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Quando e perché un bambino dovrebbe cominciare ad andare in bici?
La risposta più ovvia e semplice dice una cosa sola e cioè: divertimento.
Infatti, un bambino non dovrebbe mai pensare di andare su 2 ruote senza questo intento.
Oggi sono tante le scuole di ciclismo, una volta probabilmente si iniziava ad andare su due ruote, senza le rotelle, nel cortile di casa, mentre ora per esempio nei campus estivi è spesso inserita l’attività su due ruote.
Ma quando è il momento giusto e quali sono le criticità di questo tipo di attività?
Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo chiesto aiuto ad Alessandra Franzetti che, insieme al marito Lorenzo, si occupa del negozio storico a Ispra (Va), La bottega del Romeo, che propone svariate attività, tra cui quella di accompagnatrice anche per l’infanzia.
Alessandra ha le idee molto chiare infatti, fin da subito ci ha parlato di differenze tra bambino e bambino, per quanto riguarda la capacità di andare in bici.
Il fattore equilibrio, fondamentale nello sport del ciclismo, è una capacità interna che cresce in modo diverso in ognuno di noi.
Inoltre, non vanno poi dimenticati due aspetti; il primo è quello che la bici deve essere considerata sempre come gioco. Alessandra in questo senso propone nelle sue attività delle cacce al tesoro che si svolgono in bici. “Il bambino, attento al gioco, pensa meno all’equilibrio e automaticamente riesce a pedalare, sono attività di al massimo 2 o 3 ore che occupano la mente in modo diverso, senza nessuna apprensione”. Il secondo aspetto è quello di proporre attività specifiche tipo gimkane. Si tratta di esercizi dalle caratteristiche più didattiche, utili soprattutto per i più piccoli che spesso hanno maggiore predisposizione all’apprendimento.
L’accompagnamento
Si tratta dell’aspetto principale attorno a cui ruota l’apprendimento dell’”arte della bicicletta”. Qui un ruolo molto importante lo svolgono i genitori che devono sostenere e accompagnare per gradi fino a far raggiungere ai piccoli la completa autonomia.
Misure di sicurezza
Sono importantissime a cominciare dal casco, spesso non indossato nella giusta misura. Alessandra a questo proposito insegna la giusta misura dei laccetti e la corretta posizione della calotta che non deve lasciare le tempie scoperte.
Fondamentale poi l’attività di educazione stradale che viene svolta per esempio nelle scuole, o anche l’attività della FIAB sempre in prima linea.