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Mi piace molto pensare che si possano salvare le “cose antiche”, quelle già usate e recuperabili e ridare vita a qualcosa che sembra perduto per sempre. Dal disuso al riuso insomma. Ecco allora per la feste ferragostane tre proposte di greenway nate lungo il percorso di vecchie ferrovie. Ve ne propongo una per il nord, una per il centro e una per il sud Italia, ma ci sono tanti altri tracciati che vale la pena percorrere. In Italia ci sono 227 chilometri di vecchie ferrovie recuperate nel nord Italia, 125 km nel centro e 118 nel sud.
Nord
In Piemonte in provincia di Torino si trova la Via della Pietra tra Bricherasio e Barge, 11,5 km su asfalto lungo la vecchia tratta risalente al 1885 che collegava Pinerolo a Torre Pellice. Nel 1984 la linea fu soppressa e successivamente si decise di darle nuova vita con questo investimento per la due ruote, viene chiamata così per l’importante lavorazione della quarzite in quest’area. Recuperato anche il vecchio ponte in muratura sul torrente Pellice a cinque archi di 16 metri ciascuno. Da vedere nelle vicinanze il Palazzo di Bricherasio, il centro di Pinerolo e Bagnolo Piemonte e il monastero cistercense di Pr’d Mill.
Centro
La greenway del fiume Magra si trova in provincia di Massa Carrara, in Toscana. 2.8 chilometri tra Terrarossa Tresana e Aula. Si usa la vecchia linea ferroviaria che collegava Parma e La Spezia attraverso il valico della Cisa. Recuperato anche qui un ponte in muratura sul torrente Taverone e anche quello sul Civiglia. Da vedere il castello di Terrarossa, la fortezza della Brunella, il centro di Caprignola e di Aulla, il parco fluviale del fiume Magra.
Sud
La greenway dei Paesaggi sanniti si trova in provincia di Benevento in Campania. Da Vitugliano Foglianise a Benevento, poco meno di 10 km su asfalto. La ferrovia Napoli – Foggia era stata attivata attorno al 1870 e poi dismessa nel 1997. La pista dispone di due corsie in asfalto colorato larghe 2,50 metri ciascuna (una per i pedoni, l’altra per i ciclisti). Da vedere oltre la città di Benevento, il castello di Limatola, l’ermo di San Michele Arcangelo e il Parco regionale del Taburno.