Un percorso in bicicletta facile e alla portata di tutti, alla scoperta della Vallonia
Se fate una ricerca in rete e digitate BELGIO + BICICLETTA, nei primi 10 risultati ci sono 9 link che riguardano le Fiandre, paradiso molto conosciuto per i ciclisti, e uno, che parla della Vallonia. Si sa che la voglia di scoprire percorsi nuovi su cui pedalare è sempre viva e quindi…. Eccoci in Vallonia!!!
La Wallonie, come si dice in francese, è una delle tre regioni del Belgio, appena più piccola del Lazio, ha circa 3.600.000 abitanti e la sua capitale è Namur a circa 60km a sud di Bruxelles. E’ proprio da qui che partiremo con la nostra bicicletta alla scoperta di qualche chilometro della “rete autonoma delle vie lente” o RAVEL come qui si chiamano i percorsi ciclabili.
Certo, qualche chilometro, perché la rete RAVeL conta più di 1300 km di vecchie strade ferrate e alzaie, trasformate in percorsi riservati alle biciclette e ai pedoni. Riparata dal traffico automobilistico, questa rete garantisce le condizioni ideali di sicurezza e di scioltezza, viste le poche salite, per scoprire la Wallonie, le sue grandi città, il suo territorio rurale e i suoi spazi naturali verdi. Insomma un “piccolo” paradiso per una vacanza slow!
Namur , soprannominata “la porta delle Ardenne”, si trova alla confluenza dei fiumi Mosa e Sambre, e proprio nello sperone roccioso che si incunea tra i due fiumi, sorge la “cittadella”, una fortezza di circa 80 ettari, che domina la città. Dalle sue mura si gode il panorama sui due corsi d’acqua che si uniscono e vengono solcati dalle chiatte cariche di materiali o dai battelli che trasportano i turisti.
Con tanto di regolari crociere sia sulla Mosa, verso Dinant o Liegi, sia sulla Sambre verso Charleroi e il distretto di Mons, quello delle miniere e della grande migrazione italiana di metà Novecento. Namur,è una città attraente e ricercata grazie al suo passato ricco di storia e di cultura, ai suoi vecchi quartieri e al suo presente, fatto di modernità e dinamismo, con le vivaci vie dello shopping, il colorato folclore, le sue tradizioni e i tanti giovani che affollano bar e trattorie fino a notte fonda.
Dopo aver girato per la cittadella, i suoi parchi, le sue lunghissime gallerie (7 km) e il centro città, partiamo con la nostre bici e prendiamo l’itinerario W0 o Veloroute delle Capitali. Questo pezzo dell’itinerario è in comune all’EuroVelo 5. Questi circa 30 km chilometri che pedaleremo fino a Dinant, vanno percorsi senza fretta, seguendo le acque calme della Mosa. La cornice tutt’intorno è quella verde e mossa, così tipica della Vallonia, la metà francofona del Belgio. Ci circondano pareti di roccia scura, la stessa pietra dei villaggi e delle chiese romaniche. Rupi scoscese che si alternano al profilo più morbido delle colline e alle macchie di bosco che segnalano l’imbocco delle valli laterali.
Dopo circa 2,5 km dall’aver lasciato la città si incontra la prima delle innumerevoli chiuse che regolano il flusso della Mosa, questa a differenza delle altre ha degli orsi bianchi che fanno la guardia ai suoi imbocchi…
Si continua lungo l’alzaia del fiume, guardandosi intorno e ammirando le varie case che affacciano sul corso placido delle acque. Facendo attenzione, a circa 6 chilometri e mezzo dalla partenza, trovate un piccolo vialetto con il cartello “Musee de la fraise” (Museo della fragola).
Si, qui esiste un tipo di fragola particolare, “fraise de Wépoon” che è orgogliosamente portata a vanto e che ha un suo museo, in tutto 200 metri quadri, dove i visitatori trovano cinque sale d’esposizione dedicate alla storia locale e alla coltivazione della fragola. Al suo interno è presente una bottega dove potrete comprare alcuni prodotti a base di fragola. Continuando in direzione contraria al lento fluire della Mosa, 17 km circa da Namur e a 11 da Dinant, bisogna fare una piccola deviazione di 600 metri per visitare i “Giardini di Annevoie” .
Famosi in tutto il Belgio, sono una fusione dei tre stili classici dei giardini: quelli alla francese, all’inglese e all’italiana. Si cammina fra giochi d’acqua ingegnosi: fontane, cascatelle e zampilli, tutti sono alimentati tutti in modo naturale – come pochi in Europa –, sfruttando solo la forza di gravità e quattro sorgenti che danno vita all’unico bacino che alimenta gli specchi d’acqua.
Ritornati a pedalare sulla W0, puntiamo decisi su Dinant, che si distende fra le Ardenne e la Mosa, ed è uno dei gioielli più preziosi della Vallonia. La cittadina, soprannominata “figlia della Mosa”, si è sviluppata quasi in simbiosi con il grande fiume.
La Collegiata di Notre-Dame col caratteristico campanile a bulbo e l’antico portale romanico, è uno dei sui gioielli più importanti. Alle sue spalle, aggrappata alla montagna che domina la città,c’è l’affascinante Cittadella, raggiungibile a piedi o con la comoda funicolare.
Dalla vetta si può godere di una vista mozzafiato sulla Mosa e sull’intera città.
Dinant è poi la città natale di Adolphe Sax,l’ inventore del sassofono: sul ponte principale che attraversa la Mosa si contano oltre 25 sassofoni giganti con i colori delle nazioni dell’Unione Europea.
Se proprio non siete ancora stanchi, vi consigliamo di prendere un comodo battello che risale la Mosa ,farvi portare fino al castello di Freÿr ,dove potete ammirare i vasti e stupefacenti giardini classici in vari stili, caratterizzati senza dubbio dagli aranci tricentenari e dagli aranceti tra i più antichi del Belgio.
Il nostro primo approccio con la Vallonia, non poteva essere migliore, questa è una terra da conoscere con calma, chilometro dopo chilometro, scoprire le mille sorprese e le tante particolarità: il ricchissimo patrimonio culturale, la natura, l’ottima cucina, ovviamente di grande qualità la birra e la gente è accogliente. La Vallonia è come una scatola magica da cui escono continuamente delle sorprese, tutte piacevoli…… che continueremo a conoscere pedalando.
Reportage di Giordano Roverato