Cosa troverai in questo articolo:
Vi piacerebbe andare in bici ma non avete mai avuto una vera motivazione? Ebbene noi di Viagginbici.com ve la diamo, anzi ve ne diamo almeno 7!
7 benefici per le donne che pedalano
1. Pedalare regala felicità
Lo psichiatra Jhon Rater della Harvard Medical School, racconta che i suoi pazienti dopo un anno di cicloterapia, erano notevolmente migliorati da gravi forme di depressione, pedalare infatti abbassa lo stress e la pressione …
2. Fa tenere sotto controllo il peso
Un altro studio americano, dimostra che un’ora di bicicletta più volte la settimana, ha effetti dimagranti su donne in premenopausa in sovrappeso (una pedalata di un’ora a circa 20 km orari fa bruciare circa 500 calorie); i pistacchi sono un perfetto spuntino pre-allenamento, circa 30 grammi danno 160 kcal e oltre 3 grammi di fibre.
3. Protegge il cuore e allunga la vita
Essendo uno sport di resistenza, rafforza gradualmente il cuore, aumenta ed intensifica la ventilazione polmonare. Uno studio danese, ha dimostrato che più intensamente si pedala, più si allunga l’aspettativa di vita, per le donne dai 2 ai 3 anni in su.
4. Tonifica gambe e glutei
E’ indubbio che la bicicletta tonifichi e modelli soprattutto gambe, glutei e polpacci.
5. Non danneggia le articolazioni
A differenza della corsa, il ciclismo è uno sport a basso impatto, non si esercita pressione sulle articolazioni degli arti inferiori, quindi è un’attività aerobica particolarmente indicata per le ginocchia; rafforza anche i muscoli e le ossa della zona dorsale con benefici anche per la schiena.
6. Diminuisce la sensazione di fatica e sviluppa dopamina
L’ormone del buonumore. Secondo uno studio condotto dall’Università della Georgia infatti, chi va in bici in modo moderato per almeno 3 volte a settimana, migliora l’umore del 20%, ed in contemporanea diminuisce l’affaticamento del 65%.
7. Abbassa la pressione e il colesterolo
Andare in bicicletta mezz’ora per 3 volte a settimana, può ridurre sensibilmente la pressione arteriosa e i livelli di colesterolo, due dei principali fattori di rischio cardiovascolare.