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La Val di Non
La Valle di Non è nominata in tutto il mondo per la coltivazione delle mele, le famose Golden Delicious conosciute commercialmente con il marchio “Melinda” (primo marchio DOP concesso per un prodotto del settore frutticolo). Ultimamente però è balzata agli onori delle cronache per le scorribande di M49 e dei suoi simili. Stiamo parlando degli orsi, reintrodotti a partire dal 1996 con il progetto Life Ursus. La zona dove furono liberati è la valle di Tovel, appena sotto il Pian della Nana, uno dei luoghi più spettacolari e solitari nei dintorni di Tovel e della Valle di Non, nel Parco Naturale Adamello-Brenta.
L’altopiano
Il Pian è un meraviglioso altopiano a oltre 2.000 metri di quota, ai piedi delle cime del Sasso Rosso e dell’Uomo, lungo ben cinque chilometri e largo uno. Nei suoi sconfinati e colorati prati brulicano gli animali della malga vicina, molto facilmente si avvistano le marmotte che con il loro caratteristico fischio, interrompono il silenzio della montagna. Raramente è possibile intravedere un plantigrado mentre si sposta da una valle all’altra. Attirati da tutto questo siamo andati a pedalare in questo paradiso nascosto ai più.
La partenza
Partendo da Cles, il comune più importante della valle, siamo saliti in macchina fino al lago verde. Sono circa 16 km di strada asfaltata, che se volete potete percorrere con la vostra bicicletta. Noi per ragioni di tempo abbiamo preferito portarci velocemente dai 656 metri di Cles, ai 1.641 del lago. Qui lasciata la macchina al parcheggio, abbiamo imboccato la strada sterrata che sale verso il rifugio Peller. Le pendenze spesso diventano così importanti che alcuni tratti sono cementati per una maggiore sicurezza. In questi casi, il motore della bianchi t-tronik, ci aiuta a non dover scendere e saliamo con regolarità fino al bivio ai piedi del rifugio.
Il monte Peller
Lasciata la carrozzabile per il rifugio, il nostro percorso si inerpica a sinistra del monte Peller, la cima più settentrionale del gruppo delle Dolomiti di Brenta. Salendo il panorama si apre su tutta la Valle di Non e sulle cime lontane delle Dolomiti. Appena superato un tratto impegnativo e sterrato, dove serve un minimo di tecnica per non “piantarsi”, lo sguardo corre in lontananza verso uno dei laghi alpini più belli di tutte le Dolomiti: il lago di Tovel.
Il lago di Tovel
E’ il bacino naturale più grande dell’intero Parco Naturale Adamello Brenta, famoso per la trasparenza delle sue acquee per lo strano fenomeno che si poteva vedere fino ai primi degli anni 60. Le sue acque nelle giornate particolarmente calde diventavano rosse a causa di un’alga.
Il Pian della Nana
La strada prosegue con qualche saliscendi, ma sempre permettendovi di ammirare il lago, poi piega verso il piano della Nana. Il blu del lago sparisce, per lasciare posto a tutti i colori dell’arcobaleno e alle loro sfumature, sotto forma dei fiori che sbocciano in questo altopiano dalla bellezza estasiante. Nel periodo primaverile e di inizio estate, questo pianoro, diventa una vera e propria, tavolozza gigante. Noi ci inoltriamo fino al limite sud, appena sotto la cima Uomo. Ammiriamo il panorama, ascoltiamo le marmotte fischiare, ci rilassiamo con i profumi e i colori dei fiori che ci circondano. Riusciamo ad assaggiare i mirtilli che crescono da queste parti, non senza sporcarci mani e labbra del blu intenso di questi frutti, che ci fa tornare un pò bambini.
Rientriamo
Rientriamo verso la malga per pranzare con i prodotti a metri zero e dopo un ultimo sguardo verso il piano, ci rimettiamo in sella per tornare. La nostra t-tronik con ruote da 29 e ottimi freni a disco da 200 mm, ci permette di affrontare la discesa in tutta sicurezza, malgrado qualche ostacolo, che viene superato senza problemi. Lungo la strada per tornare, facciamo una piccola deviazione fino ad un’altra malga, abitata tutto l’anno, dove è possibile acquistare sia il formaggio di latte vaccino che di capra … un piccolo ricordo slow food, per sognare questi prati una volta tornati in paese.