Carinzia: Drava, Alpe Adria e i rapaci di Landskron

Tra l’Alpe Adria e le meraviglie di Landskron

I RACCONTI DELLA PRIMA TAPPA E SECONDA TAPPa

Dopo due giorni a pedalare in tranquillità sulla Ciclabile della Drava, è tempo di scoprire che questo itinerario premiato con 5 stelle dall’Allgemeinen Deutschen Fahrrad Club (ADFC) è inglobato in rotte più lunghe e avventurose, a testimonianza della sua modularità adattabile a tutti i livelli di cicloturismo: se nelle due tappe precedenti abbiamo dipinto questa strada come una passeggiata adatta a famiglie e ricca di luoghi interessanti in cui fermarsi e rilassarsi, in questa terza parte segnaliamo la sua connessione con almeno un paio di ciclovie, delle rotte internazionali a lunga percorrenza, vere e proprie “autostrade della bicicletta”.

 

Oltre al fatto che per Marburg, meta slovena della R1, passa il percorso Baltico-Adriatico dell’Eurovelo 9, c’è infatti un’altra rotta ideale per lunghi viaggi: proprio per Villach passa il percorso della Ciclabile dell’Alpe Adria Radweg, una meravigliosa linea verde a cavallo tra salisburghese e Friuli, che parte dalla patria di Mozart per fare scalo a Grado.

Villach, o Villaco in italiano, è un crocevia di culture e strade ideale come base di appoggio per escursioni in bici: a due passi dal triplo confine italo-austriaco-sloveno, è un grazioso e vivace centro turistico nel cuore dell’Alpe Adria. Attraversata dalla Drava in un’area abitata sin dal Neolitico, è sempre stato un importante collegamento commerciale, prima nelle mani degli Illiri, poi dei Romani, degli Asburgo e delle truppe napoleoniche, e come tutti i luoghi che ebbero più d’un padrone è ricca di storia, folklore e cultura.

Ancora oggi, questo borgo legato alla figura del medico e naturalista Teofrasto Paracelso non tradisce la sua originaria natura di nodo di scambio, e da qui partono innumerevoli sentieri e piste ciclabili lungo le sponde dei fiumi Drava e Gail.

Se costeggiamo prima l’uno e poi l’altro in direzione sud, il nastro asfaltato ci porta prima in prossimità di un moderno ponte color rosso acceso, poi tra i boschi di conifere e nella località termale di Warmbad. Sulle rive del fiume, bagnanti si godono il fresco tra i sassi lucidi.

Qualche chilometro in avanti e il paesaggio cambia ancora, ora gli alberi ci circondano imponenti e bovini al pascolo contemplano il nostro passaggio sonnecchiando.

Le terre di confine amano cambiare d’abito in maniera veloce, come a presagire la loro natura e abituare chi le percorre.

Passata Finkenstein ci accorgiamo non senza qualche difficoltà che la ciclabile scorre in lieve, impercettibile salita: i campi scorrono ancora a fianco a noi, il ritmo scende un poco.

Arrivati ad Arnoldstein, a seconda delle nostre esigenze ciclistiche possiamo scegliere di proseguire verso il confine italiano (Tarvisio è proprio dietro l’angolo, e pare già di sentire il profumo dell’Adriatico a qualche centinaio di km!), oppure tornare sui nostri passi, stavolta in leggera discesa, a Villach per altre esplorazioni turistiche.

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Tra i numerosi hotel che offrono ospitalità e assistenza ai cicloturisti ricordiamo anche il Romantik Post Hotel.

Le sue quattro stelle assicurano comfort e ogni comodità, oltre a un servizio di noleggio e parcheggio bici interno e a un’estrema disponibilità dello staff nel dare consigli sui numerosi itinerari della zona. E se dopo la pedalata l’appetito è cresciuto a dismisura, la miglior soluzione per ristorarsi dopo la fatica è senza dubbio la Villacher Brauhof , la birreria artigianale della città. Tra un piattone di ravioli carinziani e una zuppa alla birra (sì, proprio così, zuppa alla birra) il ricordo dei km percorsi sarà diventerà soltanto uno sprone per farne altri il giorno successivo e smaltire.

Ma la regione di Villach ha ancora tanti assi nella manica, così vari che è difficile immaginarne le caratteristiche: cosa può mai accomunare una fortezza medievale, un’isola di scimmie e un centro di addestramento rapaci? Basta farsi un giro a Landskron, a una manciata di km a nord dal centro città: in questa affascinante rocca in pietra viva che domina la valle dell’Ossiachersee trovano posto la colonia di macachi giapponesi di Affenberg  e l’Adlerarena .

Il primo è un isolotto dall’atmosfera mistica e surreale, le cui caratteristiche analoghe all’habitat delle montagne dell’arcipelago nipponico hanno permesso l’introduzione in semilibertà di 155 esemplari di macaco giapponese, che è appunto detto anche “scimmia delle nevi” per la capacità di resistere anche a basse temperature. Nella visita è possibile passeggiare tra i primati e vedere i loro comportamenti in gruppo – a patto di guardarsi dai loro dispetti!

La seconda è un centro di addestramento e recupero di uccelli rapaci che si esibiscono sulla piazza d’arme della fortezza di Landskron: uno spettacolo unico che vede come protagonisti aquile, grifoni, falchi e gufi alle prese con esercizi di caccia di esperti addestratori.

Quindi poggiate pure la bici su una rastrelliera, ché ogni tanto è tempo di distrarsi!

terza tappa: Villach-Arnoldstein-Villach (A/R)

distanza: 46 km (23 a tratta)

dislivello in ascesa: 387 m

fondo stradale: pista ciclabile asfaltata; TRACCIA GPX

Reportage di Claudio Mancini

Claudio Mancini: Cicloturista per vocazione, ciclista urbano per necessità, sono felice del fatto che dove finiscano le mie zampe inizi sempre un paio di pedali. In sella a bici scassate ho attraversato l'Europa e valicato passi montani, e finora sono sempre tornato a casa. Mi piace scoprire in modo grottesco e poetico i posti che attraverso, dall'alto dei 20 km orari. Adoro il cibo locale e l'aggettivo "casareccio", le strade provinciali e i passaggi a livello. Scrivo diari di viaggio per ricordarmi per quali luoghi sono passato (www.abbondantiedozzinali.it).