Un weekend in bicicletta in alta val taro
L’Alta Val Taro, terra dalle grandi risorse naturali e culturali che prende nome dall’omonimo fiume, si trova nella parte meridionale della provincia di Parma, al confine con la Liguria e la Toscana. Non a caso viene chiamata ‘la perla dell’appennino tosco-emiliano’;con i suoi boschi di faggio e di castagno, i suoi dolci saliscendi, le distese di verde, che prende tutte le possibili sfumature, le oasi naturalistiche, è un luogo di relax, nel quale non mancano le possibilità di praticare qualsiasi tipo di sport e di ristorarsi con i gustosi piatti della cucina locale.
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L’itinerario che vi proponiamo, ideale per un weekend, tocca tutti i comuni della valle, ognuno con le sue peculiarità ed attrazioni: Albareto, Bedonia, Borgo val di Taro, Compiano e Tornolo. Si parte da Sambuceto (827 m.s.l.m.), frazione di Compiano, lungo la strada provinciale che porta a Bedonia. Il percorso (5 km per 30 minuti circa) è interamente in discesa ed offre una vista meravigliosa di questa parte della valle.
L’ideale per iniziare la nostra pedalata con la giusta carica! Arrivati a Bedonia vi consigliamo di visitare il delizioso centro storico, animato da visitatori e abitanti del luogo soprattutto nel giorno del mercato (sabato), e l’osservatorio planetario, dove vengono organizzati eventi e serate e tema durante tutto il periodo estivo (http://www.planetariobedonia.org/).
La pro loco organizza numerosi eventi durante questa stagione, fra cui segnaliamo l’escursione in Mountain Bike sul Monte Pelpi che si terrà il 6 luglio e sul Monte Penna, prevista per il 27 luglio .
Lasciata Bedonia, ci dirigiamo, sempre seguendo la strada provinciale, verso Tornolo, altro comune della valle, situato a 830 m.s.l.m. Attraversando il ponte sul fiume Taro potrete,
nelle belle giornate, individuare facilmente il punto in cui tutti gli abitanti della zona vanno a prendere il sole e fare il bagno nelle sue pulite acque e magari, perché no, approfittarne anche voi!
La salita verso Tornolo prosegue dolcemente per 5 km. Ai bordi della strada alberi di amarene, che qui crescono in abbondanza, e cespugli di fragoline di bosco potranno essere la scusante per qualche breve sosta. A Tarsogno, frazione del comune di Tornolo distante altri 5 km, ci fermiamo per la pausa pranzo.
Il consiglio è quello di mantenervi leggeri per la prossima salita, ma sarà difficile resistere alle specialità culinarie tipiche di questa valle, dove impera il fungo di Borgotaro I.G.P., www.sagradelfungodiborgotaro.it, accompagnato dalla torta fritta, dalle trote, dai salumi e dagli agnoli in brodo.
La prossima destinazione del nostro percorso prevede la discesa verso Albareto. Vi proponiamo due possibili percorsi, a seconda del livello di preparazione atletica. Il primo, più faticoso e suggestivo, porta al Passo delle Cento Croci, incrociando l’altavia che da Parma porta al mare.
Passeggiando o pedalando a queste altitudini (1000 m.s.l.m.) vi accorgerete di essere solo fugaci ospiti di una terra abitata da ben altri padroni: le mucche!
Sono ovunque e sono le sovrane incontrastate dei prati e delle alture circostanti. Impossibile una foto ricordo che non le contempli. È d’obbligo al Passo delle Cento Croci una sosta alla “cappelletta”, piccola cappella situata in un punto estremamente panoramico su parte della valle. Nelle belle giornate potrete anche scorgere le valli retrostanti di Liguria e Toscana, fino a vedere il mare, da cui spira il famoso vento “marino”. Da qui il nostro itinerario volge al termine, scendendo verso Albareto, passando per la frazione di Montegroppo. La seconda opzione, più semplice e adatta a tutte le gambe, prevede la discesa verso Albareto poco dopo aver superato la frazione di Tarsogno. Sicuramente più facile ma molto meno suggestiva, in quanto non contempla il Passo delle Cento Croci.
Se avete la fortuna di soggiornare in Val di Taro per un weekend o più giorni, vi consigliamo inoltre il percorso che da Sambuceto porta al comune di Borgotaro (430 m.s.l.m.) e da lì su fino al Passo Santa Donna (1027 m.s.l.m.). Il primo tratto è per la maggior parte in discesa e adatto a chiunque, a differenza del secondo, consigliato solo ad un ciclista mediamente allenato.
Partendo da Sambuceto seguiamo la strada provinciale che porta a Compiano per 4 km, tutti in discesa. Compiano ci accoglie con la magia del suo Castello, facente parte del comprensorio dei 23 Castelli del Ducato di Parma e Piacenza (www.castellidelducato.it).
Oggi Relais e centro convegni, il Castello è stato costruito prima dell’anno mille e ospita la Collezione Gambarotta, con oggetti d’arte del ‘600 e ‘700, e ben tre musei: il Museo Enogastronomico, il Museo Massonico e le stanze della Marchesa Raimondi (www.castellodicompiano.it). Compiano fa parte del club dei borghi più belli d’Italia e possiamo ben comprenderne il motivo soprattutto quando lo guardiamo dalla valle, da cui si erge in altezza e si impone alla vista con il suo castello. Le abitazioni, costruite prevalentemente in altezza, conservano ancora i tipici tetti in ardesia, pietra della zona.
Lasciando Compiano alle nostre spalle, scendiamo ancora verso il fiume Taro e proseguiamo in direzione Borgotaro. Vi consigliamo di abbandonare per un tratto la strada provinciale e di attraversare il fiume per seguire una strada secondaria parallela, immersa nel verde e frequentata solo dai residenti. Godiamoci questa pedalata immersa nella natura per 10 km circa; le salite sono davvero poche e la pedalata estremamente piacevole.
Borgotaro è il comune più grande e ‘cittadino’ della valle. Tuttavia si caratterizza per un tratto proclamato perfino nei cartelli stradali che ne segnalano l’ingresso: COMUNE SLOW. E in effetti qui la vita scorre lenta, con i suoi bar, le sagre e le feste di paese, le chiacchiere fra conoscenti. Ma è proprio questo il bello di questo luogo, la sensazione di relax e serenità che emana dalle sue casette alte e colorate, dalle sue antiche mura, dalle porte che ricordano un importante passato all’interno del Ducato di Parma.
Per chi ha ancora energia e forza nelle gambe, si può proseguire fino al passo della Santa Donna. Il dislivello è di 600 metri e ci si impiega circa 2 ore a un passo medio. Ma la fatica verrà ripagata da una mirabile vista sulla Val di Taro e sulla Valle del Ceno.
Il nostro percorso termina con il ritorno a Sambuceto, da cui siamo partiti, per la stretta stradina che passa per Caboara, tutta in discesa. L’ombra degli alberi ci ristora dal sole battente; sulla strada tanti ciclisti e pochissime auto. Dopo una giornata intensa e ricca di emozioni, è questo il momento ideale per ripensare a quanto ammirato durante il weekend, all’ospitalità ricevuta, ai nuovi sapori scoperti e per farne tesoro nella memoria e nel cuore.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Per qualsiasi infomazione andate su www.turismovaltaro.it
Dove dormire: Tolasudolsa a Sambuceto (www.roomsbreakfastmtb.it). B&B specializzato nell’accoglienza di ciclisti, con rimessa e Bike Point. Il titolare, Giorgio Genovese, è guida dell’Accademia Nazionale di Mountain Bike e potrà accompagnarvi e guidarvi lungo i vostri percorsi alla scoperta della Val di Taro.
Dove mangiare: Trattoria Ruggeri, località Montevacà, Bedonia (www.trattoriaoppici.it). La Giara, località Brunelli, Borgo Val di Taro. Hotel Plaza, località Tarsogno, Tornolo.
Reportage di Lisa Prontu