inizi del 19° secolo. Una sosta per salire sulla torre di sorveglianza di Torre Iznaga (alta 50 metri), utilizzata in passato per controllare gli schiavi nei campi. Da Trinidad a Santa Clara sono circa 30 km, attraverso un paesaggio montano di foreste di pini, eucalipti e latifoglie. Alcune strade sono sterrate e con qualche salita, ma comunque semplici. Pausa nella città di Topes de Collantes a 800 metri sul livello del mare. Santa Clara è la città di Che Guevara. Prima tra le città cubane a essere liberata dal “Che”, nel 1958, dal regime di Batista, Santa Clara è oggi una città giovane e culturalmente molto vivace. Qui c’è l’Università più prestigiosa di Cuba, dopo quella de L’Avana, El Mejunje è il centro culturale LGBT più trendy e il Ciudad Metal è il rock festival più autentico del Paese. Bello anche il Parque Vidal, uno dei parchi più ricchi di vita di Santa Clara e dell’intera Cuba. Sul lato est di Parque Vidal c’è l’edificio neoclassico del Palacio Provincial, che oggi ospita la Biblioteca José Martí e una collezione di libri rari opera di autori di Cuba e delle Americhe. Si può concludere il tour in bici tornando all’Avana passando da Matanzas. Si percorrerà la valle di Yumuri per circa 45 km.

Conoscere Cuba

Una cordigliera che si allunga parallela alla costa, chiamata Mogotes de Jumagua attraversa l’isola di Cuba, che per il resto è prevalentemente pianeggiante. Questa catena montuosa tra l’Havana e Viñales è caratterizzata da scoscese formazioni calcaree ricoperte da vegetazione. Non ci sono piste ciclabili, se non qualche tratto nelle cittadine, meglio viaggiare su stradine secondarie a basso traffico o sterrate. Le strade, anche se asfaltate, potranno non essere in buone condizioni. Pedalare provvisti di acqua: il caldo si fa sentire. Livello di difficoltà per i ciclisti è medio/facile. Da ricordare: la stagione degli uragani va da agosto ad ottobre; la stagione secca tra novembre e aprile. Per entrare a Cuba è necessario il visto d’ingresso.

Marzia Dal Piai: giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.