OLANDA DEL NORD: GRONINGEN, TRA VICOLI E CANALI

Parlare di Olanda senza parlare di bicicletta, è impossibile.

Vi proponiamo oggi un tour facile, adatto alle famiglie con bambini, nel nord dell’Olanda, il regno delle biciclette.

I due termini si avvicinano, si intersecano, quasi si sovrappongono nell’immaginario collettivo, in un’armonia profonda e pacifica fatta di mobilità silenziosa e dolce. E se talvolta i luoghi comuni vanno sfatati, in questo caso la leggenda tiene perfettamente fede alla realtà: basta farsi una passeggiata in una delle stradine delle tranquille città olandesi per rendersi conto che

la scelta di spostarsi a pedali è parte integrante della cultura frisona,

uno stile di vita e una risorsa per migliorare la qualità di vita.

Ed è proprio lo standard di vivibilità dei Paesi Bassi che è molto alto:

cultura, storia e arte alla base del patrimonio turistico nazionale si sono fuse con atmosfere serene e ricche di respiro, che ogni anno attirano milioni di turisti da tutto il mondo, Italia compresa. Ma se gran parte dei nostri visitatori si ferma alle luci scintillanti dei canali di Amsterdam,

esiste una regione perfetta per il cicloturismo, ricca di tesori nascosti, folklore e attrattive.

Quella di Groninga è una terra che profuma di vento del nord e pescherecci, in cui il rumore del mare è l’unico suono che può mischiarsi a quello dei copertoni sull’asfalto. E dato che praticamente ogni centimetro di strada ostenta con orgoglio la propria corsia ciclabile, vale davvero la pena concedersi una giornata a scoprire i suoi tesori in bicicletta.

Groningen, come la chiamano i suoi abitanti nel loro dialetto pieno di suoni gutturali e ruvidi, è un vivace centro universitario ricco di fermento culturale, locali e negozi: conta 200.000 abitanti e 40.000 studenti, e vanta una struttura a canali ricavata strappando terra al mare, manipolando il paesaggio piatto con gentilezza e intelligenza: una caratteristica che le è valsa l’appellativo di “Venezia del nord”, proprio come Amsterdam.

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UN TOUR IN BICI A GRONINGEN

Questa passeggiata condensa in poco più di 5 km moltissimi punti di interesse e soste adatte a tutti: appassionati d’arte, curiosi, golosi, famiglie con bambini. Se arriviamo dalla stazione ferroviaria, una delle più antiche d’Olanda, possiamo immediatamente attraversare il ponte del Groninger Museum e poggiare il nostri bagagli al Martini Hotel, ideale base di partenza del nostro viaggio. Da qui ci inoltriamo subito per Gedempte Zuiderdiep, una delle arterie principali del centro, per svoltare in Folkingestraat, una delle due vie dello shopping cittadino, le cui vetrine sembrano fare a gara per strappare uno sguardo in più al passante di turno.

Arriviamo così al vecchio mercato del pesce, piazza caratteristica di Groningen, che ne rappresenta lo spirito pulsante e vivo, e da qui proseguiamo il nostro giro per Zwanestraat, che ha vinto il premio di migliore via dello shopping olandese nel 2016. Incredibile, specie agli occhi di chi è abituato a pedalare in Italia, quanto la quiete e la sicurezza di queste strade non ne compromettano la vivacità. Man mano che avanziamo tra i negozi, la sagoma della Martinitoren, la torre della cattedrale, si guadagna la nostra attenzione coi suoi 97 metri di altezza. La storia di questo campanile è legata a tre figure importanti per la città di Groningen: il poeta cieco Bernlef, il pittore Rudolf Agricola e San Martino – sì, proprio lui, il campanaro! Le 62 campane all’interno sono quasi una testimonianza della nota canzoncina per bambini, e i loro rintocchi scandiscono le giornate con quella tipica atmosfera da città nordica.

Alle spalle della maestosa cattedrale, il vecchio cimitero (Kerkhof) nasconde alcuni degli edifici più suggestivi della città, e il vicolo più stretto di tutta Groningen: il Kleine Snor, o “piccolo baffo”, è racchiuso da due porzioni di muro del XVI secolo, epoca in cui una fila di mattoni equivaleva a un dodicesimo di metro, ed era pertanto usato convenzionalmente come unità di misura.

Se durante la pedalata inizia a farsi sera e c’è bisogno di bere qualcosa per scaldarsi un po’, siamo arrivati nella zona giusta: il quartiere universitario racchiude tutti i colori e il calore di Groningen con le sue stradine tortuose e le sue piazze nascoste, piene di bar e locali aperti tutta la notte. La città è infatti rinomata per le sue non-stop studentesche, che attirano da tutta l’Olanda gente in cerca di feste e brindisi. A proposito di brindisi, De Pintelier è il posto ideale per chi cerca dell’ottima birra artigianale. Ma accanto al clima goliardico e in costante rinnovamento che pervade questa città, l’Università di Groningen costituisce un punto di riferimento culturale di grande importanza. Fondata nel 1614, quando la città era il terzo maggior centro d’Olanda dopo Leiden e Utrecht, coi suoi 30.000 studenti è il secondo più antico ateneo del Paese, e vanta una biblioteca da 25 milioni di testi.

A Groningen si pedala in tutta sicurezza anche col buio: ed è proprio con il fascino della sera che si può apprezzare al meglio la magia del quartiere dei pescatori, dove ancora oggi sono ormeggiati vascelli e pescherecci d’epoca. Qui molti magazzini merci sono stati riconvertiti in abitazioni o loft per artisti, e l’atmosfera ricorda davvero tempi mai vissuti. Ma tanta poesia va bilanciata da aspetti più prosaici e materialistici, del resto siamo nella patria del razionalismo calvinista: una sostanziosa cena in una locanda tipica come il Cafe de Sleutel è quello che ci vuole per riempirsi la pancia dopo una giornata in bici. Groningen ha una sua cucina caratteristica che lascia più che soddisfatti e sazi: salsicce aromatizzate con chiodi di garofano, polpette di manzo fritte, patate e formaggi locali sono solo alcune delle prelibatezze che è possibile assaggiare, oltre alla deliziosa Groninger Suppe, una zuppa di senape e pancetta dal sapore deciso. Insomma, si può partire anche domani, l’importante è farlo a stomaco pieno.

Claudio Mancini: Cicloturista per vocazione, ciclista urbano per necessità, sono felice del fatto che dove finiscano le mie zampe inizi sempre un paio di pedali. In sella a bici scassate ho attraversato l'Europa e valicato passi montani, e finora sono sempre tornato a casa. Mi piace scoprire in modo grottesco e poetico i posti che attraverso, dall'alto dei 20 km orari. Adoro il cibo locale e l'aggettivo "casareccio", le strade provinciali e i passaggi a livello. Scrivo diari di viaggio per ricordarmi per quali luoghi sono passato (www.abbondantiedozzinali.it).