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Che il mondo della bicicletta sia sempre più “donna” ce ne accorgiamo chiaramente ogni domenica: nei folti gruppi di pedalatori del fine settimana la percentuale di ragazze presenti in gruppo è sempre più alta. Con che bici pedalano le praticanti del gentil sesso? Molte di loro utilizzano adattamenti alla buona di biciclette disegnate per il pubblico maschile, non certo componenti e telai sviluppati appositamente in base alle esigenze delle ragazze. È questo un approccio errato, deriva dal malinteso per cui la bicicletta adatta per una ragazza sia la semplice e mera riproposizione in taglia piccola dei prodotti e dei materiali utilizzati dagli uomini. Questo modo di pensare affonda le sue radici all’era “pionieristica” del ciclismo in rosa, quello di venti o trenta anni fa, quando davvero l’industria di settore non aveva nulla di specifico per le praticanti del gentil sesso, che di conseguenza erano costrette ad adattamenti tecnici alla buona, appunto in molti casi riproposizione in taglia “small” dei telai utilizzati dai maschi. Oggi la situazione è radicalmente cambiata: l’offerta che l’industria “ciclo” propone specificamente alle donne è ricca e articolata ed è così soprattutto nell’ambito dei componenti e degli accessori. I telai? Un po’ meno, perché in tanti i casi i “frame” destinati alle ragazze sono tali solo per via di grafiche e colori.
Che tipo di bici per la donna
Non è solo la statura media ad essere inferiore se confrontiamo il genere femminile a quello maschile. Rispetto all’uomo l’anatomia del fisico femminile presenta un rapporto diverso tra segmenti corporei; a livello generale, infatti, nelle ragazze la lunghezza delle gambe rispetto al busto è maggiore rispetto a quel che, in proporzione, succede nei maschi. Nello specifico ad essere generalmente più lungo è il tratto femorale; allo stesso modo più sviluppata nelle donne è l’ampiezza del bacino, con una maggiore interdistanza tra le ossa ischiatiche e un conseguente minore piegamento che le ragazze riescono a raggiungere e sostenere con il busto quando sono sedute in sella; infine, generalmente più piccole sono le mani delle ragazze.
Che tipo di telaio serve per una conformazione di questo tipo? Non deve solo essere più piccolo, ma deve avere un rapporto tra altezza e lunghezza che in proporzione sia più a favore della prima rispetto a quel che succede su un telaio destinato ad un uomo. Per assecondare la maggiore estensione del femore, inoltre, è preferibile un tubo verticale più inclinato, che aiuti la donna a raggiungere il necessario arretramento utile a fini biomeccanici. Molto spesso la semplice taglia S (o XS) di un telaio disegnato per l’uomo non riesce a soddisfare perfettamente queste esigenze ed è in tutti questi casi che in aiuto alle ragazze arrivano le tante possibilità concesse oggi dai componenti: l’industria di settore offre reggisella, selle, attacchi manubrio e manubri proposti con dimensionamenti e angolazioni delle più disparate, molti di questi progettati specificamente in base alle caratteristiche corporee femminili. Con articoli simili una ragazza riesce facilmente a compensare le problematiche che un telaio da uomo può talvolta comportarle a livello biomeccanico. Qualche esempio? Su un telaio da uomo una ragazza può facilmente ritrovarsi a pedalare con una stazione di sella troppo avanzata, oppure con una posizione troppo allungata. Altre volte l’altezza sella contenuta che le contraddistingue costringe molte ragazze che pedalano su telai da uomo a fare i conti con un dislivello troppo contenuto tra sella e manubrio, con il secondo che finisce per essere troppo alto rispetto all’impostazione che una bici dovrebbe avere anche ai fini della sicurezza e delle caratteristiche di guida. Per risolvere problematiche di questo tipo basta utilizzare un attacco manubrio corto e con inclinazione negativa molto marcata, mentre per quel che riguarda il reggisella basta attrezzarsi con un reggisella con arretramento del morsetto pari a zero, ancora meglio se corredato da una sella con caratteristiche dell’appoggio studiate specificamente per l’anatomia corporea femminile.
Telai specifici da donna?
Se si parla di biciclette da donna non si può dimenticare di menzionare Liv: Liv è marchio di proprietà del colosso taiwanese Giant, nato qualche anno fa per soddisfare proprio le esigenze – prima di tutto biomeccaniche – delle ragazze. Sulle bici Liv non solo i componenti, ma prima di tutto i telai sono progettati in base a quelle caratteristiche antropometriche di cui dicevamo prima. I telai Liv sono sia in carbonio che in alluminio, nascono da stampi e processi produttivi specifici e sono poi completati da componentistica anche questa sviluppata ad-hoc per le esigenze delle ragazze. Fino allo scorso anno c’era anche il marchio Specialized aveva una politica simile: anche Specialized aveva in gamma telai specifici per le ragazze. In realtà dal 2019 il marchio californiano ha cambiato rotta, ha dismesso tutta la sua gamma di telai da donna comunicando che la grande mole di informazioni e dati biomeccanici che ha fatto propri negli ultimi anni non giustificavano una specifica linea di produzione di telai da donna; in sintesi, il messaggio di Specialized è che le ragazze possono ben trovare la loro bici perfetta personalizzando la misura, l’angolazione e la tipologia della componentistica sui telai che nascono indistintamente per entrambi i sessi.
Così Liv è a tutti gli effetti rimasto il solo marchio a produrre una linea di telai specifici per le ragazze, continuando a riservare particolare attenzione a questo mercato che, seppure in crescita, rappresenta comunque una fetta ancora minoritaria del pubblico globale dei praticanti di bicicletta sportiva. L’impegno economico per sostenere la linea di produzione di un telaio è infatti importante; di fronte a questo il ragionamento di tante aziende è che tale impegno non è economicamente sostenibile, primo perché nella maggior parte dei casi i componenti consentono facilmente di trovare l’esatta posizione in sella e in secondo luogo perché, in tutti quei pochi casi in cui le differenze anatomiche fossero così marcate da rendere l’adattamento impossibile, la soluzione migliore da percorrere è quella del telaio su misura, esattamente come talvolta può succedere per alcuni utenti di sesso maschile.
Sei proposte del mercato “road” per le ragazze
Liv Langma Advanced Pro 1 Disc
Un telaio con caratteristiche dimensionali e angolari specifico per il pubblico femminile. La struttura in carbonio Advanced Composite ha tubi sottili e una rigidità calibrata proprio per le esigenze delle ragazze. 4.799 euro.
Trek Checkpoint SL 5
Una gravel bike in carbonio per le ragazze con tecnologia IsoSpeed, un disaccoppiatore di vibrazioni nella giunzione tra tubo superiore e verticale; assorbe gli urti e garantisce maggiore aderenza sui terreni accidentati. Il manubrio ha un reach e un drop (profondità e altezza) compatti, perfetti per l’anatomia delle mani delle ragazze. 3.079 euro.
Canyon Endurace WMN CF SL Disc 7.0
Geometria rilassata. Pressione ridotta su collo e spalle. Concepita per lunghe uscite e avventure epiche di più giorni. Un modello versatile, confortevole e a buon mercato, inoltre è caratterizzata da punti di contatto specifici per le donne. 1.999 euro.
Cannondale Synapse Carbon Disc Women’s 105
La particolare architettura del carro posteriore consente al telaio di flettere verticalmente per assorbire le buche. È la bici endurance di riferimento del marchio americano, in questa versione configurata con componentistica specifica per le ragazze. 2.499 euro.
Scott Contessa Speedster 35
Una bici da donna di primo prezzo, con solido telaio in alluminio con geometria Endurance, quindi votata al confort. La trasmissione è Shimano a 16 velocità. 699 euro.
Rose Pro SL Lady
Un telaio in alluminio a triplo spessore da soli 1.280 grammi, disponibile anche nella taglia 45 che si addice agli utilizzatori più piccoli e alle donne. Questa versione Lady della Pro SL monta la leggera sella Selle Italia X1 Lady, studiata appositamente per l’anatomia femminile. 1.229 euro.