In bici negli USA: un itinerario nella patria del gravel

Dove è nato il gravel biking? È nato negli USA, è ovvio: perché è lì che ci sono strade serrate che si perdono a vista d’occhio, è lì che sono nate le prime gare ed eventi gravel come ad esempio la famosa Dirty Kansas (oggi la Unbound).

È la zona dello sconfinato Midwest ad aver dato i natali alla “disciplina”.

È la stessa area nella quale abbiamo avuto l’occasione di pedalare per la presentazione di una nuova piattaforma di componentistica da gravel bike di un marchio americano.

L’itinerario che vi proponiamo in questa occasione è appunto il racconto di un giorno in sella nel cuore del Midwest, per la precisione in Illinois, lambendo e pedalando in buona parte l’area ad ovest del mitico fiume Mississippi.

Alla scoperta di un’area inesplorata

In realtà – ci dicono le guide locali – questa regione nota come Driftless non è una delle mete più classiche per il cicloturismo e il gravel biking negli “States”; ma lo sta diventando velocemente, essenzialmente perché qui negli USA di posti e strade perfette per fare gravel biking ne hanno a volontà e poi perché per promuoverle c’è appunto solo la necessità che ci siano attori o promoter che le rendano note.

E il meccanismo non è così scontato come potrebbe essere da noi in Europa, che abbiamo spazi decisamente più circoscritti e per questo “esplorabili”, ma che soprattutto abbiamo una cultura della pratica ciclistica oggettivamente maggiore rispetto a quella che hanno gli “americani”.

Tant’è:  l’occasione di questo racconto è ancor più unica e singolare proprio per quel che abbiamo appena detto.

La regione si chiama Driftless, ovvero “con profilo dolce”, perché questa modellata nel corso dei millenni da piccoli fiumi glaciali che nel loro percorso verso sud si addolcivano e andavano ad alimentare il Mississippi, lasciando quella morfologia di terreno lievemente ondulato che rimane oggi.

Qui non ci sono affatto salite “vere”, al massimo si possono trovare elevazioni dolci su cui si sviluppano queste sterrate compatte, tutte quante tenute in uno stato perfetto.

Anche i trail o i single track qui sono semplici e poco tecnici, ma per trovarli bisogna abbandonare lo sterrato, cosa che non abbiamo fatto, se non altro perché eravamo assieme ad un gruppo che seguiva una traccia prestabilita.

Il via risalendo il Mississippi

Partiamo dal resort che ci ospita, il Chestnut Mountain Resort, e ci dirigiamo verso nord lambendo e risalendo il corso del Mississippi che da queste parti ha già dimensioni mastodontiche.

Sosta con alle spalle il Mississippi

L’immancabile foto sulla riva del fiume ci obbliga ad una pausa lunga, perché nello stesso momento passa una treno merci, che da queste parti ha una lunghezza media di 3 chilometri e mezzo …

La città della miniera

Riprendiamo a pedalare e dopo una ventina di chilometri raggiungiamo Galena, la contea più a nord-ovest dell’Illinois, il centro principale dell’area.

Si chiama così perché qui è stato estratto l’omonimo minerale formato dal solfuro di piombo. Veniva estratto nelle terre circostanti questa cittadina adagiata sulle rive del fiume che porta lo stesso nome.

Pensate che fino a metà dell’Ottocento Galena era più importante di Chicago, il suo porto fluviale era il crocevia e il vettore del boom minerario di quei tempi.

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Il passaggio della ferrovia fece il resto, e rese Galena una delle più importanti e ricca del Midwest, principale tappa portuale tra Minneapolis e St. Louis.

Poi, una ventina di anni dopo, il crollo di domanda del minerale sancì la fine dello sviluppo di Galena. Fu allora che il fulcro della ricchezza inizio a spostarsi 150 miglia più a ovest, a Chicago, che in meno di trent’anni divenne la terza città più importante e grande degli States.

Oggi Galena è rimasta un’attrazione turistica anche per gravel biker come noi che vi si trovano a passare: i suoi edifici del XIX secolo sembrano essersi conservati in un tempo ormai passato. E non si tratta di un paesaggio e un’architettura frequenti da trovare qui negli USA.

Strade che ondeggiano tranquille

Usciamo da Galena e torniamo a pedalare nel verde: chilometro dopo chilometro le strade – prevalentemente sterrate – ondeggiano in pace, i centri abitati sono cosa rara, si incontrano qua e là fattorie fondate dai coloni; al massimo si passa presso circoscritti centri residenziali, per lo più seconde case degli facoltosi abitanti di Chicago che qui vengono a trascorrere il fine settimana.

Pedaliamo per chilometri e chilometri senza incontrare un’anima viva …

È fine maggio e la temperatura è abbastanza gradevole: ci sono 23 gradi e l’aria è poco umida. Questo e l’inizio dell’autunno sono i periodi migliori per pedalare da queste parti, ma anche in piena estate il gravel biking qui è piacevole. Assolutamente da evitare l’inverno, perché da queste parti ghiaccio e temperature al di sotto dello zero sono una costante.

La planimetria dell’itinerario

Pedaliamo con le bici che ci ha fornito la Casa produttrice che ha organizzato questo evento; la guida locale che ci accompagna ci dice che noleggiare una bici da queste parti non è cosa così semplice, appunto perché la densità abitativa è scarsa, di conseguenza i negozi di bici o i punti di noleggio sono pochi.

Un giro per tutti

Terminiamo il giro che abbiamo percorso con 35 chilometri e neanche 400 metri di dislivello. È un giro davvero facile, per tutti e aggiungiamo anche per bici da cicloturismo, non solo vere gravel.

Ecco le specifiche tecniche tratte dalla piattaforma Komoot

 

Il giorno dopo abbiamo fatto un altro giro molto simile a questo raccontato, che segnaliamo con la traccia Komoot di seguito: stessi panorami, difficoltà e distanze praticamente identiche, ma ci siamo diretti a sud.

Se vi veniste a trovare negli Stati Uniti da queste parti, un giro su questi itinerari ve lo consigliamo caldamente.

Le tracce Gpx

Itinerario 1 : Pedalando nel Driftless, Galena

Itinerario 2: Pedalando nel driftless, a sud di galena

Un altro itinerario gravel facile nel Driftless

 

Maurizio Coccia: Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Ha scritto per oltre quindici anni sulle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna". Si occupa di informazione su riviste specializzate di biciclette e portali on-line, soprattutto di tecnica e di nuovi prodotti.