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La storia
Il Parco e il Castello della Mandria, nella seconda metà dell’800, hanno ospitato il Re Vittorio Emanuele II e la sua seconda moglie, Rosa Vercellana, passata alla storia come la “Bella Rosin”. Per rendere più sicura la reggia, il Re, fece cingere il parco di circa 3.000 ettari da un muro di cinta, che ancora ora, con i sui 30 km di lunghezza, circonda la tenuta, lasciandoci in eredità il parco cintato più grande d’Europa.
Il percorso
Siamo andati a pedalare all’interno di questo parco, lungo i circa 40 km di percorsi, alla scoperta dei luoghi che hanno visto la presenza dei Savoia e della loro corte. I percorsi sono facili, poche salite, e sicuri. All’interno del parco è vietato l’ingresso alle auto (solo i dipendenti del parco possono girare) e questo lo rende ideale per le gite delle famiglie, che vogliono passare una bellissima giornata all’aria aperta.
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L’ingresso
Entrando dall’ingresso “ponte verde” trovate a poche centinaia di metri uno dei tre punti di noleggio bike, gli altri due sono alla Cascina Oslera e Cascina Rampa. In quest’ultima potrete noleggiare anche le ebike, nel caso non foste allenati.
Gli appartamenti reali
Costeggiando un viale in cui sono presenti una settantina di querce, ultime rimaste di quello che era l’ingresso reale, si arriva agli appartamenti reali, dove è possibile anche trovare un ristoro. Una sosta agli appartamenti reali è d’obbligo.
Proseguiamo la nostra pedalata, prima verso la Cascina Vittoria, dove troviamo alcuni cavalli liberi, per poi seguire il lungo viale fino alla chiesetta di San Giuliano.
La foresta
Abbandoniamo la parte “coltivata” del parco per immergerci il ciò che rimane della foresta planiziale che una volta ricopriva l’intera pianura padana. All’interno di questo habitat è possibile scorgere cervi, daini, cinghiali e moltissimi uccelli come aquile reali, cicogne nere, gru, aironi bianchi.
Per informazioni http://www.parchireali.gov.it/parco.mandria/