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Vi proponiamo uno spettacolare percorso alla portata di tutti, è un’idea che lanciamo adatta a tutti i week end, con l’aggiunta di una chicca da non perdere, il Parco Giardino di Sigurtà (ciclabile!). L’itinerario costeggia le quiete sponde del Mincio a cavallo tra Lombardia e Veneto.
La ciclovia del Mincio si presta in maniera particolare alle famiglie con bambini, essendo una pista ciclabile in sede separata dall’andamento pianeggiante (anzi, effettuandola da Peschiera a Mantova si rivela un’impercettibile discesa!). Queste di sotto le specifiche tecniche con altimetria e tracciato gps.
- distanza: 43,5 km
- dislivello positivo: 122m +
- fondo stradale: pista ciclabile asfaltata, in sede separata
Il primo tratto tra Peschiera e Monzambano
Partiamo con addosso ancora la brezza del Lago di Garda, lasciandocelo alle spalle. L’itinerario ciclabile, che è ben segnalato e facilmente seguibile, esce da Porta Brescia, tra le fortificazioni di quello che un tempo fu il Quadrilatero della Lega Lombarda. Ma appena ci lasciamo indietro i bastioni di Peschiera, il paesaggio si immerge nel quieto umidore del fiume. Ombroso d’estate e riparato d’inverno, il percorso danza sul confine di due regioni, Lombardia e Veneto, regalando il piacere d’una pedalata tranquilla e rilassante.
La ciclovia del Mincio scorre via leggera, senza intoppi. Ogni tanto un ponte sul fiume la sposta su questa o su quella sponda, accanto a strade complanari di campagna. Numerosi i paesi sul tracciato, così come numerose strutture sono pensate appositamente per cicloturisti, data la nutrita frequentazione, specie nei mesi primaverili.
Valeggio e Borghetto, perle medievali
Oltre ad essere un percorso piacevole e senza difficoltà, questo itinerario collega una serie di punti di interesse di grande pregio. Questa seconda mappa qui sotto li riassume. Vale senza dubbio la pena una sosta a Borghetto, minuscolo avamposto fortificato in cui il tempo sembra essersi fermato. A parte una visita all’imponente Ponte Visconteo, si può prendere un aperitivo o pranzare tra vecchi mulini e laghetti, tra mura merlate e porte medievali, per ritornare ai tempi del Serraglio veneto.
Il panorama che ci si apre davanti è quasi fiabesco: la corrente del Mincio si divide in mille rigagnoli, i colori sono limpidi, ogni mattone sembra voler parlare per raccontare una storia. La ciclovia del Mincio impone uno stop, anche se siamo a meno di metà dell’intero percorso. E qui a Valeggio troviamo anche uno dei noleggi bici presenti lungo il percorso e segnati nella mappa qui sopra.
Un giro in bicicletta a Parco Sigurtà
La storia del Parco Giardino Sigurtà risale al 14 maggio del 1407, quando, durante la dominazione veneziana di Valeggio sul Mincio, il patrizio Gerolamo Nicolò Contarini acquistò l’intera proprietà che al tempo aveva una funzione puramente agricola. Tra le meraviglie del Parco: il Labirinto, un percorso che si snoda su una superficie di 2.500 metri quadrati e che accoglie 1.500 esemplari di piante di tasso; la fioritura dei tulipani, che colora il parco nel mese di aprile, con il suo milione di bulbi; il Viale delle rose, lungo un chilometro e contornato da 30.000 selezionatissime rose; il grande Tappeto erboso, all’interno del quale si trovano i Laghetti Fioriti, circondati da un romantico Salice Piangente; la Meridiana orizzontale e i Giardini acquatici; l’Eremo e la Pietra della giovinezza. Da non perdere con i bambini una visita alla Fattoria Didattica un’area ludico – didattica con asini, pecore, caprette, galline, tacchini e anatre. Il Parco si può visitare con lo shuttle, con la golf-cart, con il trenino, ovviamente a piedi e anche in bicicletta lungo una pista di 6 chilometri (si possono usare le proprie bici e si possono noleggiare in loco).
Mantova e i suoi laghi
Dopo aver attraversato il bel Parco del Mincio, che ne cinge e valorizza le sponde, il panorama cambia. La città di Mantova è cinta da un sistema di laghi, che la difendono per tre lati su quattro. All’origine di questa conformazione c’è una sapiente regolamentazione dei flussi del Mincio, ideata nel XII secolo dall’ingegnere bergamasco Alberto Pitentino, per questioni di strategia difensiva militare che si riveleranno vincenti nel tempo. Queste mura d’acqua renderanno la bella Mantova una delle piazzeforti più resistenti d’Italia, come nel corso dei rocamboleschi assedi durante le campagne napoleoniche. Oggi entrare per ragioni molto più pacifiche su una lingua di terra (ciclabile!) circondata dalle acque è un’esperienza emozionante. Le torri merlate e i palazzi dei Gonzaga disegnano già lo skyline della città, mentre pedaliamo letteralmente sulle acque quiete.