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Non per caso lo chiamiamo “boom” delle biciclette elettriche; e se è così è anche e soprattutto perché la maggior parte dei fruitori delle e-bike sono praticanti che si sono avvicinati alle due ruote a pedali proprio grazie alla bici a pedalata assistita, che questo mezzo lo utilizzano come strumento per la mobilità urbana (sono la maggiore dei nuovi “adepti”), come veicolo per brevi giri cicloturistici o più spesso per fare entrambe le cose.
Tant’è: quel che accade – e quel che ci confermano tanti meccanici con i quali abbiamo spesso l’occasione di parlare – è che proprio dagli interventi di manutenzione necessari su questo tipo di mezzi si può intuire l’impiego spesso sbagliato che se ne fa dal punto di vista della fruizione delle componenti meccaniche, di quelle ciclistiche e dell’assistenza.
Questo servizio nasce esattamente per questo: nasce per evitare di recarsi troppo presto in officina. E soprattutto per utilizzare al meglio questo mezzo che oggettivamente ha una componente tecnica maggiore rispetto alla bicicletta tradizionale.
Eccovi allora, gli otto principali errori a nostro avviso più frequenti tra chi usa le e-bike.
1: rapporti troppo lunghi
L’errore più frequente dei neofiti è utilizzare troppo e troppo a lungo moltipliche lunghe, ovvero quelle in cui la catena è sul pignone più piccolo degli ingranaggi presenti sulla ruota posteriore. I problemi meccanici in questo caso aumentano ancora di più se a questo errore si aggiunge – come spesso accade – quello di utilizzare la massima modalità di assistenza possibile.
Lo sbaglio riguarda soprattutto chi è allettato dall’assistenza del motore e per questo tende a considerare la e-bike più come ciclomotore che come bici a pedalata assistita.
Dal punto di vista meccanico questo porta a un consumo eccessivo e prematuro della catena (“stressata” come è dalla forza di trazione) e del pignone piccolo, che è già di per sé il pignone maggiormente esposto all’usura (dato appunto l’esiguo numero di denti).
A riguardo diciamo che il discorso cambia se la trasmissione in oggetto è a cinghia e non a catena; ma anche in questo caso è bene non insistere con i rapporti lunghi, quanto mento per un discorso di benessere indotto dalle alte cadenze.
2: scarso uso del cambio
È direttamente collegato al primo errore ed è frequente soprattutto tra chi la e-bike la usa in contesti con poca salita: cambiare poco è il modo peggiore non solo per usurare anzitempo le componenti di trasmissione, ma anche per fruire in modo sbagliato dei vantaggi dell’attività fisica e della pedalata, visto che il cambio di rapporto (e di conseguenza della cadenza di pedalata) è uno dei segreti per sfruttare al meglio i vantaggi dell’esercizio fisico.
3: usare livelli di assistenza troppo elevati
È così non solo e non tanto per un discorso di autonomia della batteria, ma ancora una volta per un discorso di vantaggio e di benessere indotto dalla pedalata: è sbagliato utilizzare la e-bike pedalando al massimo dei livelli di assistenza previsti, perché in questo caso anche se si dispone dei modelli con assistenza delle più sensibili ed evolute, la guida con il livello cosiddetto “boost” sarà comunque troppo simile a quella di un motorino, senza vantaggio alcuno in termini di fitness.
4: guidarla come una bici tradizionale
Passare da una cosiddetta bici “muscolare” ad una elettrica impone precauzioni precise in merito alla guida e allo stile di guida. Le e-bike sono mezzi che pesano almeno quindici chili e in certi casi arrivano ai trenta. Condurre un mezzo del genere con in testa lo stile di una bici tradizionale può essere molto pericoloso sia per la propria sicurezza (le e-bike hanno una diversa tenuta su strada e anche una risposta più “lenta” agli impulsi trasmessi sul manubrio), sia per il buon uso dei componenti ciclistici (prima di tutto sono i freni ad esser stressati, ma come abbiamo visto anche il motore e batteria nel caso in cui si utilizzino troppo o troppo a lungo i massimi livello di assistenza).
5: sottovalutare la tipologia
Avvicinarsi all’acquisto di una e-bike orientando la propria scelta solo attorno al budget di cui si dispone e alla tipologia (urban/mtb/gravel) è un grave errore.
All’interno delle varie fasce di prezzo possibili possono infatti esserci differenze sostanziali relative al tipo di assistenza, alla disposizione del motore (centrale o nel mozzo) e alla tipologia dei componenti in gioco. In quest’ultimo caso, ad esempio, molto cambia se la e-bike che si sta acquistando ha i freni a disco con azionamento idraulico o meccanico; o anche se si può sfilare la batteria per una ricarica che potrà per questo essere sia diretta che indiretta.
6: sottovalutare la qualità della batteria
La batteria è la componente più delicata della architettura meccanica di una e-bike. La sostituzione è spesso molto costosa. Questo significa che la qualità della batteria di cui si dispone inciderà parecchio sulla vita e sulla tenuta nel tempo della e-bike. In fase di acquisto, dedicate il giusto tempo e attribuite il giusto peso nel valutare non solo sul tipo di bicicletta, sul tipo di motore e i componenti, ma prima di tutto soffermatevi su qualità e le caratteristiche della batteria.
7: ricarica errata della batteria
Ancora sulla batteria: per la durata di quest’ultima essenziale è rispettare le modalità e i tempi di ricarica In questo caso la cosa migliore da fare è attenersi al manuale d’uso e utilizzare solamente gli alimentatori originali. L’errore più frequente a tal proposito è non ricaricare la batteria nei periodi di lunga inattività del mezzo; questo pregiudica parecchio la vita attesa del componente. Indicativamente la batteria andrà ricaricata ogni due mesi in caso di inattività; laddove possibile e laddove presente sarà bene utilizzare la apposita modalità di ricarica pensata appunto per gestire al meglio i lunghi periodi di inutilizzo.
8: lavaggi scarsi o inadeguati
In qualsiasi caso sarà sempre bene utilizzare prodotti specifici, evitando detergenti o sgrassanti troppo aggressivi, che potrebbero aggredire le componenti del motore o la batteria.