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La ciclabile dell’Oglio l’avevo già pedalata, partendo dal Tonale passando per il lago d’Iseo e poi correndo verso il Po. Ma questo tratto, quello che si insinua nel cuore di Cremona non lo avevo ancora provato. E si Cremona con il suo torrone e il Torrazzo, con il suoi maestri liutai e la musica nel sangue (è la terra di Mina), ma anche con quell’umorismo alla Tognazzi (nativo della città) e l’accoglienza della buona tavola che vi assicuro accontenta anche i più difficili …
La ciclabile dell’Oglio la conoscevo già, aveva ricevuto il premio Igraw nel 2019, per il progetto che unisce così tante varietà di territori in un’unica esperienza bike. Qui a Cremona e nei suoi territori possono pedalare proprio tutti, il suo terreno pianeggiante accontenta grandi e piccini, giovani e meno giovani. Lungo l’Oglio ma anche negli argini del Chiese, come nelle campagne che producono biologico e lavanda, si pedala senza fretta, placidamente accompagnati dal silenzio.
Bici e tavola, ma anche bici e tradizione, bici e arte, bici e cultura, cosa volere di più per un tranquillo week end su due ruote?
I percorsi
Qui ce ne sono tanti, anche attraverso la città e potete partire proprio da piazza del Comune per curiosare all’interno della Cattedrale e il Battistero ad otto facce e il suo campanile con l’orologio astronomico. La Cattedrale è un antico tempio romanico poi rivisitato e riadattato in varie epoche e con diversi stili, conserva all’interno opere di Boccaccio Boccaccino, Francesco Bembo, Altobello Melone, ma anche del Romanino e del Pordenone.
La bici si interessa anche alle vite della città, così la visita alla bottega di liuteria di Philippe Devanneaux, che oltre ad essere uno dei 168 liutai di Cremona è anche appassionato di biciclette, si trasforma in un fiume di racconti avvincenti. Da non perdere la collezione Stradivari e il Museo del Violino.
Fuori dalle mura cittadine il Parco dell’Oglio Sud comprende quindici comuni e abbraccia il percorso del fiume che va dall’affluenza del fiume Mella, al confine con il Parco Oglio Nord in comune di Ostiano (CR) alla confluenza con il fiume Po, nel quale l’Oglio si immette dopo un percorso di circa 70 chilometri, interessando la provincia di Cremona e Mantova. Il contesto dove abbiamo pedalato è quello della tranquilla campagna agricola tra fasce arbustive e filari accompagnati dalla colture e dalla aree golenali e i pioppi. Noi abbiamo seguito l’asta dell’Oglio, sul percorso ciclabile da Isola Dovarese verso Canneto sull’Oglio per circa 60 km. Durante il percorso si possono incontrare piccole chiese come a Carzaghetto, e a Canneto l’Ecomuseo e il Mulino Einstein. Ci si può concedere una sosta per una degustazione biologica all’azienda Iris (www.iribio.com) o scoprire le diverse fraganze della lavanda, con percorso olfattivo, all’Azienda Agricola Jenny Green (www.jennygreenstore.it).
Seguendo i meandri del fiume si attraversano lembi di zone umide ricchi di vegetazione e fauna acquatica tipici del luogo: le “Valli di Mosio” e l’oasi WWF le “Bine” ad Acquanegra sul Chiese e Calvatone, le “Torbiere di Marcaria” in Comune di Marcaria e le “Torbiere di Belforte” a San Martino dall’Argine.
Vi consiglio di pedalare con una bici a ruote larghe o una mtb.
Da vedere
Ostiano dove rimangono alcune torrette del castello di età gonzaghesca, la “Porta Spinata”; un piccolo teatro di origini ottocentesche e la Sinagoga realizzata nel 1713 nell’antica Casa del Governatore.
Isola Dovarese e piazza Matteotti, realizzata da Giulio Brunelli nel 1587, che ospitano il Palio delle Contrade e il Carnevale del Quinto Quarto.
A Piadena Drizzona potete visitare il Museo Archeologico Platina che ha trovato spazio nell’ex convento dei Gerolimini: qui hanno casa reperti storici rinvenuti in loco e materiali provenienti dagli scavi di Bedriacum (www.museopiadena.it).
Cannetto sull’Oglio, antico baluardo della difesa gonzaghesca: qui oltre all’Ecomuseo, potete passeggiare per le sale del Museo del Giocattolo Superti Furga, tutto all’interno de Museo civico (https://www.ecomuseoogliochiese.it/).
Dove mangiare
Il territorio è ricco di locali e la buona cucina si respira ovunque, noi abbiamo provato il Ristorante La Sosta (www.osterialasosta.it), il Ristorante Palazzo Quaranta (qui è possibile anche pernottare, https://www.palazzoquaranta.it/), l’Agriturismo l’Airone (qui è possibile anche pernottare, www.laironeagriturismo.com), la Trattoria dell’Alba (www.trattoriadell’alba.com).
Cosa ci dice la tradizione locale? Qui si possono provare i marubini, che sono dei ravioli cotti in brodo di carne e pollo o i ravioli di zucca; la sbrisolona e i biscotti “Isolini” impastati con nocciole e decorati con confettura di albicocche. Da non perdere la mostarda di Cremona che è a base di frutta candida immersa nello sciroppo di glucosio aromatizzato con la senape; e il torrone fatto con mandorle, albume e miele. Secondo la leggenda il torrone nasce a Cremona nel millequattrocento per il matrimonio di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, il dolce è a forma di Torrazzo o Torrione, l’alta torre campanaria simbolo di Cremona.