Martesana, Adda e Valtellina in bicicletta e treno

4 giorni in bicicletta lungo il sentiero Valtellina

Ponte del 2 giugno, decidiamo di fare una 4 giorni in bici + treno,  siamo io mio marito, mia figlia di 8 anni con la sua biciclettina e mio nipote di 16 anni. La Valtellina la conosciamo bene, essendo mio marito Valtellinese, ma questa volta vogliamo raggiungerla in bici per goderci un altro punto di vista.

Primo giorno: Gorgonzola – Lecco: 57 Km

Abitiamo a Gorgonzola vicino alla bellissima ciclabile della Martesana che prendiamo subito per percorrere la prima tappa che ci porta a Lecco. Il percorso si snoda prima lungo il Naviglio Martesana fino all’incirca a Groppello, dove il Naviglio incontra il fiume Adda e da qui costeggiamo il fiume. Il percorso è semplice, pianeggiante e lo compiamo con tutta calma per ammirare le bellezze del fiume: gli scorci, il villaggio industriale di Crespi d’Adda dei primi del 900, la centrale Enel Taccani di Trezzo, le altre centrali che si trovano lungo il percorso, il ponte spettacolare di Paderno, IL santuario di Santa Maria della Rocchetta, Imbersago ed il traghetto ideato da Leonardo da Vinci.

Ci fermiamo a dormire a Lecco in un comodo e piacevole Bed And Breakfast. La sera una bella mangiata e poi via a dormire.

http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=9847994

 

 

Secondo Giorno: Lecco – Colico – Morbegno: treno

Da Lecco a Colico, non esiste una ciclabile sicura, per cui decidiamo di prendere il treno per Colico. Qui purtroppo abbiamo uno spiacevole inconveniente. Mentre stiamo scaricando le bici, il treno ci chiude le porte in faccia e mio marito rimane sul treno mentre noi  3 siamo a terra con mia figlia piangente  (e con le bici per fortuna), nonostante i nostri tentativi di farci vedere dal capotreno di cui non c’era traccia.

Decidiamo di trovarci a metà strada (per telefono). Inizia però subito a piovere molto forte, rimaniamo per un po’ alla stazione di Colico, in attesa che smetta di piovere. Decidiamo di prendere il prossimo treno per Morbegno. Sul treno espongo le mie rimostranze al capotreno (un ragazzo molto gentile) e mio marito nel frattempo trova la capotreno e le esprime le sue (al ritorno abbiamo fatto denuncia, la capotreno era impegnata a farsi gli affari suoi).

Arriviamo a Morbegno, mangiamo qualcosa alla stazione in attesa che smetta di piovere e finalmente possiamo ripartire.

Morbegno – Albosaggia:  bici: 29,3 Km

Uscire da Morbegno e raggiungere la pista ciclabile non è facile, per un po’ esiste un percorso di fianco ai marciapiedi, ma un pezzo di circa 2 km dobbiamo farlo lungo la famigerata statale 38, lungo un ponte sull’Adda per fortuna abbastanza largo, ma le macchine passano di fianco ad una velocità tale…una esperienza pesante e difficile, specialmente con una bambina piccola.

Finalmente raggiungiamo l’inizio del Sentiero Valtellina in località Selvetta (purtroppo la strada è da interpretare fino a qua).

Il percorso è pianeggiante e molto bello, con molte aree pic-nic, immerso nella natura, dove ogni tanto si incrociano piccoli paesini caratteristici.

Ad Albosaggia usciamo dal sentiero per raggiungere l’agriturismo. La strada è in salita (abbastanza ripida) e mia figlia si lamenta un po’, ma alla fine il posto ci ripaga della fatica: panorama bellissimo, vitellini appena nati da sfamare ed una bella mangiata.

http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=9848020

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Terzo giorno: Albosaggia – Tirano – Tovo S. Agata: bici 43,2 Km

Ritorniamo sul Sentiero Valtellina e lo percorriamo fino a Tirano dove ci fermiamo a mangiare e a gironzolare un po’. Anche qui, si incontrano aree pic-nic, meleti e paesaggi da non perdere. Vale la pena fermarsi a vedere il santuario di Villa di Tirano al cui interno è presente un bellissimo organo a canne, e vedere poi passare il famoso trenino del Bernina che passa proprio in mezzo alla piazza.

Poi di nuovo sul sentiero fino Tovo S. agata dove abbiamo dormito all’albergo Franca, un bello e piacevole Bike Hotel.

http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=9848022

Tovo S. Agata – Grosio – Tirano: 22,8 Km

Dopo una buona colazione, partenza per Grosio, un borgo caratteristico che vale la pena visitare. La strada è un falso piano, leggermente in salita. Nel parco pubblico centrale (dove si trova la villa Visconti Venosta) mia figlia si diverte e si sbizzarrisce con la carrucola per bambini (e non solo J).

Poi visita ai resti dei due castelli uno visconteo e l’altro romanico, vicino al parco delle incisioni rupestri, dove si trova la pietra magna (che purtroppo oggi non si può visitare da vicino).

Ritorno a Tirano, più veloce perché questa volta siamo in discesa.

http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=9853371

Tirano – Milano: treno

Il ritorno a Milano lo facciamo in treno. Purtroppo anche qui qualche piccolo inconveniente. La carrozza bici è in testa al treno ed è praticamente fuori dalla banchina. Spingiamo le bici sui sassi e qui altra sorpresa, la porta è bloccata. Torniamo alla porta della carrozza precedente ed iniziamo a caricare le bici. Raggiungiamo con difficoltà la carrozza bici (il viaggio e lungo) e comunichiamo al capotreno il problema.

Milano – Gorgonzola: bici 17,8 Km

A Milano centrale, scendiamo (con gli stessi problemi) dal treno e poi attraverso le vie di Milano (a volte sui marciapiedi) e riusciamo a raggiungere l’imbocco della ciclabile della Martesana in via Melchiorre Gioia.

Da qui il ritorno è in tutta calma e serenità (percorso molto conosciuto), ma che è sempre piacevole percorrere, incrociando degli scorci di Milano da non perdere e poi tutto il percorso fino a Gorgonzola, passando per Vimodrone, Cernusco, Cassina De’ Pecchi ed infine Gorgonzola a casa.

http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=9853367

Conclusione

Viaggiare in bici è bello, rilassante e ti permette di vedere le cose da un altro punto di vista, anche quelle che conosci già. L’unica punta dolente è che il connubio bici+treno purtroppo in Italia non funziona (per questa ed altre esperienze fatte) e siamo lontani anni luce dalle realtà estere che ho potuto utilizzare (Svizzera e Olanda).

Sono contenta che mia figlia abbia fatto tutto il percorso senza problemi e senza mai lamentarsi, certo in compagnia di altri bimbi per lei sarebbe stato più facile. Ma sicuramente faremo altri viaggi in bici !

Reportage di Stefania Oliviero

redazione viagginbici: