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E’ una soleggiata domenica d’inizio autunno e l’aria alle 7,00 del mattino è frizzantina sulle colline a nord di Conegliano. Siamo in un luogo che il mondo ci invidia: le Colline del Prosecco, Patrimonio Unesco. Ovunque, a perdita d’occhio, filari di viti a impreziosire, come fosse un merletto, quei dolci declivi tanto amati dai ciclisti e non solo. L’occasione è una famosa Granfondo, la Prosecco Cycling, che si disputa da tanti anni ma che mai si era tolta dal mazzo delle tante manifestazioni che popolano il calendario degli eventi sportivi per gli appassionati di bici da corsa. Quest’anno, complice il lockdown e il fatto che quasi tutti gli organizzatori si sono arresi alle regole stringenti anti covid, è il primo grande evento che si è disputato nella quasi normalità.
A Valdobbiadene, patria del Prosecco, si può accedere solo in sella alla bicicletta perchè il centro è stato vestito a festa e preparato per consentire ai partecipanti di partire in sicurezza e alla giusta distanza.
Partenza con forti emozioni
Sarà che uno dopo l’altro tutti i più importanti appuntamenti sono stati cancellati, sarà chè le iscrizioni a questo evento erano aperte dal lockdown, ma l’emozione era palpabile tra i più di 1.000 partecipanti che si disponevano nelle varie griglie. A quel punto l’organizzazione, che si è rivelata perfetta e all’altezza del momento, ha sparato dritto al cuore e sulle note di “Nessun Dorma” con un trampoliere vestito con il tricolore ha fatto cantare a tutti un “vincerò”, mentre palloncini bianchi rossi e verdi coprivano il cielo azzurrissimo e un piccolo aereo volteggiava disegnando la bandiera italiana.
Le cronometro e il Muro di Cà del Poggio
A ognuno il suo tempo! C’è da dire che per quanto non siano competitive anche nelle Granfondo la competizione è grande. Come in tutti gli sport quando ci si confronta in tanti si ha piacere di dimostrare che si è forti. Uno dei punti nevralgici della Prosecco Cycling, e sarà così anche per la 14 esima tappa de il Giro d’Italia, è una salita che a farla in macchina o a piedi fa già impressione, perchè seppur breve, 1,3 km, raggiunge quasi il 20% di pendenza. Questo è uno dei punti cronometrati in cui tutti cercano di dare il meglio ed emulare nei tempi i professionisti. Alla fine c’è il ristoro che offre una opportunità unica: ammirare il panorama che conduce lo sguardo fino al mare dalla terrazza di Ca’ del Poggio sorseggiando un bicchiere di ottimo Prosecco. Ad accogliere i ciclisti, facendo godere loro ciò che di veramente bello offrono quei territori Alberto Stocco il padrone di casa.
Il resto del percorso è tutto da assaporare con gli occhi cercando di stare meno curvi sui pedali possibile, anche se per alcuni non è una pratica contemplata. Eh sì, spesso e volentieri la smania di arrivare con un “certo” tempo fa perdere il piacere di guardarsi attorno. Vigneti e piccoli paesini accompagnano le salite e le discese che riportano in piazza a Valdobbiadene.
L’arrivo della Prosecco Cycling
In Piazza Marconi è tutto pronto per accogliere gli appassionati di bici da corsa che hanno faticato, sputato sangue nelle salite e in qualche caso scherzato goliardicamente prendendosi in giro l’un l’altro. Sulla scalinata una banda che suona musica dal vivo, alla consolle dj Albertino. Tra i primi ad arrivare “El diablo” il mitico Chiappucci, poi Fausto Pinarello riconoscibile per il suo casco fluo e tanti manager e imprenditori da tutta Italia. Adesso sì che anche i più irriducibili cedono alla tentazione di sorseggiare il Prosecco offerto dallo Sponsor Villa Sandi all’ombra del meraviglioso Duomo di santa Maria Assunta, ideale per innaffiare frutti di mare, formaggi, salumi e ogni altro gustoso piatto della tradizione di queste colline battezzate da poco come Patrimonio dell’Umanità.
Ludovica Casellati