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Qualche anno fa in Olanda in occasione dell’apertura del Keukenhof , ho conosciuto una collega che si è divertita assieme a me a pedalare tra tulipani e giacinti in fiore. Era molto incuriosita dalla mia avventura giornalistica tutta focalizzata sul turismo in bicicletta…ed è capitato, a distanza di qualche anno, che anche lei abbia deciso di vedere la vita dal sellino della bici. E’ una simpatica ed affascinante donna pugliese che vive a Milano e che oggi è “ladradibiciclette“.
Mariateresa Montaruli , perché hai deciso di creare ladradibiciclette e, in poche parole, cos’ è?
Ladra di biciclette è un blog sulla bicicletta al femminile, il primo indipendente in Italia ovvero non ospitato su un altro sito/blog non mio o ospitato nella versione online di un quotidiano/periodico. E’ nato nel maggio del 2017 dopo l’esperienza biennale de Il Lato Bici, rubrica online sugli stessi temi su IO DONNA (settimanale allegato il sabato al Corriere della Sera) . Si colloca in una zona che era prima oscura, ancora di nicchia, sorprendentemente non coperta, a metà tra i siti/blog molto tecnici e quelli che si focalizzano sull’aspetto agonistico/sportivo, ovvero che vedono la bicicletta sotto le lenti esclusiviste del ciclismo. Curo molto anche l’aspetto grafico e fotografico. Le foto sono quasi tutte mie, fatte con un Samsung. L’aspetto più interessante è forse la scelta dei temi, squisitamente femminili, equilibrati da molti articoli sul tema del cicloturismo, lascito dei miei 25 anni di giornalista di viaggi. In questi articoli racconto un territorio dal punto di vista ciclabile: quanto è fruibile e gradevole la sua scoperta in bicicletta. Un altro aspetto caratterizzante è la buona scrittura a cui, nonostante sia molto attenta della SEO, non rinuncio. Nel blog inoltre, pur avendo adottato un lessico più fresco, immediato e familiare, non dimentico mai l’approccio giornalistico. Che significa: attenzione all’approfondimento, alla verifica delle notizie, all’esperienza in presa diretta sul territorio.
Come ti definiresti? Una ciclista, un’appassionata, una che usa la bici tutti i giorni….
Sono una giornalista ciclista: una giornalista che pedala e non una ciclista che scrive. La passione per la scrittura è pari a quella per la bici.
Come è quando è nata la tua passione per la bicicletta e come si è trasformata in un mestiere? Cosa ha aggiunto alla tua vita?
Sono sempre andata in bici in città. La passione è esplosa dopo la mia prima uscita in bici da corsa raccontata qui
Quel giorno, sul Naviglio, oltre tre anni fa, ho sentito che qualcosa di speciale stava accadendo…
La pagina di riferimento per le donne che vanno in bici.
Ci sono ritorni economici?
Attualmente no: ci sono ritorni in termini di web reputation, fattore che mi serve per presentarmi a chi non mi conosce, per ottenere lavori nell’ambito della comunicazione, del marketing territoriale, dell’elaborazione di contenuti e del web writing.
Stai investendo?
Gli articoli che scrivo sono attualmente il mio investimento.
Come ti stai facendo conoscere in questa nuova veste?
Pedalando, intervistando, frequentando conferenze stampa, tessendo relazioni e contatti: come facevo prima da giornalista che viaggiava non in bici, condividendo i contenuti sui social, lavorando molto sulla SEO.
Che feedback hai ricevuto fino ad oggi?
Sono contenta: nella ricerca Google esco per prima se si cerca “blog sulla bici al femminile” e per seconda con “blog bici”. Inoltre dal blog mi scrive tanta gente che non conoscevo e che mi trova semplicemente attraverso Google.
Consiglieresti a qualche tuo amico o collega di investire nella bikeconomy?
In che ambito e con quali prospettive?
E’ un discorso tecnico e complesso che richiede competenze economiche che non possiedo; direi comunque di investire nel cicloturismo a tuttotondo, cercando partner e sinergie con diversi attori sul territorio: noleggiatori, albergatori, comunicatori, fabbricanti di bici, enti pubblici, sponsor privati. E’ un settore in espansione, ma in cui non si raccolgono rose se non si coltivano rose…
Buone pedalate a tutti!