Dedicato ai tanti che “il gravel biking” è solo una moda, a quelli che pensano che questa emergente specialità sia solo roba da “fighetti” e che “in fin dei conti anche con la normale bici da corsa puoi fare le stesse cose”. Dedicato a chi il “bikepacking” non ha ancora capito cosa sia e se gli dici “Giro delle Fiandre” pensa solo alla corsa ciclistica monumento che si disputa da oltre un secolo in Belgio. Dedicato (anche) a tutti loro, ecco il video di un fresco ex professionista che, scucito il numero dorsale dalla schiena, ha iniziato a fare il testimonial di una grande azienda dell’industria ciclistica mondiale e che assieme a due compagni di avventura a inizio primavera si è inventato un Giro delle Fiandre alternativo: giorni di riding, che oltre agli immancabili muri sul pavè hanno tracciato la rotta tra i campi e in mezzo ai sentieri di ghiaia. Il risultato? Divertimento, risate, fatica, tecnica, abilità, fango, acqua, poca fretta, cibo, bike cafè, condivisione. In due parole: gravel – biking.