Da Bellaria Igea Marina a “caccia di fantasmi” da Azzurrina al Conte Cagliostro.
La Romagna, dalla costa all’entroterra, è ricca di storici borghi e rocche medioevali e si sa … ogni castello, specialmente i più antichi, ha un proprio misterioso inquilino: un fantasma con una secolare leggenda che si tramanda nel tempo di generazione in generazione.
Chi ama godersi il panorama viaggiando in bicicletta ed è interessato a scoprire la storia ed i segreti dei castelli più infestati, non può mancare di visitare il Castello di Montebello e la Rocca di San Leo. Partendo da Bellaria Igea Marina, il tour ciclo turistico conta un totale di 79 km.
Si inizia il percorso (tramite Via San Vito) da Via Ravenna, imboccando l’uscita di Via Fornace da percorrere per circa 350 m e dunque svoltare a sinistra rimanendo sempre su Via Fornace per un altro km. Durante il tragitto si incontrerà sulla propria destra un pezzo di archeologia industriale: la Fornace di Bellaria Igea Marina, realizzata nel 1926 e attiva fino agli anni ’80. lo storico edificio, immerso all’interno di una cornice naturalistica ad oggi è in via di riqualificazione e rappresenta uno dei vari patrimoni culturali della città.
Alla rotonda, si esce alla prima uscita sempre su Via Fornace che poi continua come Via Donegallia. La zona di Donegallia, secondo antiche credenze popolari, era creduta come luogo infestato da inquietanti presenze sovrannaturali: ancora vi è il detto “A Donegallia dove si vede e si sente” (inteso i fantasmi). Questo perché un tempo, in quella zona sorgeva una abazia di monaci benedettini che probabilmente seppellivano i propri defunti nelle aree limitrofe, creando i tipici effetti dei fuochi fatui legati alle antiche sepolture. Oggi giorno la stessa abazia è un “luogo fantasma” poiché nel tempo è andata completamente distrutta.
Dopo circa 1,8 km si svolta a sinistra mantenendosi sempre su Via Donegallia per 450 m; dopodiché si gira a destra prendendo Via San Vito per 2,5 km. Si svolta poi leggermente a destra per rimane sulla medesima strada e alla rotonda si prende la terza uscita; dopo 1,9 km si gira a destra per rimanere su Via San Vito per un paio di chilometri fino a prendere, a destra, Via Federico Montecchi. Dopo 550 m, svoltare a sinistra su Via Ludovico Marini addentrandosi nello storico borgo di Santarcangelo di Romagna passando poi per Via Matteotti sulla destra e dunque Via Cavour a sinistra; sempre svoltando a sinistra ci si immette su Via Rino Molari fino ad arrivare e attraversare Piazza Ganganelli. Ci si immette poi su Via Giuseppe Garibaldi. Alla rotonda, uscire alla terza uscita su Via Celletta dell’Olio per 2 km; svoltare poi a sinistra su Via Santa Maria per 1 km. Giunti su Via Santarcangiolese, si procede verso sinistra per 4,3 km e alla rotonda si prende la prima uscita su SP14ter per 1,4 km. Svoltando leggermente a sinistra, si prosegue su Via Polverella e dopo 230 m si svolta a destra prendendo Via Biancospino che dopo 190 m, girando a destra, continua come Via Polverella. Proseguire fino ad immettersi, a sinistra, su Via Torrianese dove il percorso inizia a farsi più ripido e difficoltoso; continuando poi su Via Roma ed infine Via Montebello. Dopo 1,4 km si svolta leggermente a sinistra, prendendo Via Gessi che prosegue come SP120 per 1 km fino a giungere alla destinazione di Montebello!
Montebello di Torriana è una frazione del comune di Poggio Torriana, in provincia di Rimini, e presenta un castello e borgo medioevali che dominano le valli del Marecchia e dell’Uso. Il castello rappresenta una delle numerose fortificazioni Malatestiane sul territorio ed è ancor oggi perfettamente conservato e visitabile: al suo interno sono custoditi tanti reperti ma soprattutto aleggia la leggenda di uno dei più famosi fantasmi di Romagna … Azzurrina: lo spettro di una bambina albina, figlia del feudatario, misteriosamente scomparsa nei sotterranei del castello nel lontano 1375 e che tutt’oggi infesta il castello facendo udire i suoi lamenti ogni cinque anni durante la notte del solstizio d’estate. Numerosi sono i turisti e gli studiosi del sovrannaturale attratti dalla sua presenza, che curiosi visitano il castello per scoprirne gli antichi misteri!
Il tragitto dal Castello di Montebello prosegue poi alla volta di un’altra assai importante rocca medioevale: quella dove morì prigioniero il noto alchimista ed esoterista, Conte Cagliostro. Si tratta della Rocca di San Leo che dista circa 16 km (tramite località Legagnone) con un tempo di percorrenza medio di un’ora e mezza circa. Si riprende il percorso in direzione sudest su Via Castello di Montebello verso Via Sabioni per 500 m dopodiché si svolta a sinistra prendendo Via Sabioni ed ancora a sinistra mantenendosi su Via Sabioni per 2 km. Svoltare leggermente a destra su Via Palazzo e oltrepassare il Fiume Marecchia attraverso il ponte mobile fino ad arrivare su Via Maiano; svoltare a destra e proseguire per 1,4 km circa e continuando su Via degli Orti. Giunti presso la località di Pietracuta, si svolta a destra su Via Poggio ed ancora a destra fino ad immettersi su via Pablo Neruda da percorrere fino a giungere su Via Marecchiese. Si prende poi la SP22 per 9 km e si mantiene leggermente la destra su Via Montefeltro entrando nella città di San Leo: da sempre capitale storica del ducato di Montefeltro.
Sulla cima della cuspide rocciosa, svetta il forte di San Leo, più comunemente conosciuto come “Rocca di San Leo” luogo ricco di storia e leggende, tra le quali, spicca per fama ed importanza quella del Conte Cagliostro. Infatti, proprio nelle prigioni della rocca venne rinchiuso e morì di stenti il famoso Conte Cagliostro, condannato per eresia: rinchiuso in un’angusta cella chiamata “il pozzetto”, il celebre prigioniero perse il senno e morì senza ottenere degna sepoltura. Secondo la leggenda il suo spirito si aggira ancora per la prigione, incapace di trovare pace! Inoltre nelle prigioni di San Leo venivano praticate anche truculente torture sui condannati: oggi tutti gli strumenti di tortura utilizzati sono conservati presso il Museo della Tortura.
Indagati i misteri anche di San Leo, il percorso alla scoperta dei fantasmi romagnoli, può avviarsi a conclusione discendendo i monti verso la costa. Il tragitto di ritorno toccherà le tappe di Pietracuta, Ponte Verucchio, Santarcangelo di Romagna, San Mauro Pascoli e si conclude a Bellaria Igea Marina per un totale di 38,7 km.
Si discende il monte in direzione SP22 e dopo circa 11 km ci si immette su Via Marecchiese per 4,6 km. Alla rotonda, si prende la terza uscita su Via Ponte/SP14 procedendo per 1,2 km e dunque svoltando a sinistra su Via Santarcangiolese. Si prosegue per 7 km per poi girare a destra su Via Santa Maria per 230 m e dunque a sinistra sempre su Via Santa Maria fino ad arrivare, a destra, su Via Celletta dell’Olio da percorrere per 2 km. Alla rotonda, si prende la prima uscita su Strada Provinciale Santarcangiolese. Usciti dal centro di Santarcangelo attraverso Via Federico Montevecchi, dopo circa 550 m si svolta a sinistra su Via San Vito da percorrere lungo circa 2 km dopodiché si svolta a sinistra, mantenendosi su Via San Vito per altri 3,5 km. Dopo aver pedalato attraverso la campagna, si giunge nel territorio bellariese imboccando a sinistra, Via Donegallia per 2,3 km che continua poi come Via Fornace da percorrere interamente fino ad arrivare a destinazione: Bellaria centro!