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Siamo arrivati, la trepidazione è finita, chissà se Babbo Natale quest’anno mi ha portato la e-bike! Si perché, magari sperando che vi siate organizzati un po’ per tempo, la e-bike diventa sempre di più sogno degli appassionati cicloturisti. Se non lo avete fatto, magari potete fare assieme a noi un riepilogo sulla bici a pedalata assistita chiarendovi le idee, e magari chiedendola per il prossimo anno come regalo da mettere sotto l’albero. Parto già dal fatto che sappiate che l’e-bike è una bici elettrica, ovvero una bicicletta a cui è stato aggiunto un motore elettrico e che aiuta il ciclista durante la pedalata. Attenzione aiuta la pedalata tanto che quest’ultima risulta così “assistita” e facilitata, ma non va da sola come il motorino, ha bisogno della spinta del ciclista, che può scegliere tra diversi tipi di aiuto.
Mercato dell’e-bike a gonfie vele
Si parla di un grande successo di vendita della e-bike, i dati europei relativi ai risultati di vendita 2017 mostrano un’esplosione generalizzata del settore a partire dalla Germania (720.000 e-bike vendute, +19% rispetto l’anno precedente), alla Francia (255.000 unità vendute, +90% rispetto al 2016), dalla Svizzera (+16,3%), all’Austria (+39,2%), dal Belgio all’Olanda. Anche in Italia il mercato ha registrato un’ulteriore crescita del 19% per un totale di 148.000 unità vendute nel corso del 2017. Sempre più impiegate sia per uso cittadino che per il tempo libero, per lo sport ed il cicloturismo, in pochi anni sono state due milioni le unità vendute. Un segnale importante si coglie poi nell’incremento della produzione italiana di veicoli a pedalata assistita (+48%, a testimonianza dell’interesse che la nuova tipologia di bici sta suscitando anche nei produttori nazionali di motori e relativa componentistica.
Come si sceglie l’e-bike giusta?
La scelta di una e-bike dipende prima di tutto dall’utilizzo che si vuole fare del mezzo: city, e-mtb, e-road, e-gravel, pieghevole, da turismo oppure cargo. Ad esempio se la bici elettrica vi serve solo per muovervi da casa verso l’ufficio allora conviene un modello city. Se dovete trasportare figli e spesa di continuo, magari valutate l’acquisto di una cargo. Ci sono modelli con il motore nel blocco centrale o nel mozzo. Sono queste le due grandi categorie di “spinta”: quelli “nascosti” nel mozzo hanno la trazione diretta sulla ruota e sono consigliati per un utilizzo cittadino, mentre quelli nel movimento centrale sfruttano la trasmissione e quindi rendono meglio in caso di salite, ostacoli, cambi di pendenze, terreni sconnessi. Ci sono batterie estraibili, integrate, esterne, sul portapacchi. C’è anche chi la monta nel sottosella o sul manubrio. Ormai molti modelli integrano le batterie nel telaio, questione di estetica, certo, ma non solo. Affidabilità, autonomia e agilità dipendono da questa scelta. Un consiglio: quando comprate una e-bike nuova, assicuratevi che il rivenditore vi certifichi la garanzia (normalmente di due anni, come vuole la normativa) ma anche l’assistenza, in modo da non trovarvi “soli” al primo possibile problema tecnico che dovesse subentrare subito dopo l’acquisto.
Una bici per tutti, allenati e non
Io amo fare fatica e spingere sui pedali, vi confesso però che la e-bike aiuta a ritrovare emozioni che non si provano più. Si raggiungono luoghi e mete considerate ormai “impossibili”, che non si riescono normalmente ad affrontare perché non si è più sufficientemente allenati. Perché affidarsi ad una e-bike? E’ sicuramente il mezzo più ecologico, dopo le proprie gambe, offre la possibilità anche a chi non è un velocista o uno scalatore, di fare percorsi lunghi o in salita. Ma è adatta anche a chi non ha voglia di arrivare provato fisicamente al lavoro o in genere “alla meta”. La bicicletta elettrica si configura come il mezzo ideale che può garantire emissioni zero e allo stesso tempo prestazioni molto vicine a quelle offerte da un ciclomotore 50cc. Queste bici non hanno bisogno di alcun costo fisso: non vanno a benzina, non hanno un bollo da pagare, non hanno un’assicurazione obbligatoria. La batteria, alimentata a corrente, può essere ricaricata da una qualsiasi presa domestica. L’intoppo principale sta nell’investimento iniziale che non è trascurabile, quanto meno se si decide di orientarsi su modelli di un certo livello. I costi per una bicicletta di buone prestazioni, infatti, possono raggiungere anche diverse migliaia di euro.
Cosmobike a Verona Fiere
Se volte conoscere qualche modello, provare, curiosare nel mondo bike, CosmoBike Show è il primo grande evento del calendario ciclistico italiano. L’appuntamento torna a Veronafiere dal 15 al 16 febbraio prossimi con performance acrobatiche, incontri con i campioni e test ride, insieme ai big player, ai loro ultimi modelli e alle tecnologie più all’avanguardia. L’ appuntamento è sempre più trasversale, rivolto ai ciclisti più esperti così come agli appassionati e a chi si sta avvicinando a questo mondo per la prima volta. CosmoBike non si concentrerà solo sul mondo racing on e off road, ma dedicherà due iniziative mirate al turismo in sella: l’area CosmoBike Tourism, con le migliori proposte e attrezzature per gli appassionati di questa forma di vacanza “slow”, e l’Italian Green Road Award, l’Oscar delle migliori ciclabili d’Italia, evento promosso da Viagginbici.com, in cui si premiano i più suggestivi percorsi italiani.
I dati della bici e del cicloturismo
Con 2.445.000 esemplari prodotti nel 2018, più 43 milioni di euro sul 2017, l’Italia si conferma primo produttore di biciclette in Europa (fonte Ancma). E questo ci ricorda un obiettivo ancora più importante: diventare al 100%, un Paese a misura di bici. Perché la passione per la bicicletta, oltre a far bene alla nostra salute e a quella del nostro pianeta, rappresenta un’importantissima leva strategica per lo sviluppo del turismo e dell’economia nazionale. Il cicloturismo è un mercato in rapida e costante crescita in tutto il vecchio continente. Secondo gli ultimi dati Isnart nel nostro Paese vale 7,6 miliardi di euro, e conta 77,6 milioni di presenze. Il 41% in più rispetto al 2013. Un mercato che in tutta Europa muove un indotto da 44 miliardi di euro. Inoltre, valutando la ricaduta sul territorio, ci accorgiamo che il cicloturista spende il 40% in più della media dei turisti di massa. Cerca soluzioni che lo emozionino, non solo l’offerta più economica, e soprattutto spende capillarmente lungo tutto il percorso, alimentando l’economia locale. L’Italia è la nazione più ricca al mondo di siti paesaggistici dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e molte di queste meraviglie si prestano ad essere raggiunte e visitate in bici.