Oggi vi racconto un po’ chi è questa figura mitologica, mezza mamma e mezza bicicletta. Un incrocio quasi perfetto (io mi reputo tale) in grado di coniugare il tempo di una famiglia alla velocità delle due ruote. E non è facile. Perché chi dice “Beata te che te lo puoi permettere” dice una beata cavolata. Muoversi su due ruote vuole dire prima di tutto pensare sempre “in anticipo”. È un’arte. Se con la macchina metti in conto la fila, il semaforo ecc… con la bici i conti li devi fare con la tua forza fisica. È quella che va calibrata, gestita, tutelata. Con un bimbo poi al seguito, ancora di più.
La ciclo-mamma, così, oltre a non aver bisogno di andare in palestra (modestamente l’allenamento è quotidiano) risparmia di gran lunga sul budget familiare. Zero macchina, zero benzina, zero ticket per il parcheggio. Non male, non male. La ciclo-mamma inoltre si ammala davvero poco: munita di anticorpi per il freddo fino alle orecchie, per lei l’inverno è solo una stagione. Un po’ fredda ma che passerà come le altre. Non c’è raffreddore o mal di gola che l’arresti. La parola d’ordine è pedalare. E non è che con la bici si va a fare i giretti come gli anziani. No, fa la spesa, carica come un asino, va a pagare le bollette, accompagna i figli a scuola e a tutte le quattrocento attività pomeridiane. Carica e scarica come un muletto. Qualcuno la additerà, guardandola dal basso all’alto della sua macchinina e penserà: Poveraccia, è costretta ad andare in bici, non può comprarsi una macchina. Ma questa è un’altra storia. Inoltre, la ciclo-mamma ha imparato ad occuparsi, oltre che della sua famiglia, della sua bici, anche lei bisognosa.
Cambiare la catena. È una cosa sporca eppure qualcuno la deve fare. Voi siete le responsabili delle vostra catena. Dopo aver fermato per strada ogni sconosciuto possibile ho deciso di imparare. Era diventata una questione di principio. Basta stringere i denti, capovolgere la bici (per me è più comodo) sporcarsi le mani.
Rattoppare una camera d’aria. Cosa? È necessario saperlo fare. Se il vostro ciclo-gommista non c’è? Se è scoppiata una guerra e dovete pedalare? A parte gli scherzi è utile. A volte è solo un piccolo forellino e quando gli si chiude la bocca è una gran soddisfazione.
Rimontare un freno. Quante volte vi è saltato il freno durante una frenata da urlo? Tante. Andare senza freni è adrenalinico ma non lo consiglio. Se qualcuno ve lo mostra una volta sono sicura che lo saprete rifare alla prima. È davvero facile.
Questo è quanto. Ovviamente se avete un marito che ne capisce fate fare a lui. Gli uomini in queste cose si sentono sempre più bravi. Anche se in verità non lo sono. Se volete seguire le avventure di una ciclo-mamma fatevi di una pedalata virtuale su www.mammaebici.it
Marzia Caserio