Operatori del settore del cicloturismo, rappresentanti della Bike Industry, albergatori e attori istituzionali arrivati da tutta la regione e giornalisti hanno partecipato al Veneto Bike Forum che si è voluto dare il titolo “Il cicloturismo: volano per lo sviluppo del territorio” e organizzato al Culturale San Gaetano di Padova. Un settore che valeva nel 2021 circa 1,5 miliardi di euro nel Nordest (4,6 mld euro in tutto il Paese) e che gode di prospettive importanti di crescita nel prossimo futuro.
Una due giorni di talk e workshop pensata per aiutare ad intercettare il target dei cicloturisti, italiani e esteri, e fare da volano per l’importante indotto economico che il settore genera. L’evento voluto dalla Camera di Commercio di Padova e organizzato da Venicepromex – Agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale veneto, con il patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Padova e della Federazione dei Comuni del Camposampierese, e in collaborazione con Appe Padova, Cia Padova, Cia Veneto, Cna Padova, Coldiretti Padova, Confagricoltura Padova, Confapi Padova, Confartigianato Imprese Padova, Confartigianato Imprese Veneto, Confcommercio Padova, Confesercenti del Veneto Centrale, Confindustria Veneto Est, Federalberghi Veneto, Padova Convention Bureau DMO, Veneto Suoni e Sapori e il supporto tecnico di Viaggiare Curiosi e Dynatek.
L’evento è organizzato grazie anche al supporto di aziende del calibro di BCC Patavina e Repower.
Il Veneto
In Italia il settore muove quasi 4,6 miliardi di euro: nel Nordest questa cifra sfiorava, nel 2021, gli 1,5 miliardi di euro. Nel biennio 2020-21 quest’area infatti è stata la meta preferita per il 32% dei turisti del settore, turisti che spendono in media circa 115 euro al giorno tra pernottamenti, cibi e bevande, divertimenti e così via. Il settore gode di ben 600 mln di euro di fondi del Pnrr destinati e vede gli operatori professionisti profondamente ottimisti se è vero, come indica l’edizione 2022 del rapporto di Banca Ifis sull’Ecosistema della Bicicletta, che 9 imprenditori attivi in questo ambito su 10 scommettono su di una crescita del cicloturismo nel biennio 2022-23.
In questo contesto il Veneto è una regione di punta con quasi ottomila chilometri di percorsi ciclabili censiti. Secondo i dati dell’Osservatorio Isnart. l’istituto Nazionale di Ricerche Turistiche che fa capo al Sistema Camerale, le presenze di cicloturisti “puri” quelli cioè che basano la loro esperienza sul mezzo come elemento essenziale dell’esperienza di viaggio è cresciuta del +7,3% tra 2022 e 2021 raggiungendo i 9 ,2 milioni di turisti (erano poco più di 4,4 milioni nel 2019). In questo contesto proprio l’anno scorso il Veneto è stata la prima regione del Paese per presenze di cicloturisti con il 19% del totale delle presenze dell’anno e scalando una classifica che nel 2019 vedeva la regione in quinta posizione.
Il Veneto giocherà anche in futuro un ruolo di primo piano nel cicloturismo grazie allo sviluppo di cinque delle dieci ciclovie nazionali che attraversano il territorio regionale: la Ciclovia Vento, la Ciclovia Sole, quella Adriatica, del Garda e la Ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia. Un investimento da circa 37 milioni di euro per circa 86 km di ciclovie perfettamente attrezzate quello annunciato dai ministri Governo Draghi ancora a gennaio 2022 per un territorio, quello veneto, che già ora offre circa 800 percorsi ciclabili, di pianura, di collina e montagna, di lago, mare e laguna, in un’offerta ricchissima e alla portata di tutti. Non solo per un turismo di viaggio ma anche per visite sostenibili e immersive nelle sue città d’arte.
Padova è la città in Italia con più piste ciclabili in rapporto alla superficie, sono infatti ben 181,7 i chilometri percorribili sulle due ruote visitando tutte le meraviglie dalla città. E le altre città del Veneto, Treviso come Venezia come Verona, Vicenza, ma pure Belluno con i suoi pendii e Rovigo con il parco del Delta del Po e tanto altro ancora, non sono da meno.
I progetti
Tra idee e i progetti presentanti e discussi tra incontri e workshop il settore ha evidenziato 5 punti strategici per il facilitare il settore nell’attrazione dei non cicloturisti
1. Si deve ragionare per target differenziati (under 25, over 60, famiglie con bambini, disabilità. ecc.) con la consapevolezza che il 90% turisti è fai da te e solo il 10% si affida ad un supporto organizzato con differenti gradazioni (da giuded a self-guided). Tuttavia anche chi si arrangia cerca servizi collaterali
2. Fondamentali sono le infrastrutture e servizi per turisti e per la popolazione locale ma anche l’assistenza, l’accoglienza e accessibilità
3. Altrettanto strategica è la sicurezza a partire dalle piste ciclabili e dagli attraversamenti sulle strade fino alla cartellonistica e agli strumenti di story telling dei percorsi
4. Il settore chiede programmazione, a partire dalle grandi infrastrutture degli aeroporti e degli hub ferroviari, e fino ad un Piano Regionale di Mobilità Ciclistica che vede la regione in attesa delle osservazioni del settore
5. Essere curiosi, fare economie di scala, internazionalizzare e ragionare della propria proposta in relazione alle infrastrutture presenti diventano quindi strumenti importantissimi per la crescita.
In merito invece alle strategie per diventare un bike hotel di successo dal workshop sono emersi altri 5 punti:
1. Le strutture posso avere vari gradi per essere bike friendly, con servizi di ricarica per le e-bike, lavanderia e la possibilità di tenere la propria bici in camera
2. La creazione di una rete network per servizi di noleggio, assistenza, guide, materiale informativo e tracce GPX
3. La presenza di centri benessere e massaggi (in struttura o convenzionati)
4. La ricettività anche per una notte soltanto e l’offerta enogastronomica dedicata
5. Marketing e comunicazione per informare dei servizi presenti