Mondo rulli da bici: quale scegliere?

Lontani i tempi in cui il concetto di rulli da bicicletta veniva associato alla monotonia di asettiche e tristi pedalate chiusi tra le mura di un garage.

Oggi i ciclotrainer sono strumenti evoluti, forti di funzioni che ne hanno elevato la valenza allenante. Ci basta dire che tanti corridori li sostituiscono talvolta alle vere uscite su strada (o fuoristrada), effettuandoci sedute specifiche, modulate in modo scientifico dai loro preparatori o più spesso dalle stesse piattaforme di allenamento con cui i moderni “ciclotrainer” sono in grado di interagire.

Ciò che caratterizza i rulli moderni è proprio la loro capacità di connettersi a software/applicazioni dedicate, in grado di calibrare e allo stesso tempo misurare e con precisone l’intensità della potenza applicata, di replicare salite o discese e in certi casi addirittura le sconnessioni del terreno …

A tutto questo si aggiunge poi quella dimensione “ludica” propria di tanti rulli, ovvero quelli che riproducono su un monitor il tuo avatar che simula l’allenamento che stai svolgendo, farlo in molti casi in scenari virtuali, in altri reali, corrispondenti alle vere strade che si effettuano in bicicletta compresi i mitici passi alpini o le più belle strade da fare su due ruote.

Ma non tutti i rulli hanno queste caratteristiche: l’offerta ampissima che esiste oggi sul mercato si differenzia prima di tutto per l’architettura tecnica che da forma al rullo e poi per il grado di interazione che questi hanno con le varie applicazioni. Di conseguenza cambia il prezzo, e soprattutto cambia la tipologia di utenza rispetto alla quale il rullo è più o meno indicato.

Questo articolo punta proprio a far chiarezza sulle varie tipologie di rullo, in base a questi due aspetti essenziali che abbiamo appena menzionato.

Architettura tecnica: quattro tipi

Volendo considerare l’architettura tecnica e la modalità di fissaggio della bici come parametro discriminante i rulli possono essenzialmente distinguersi in quattro categorie: roller, rulli ad ingaggio diretto, rulli con ruota montata e infine smart bike.

1 – Roller

Il roller si utilizza con la bicicletta interamente montata: il telaio è completamente svincolato dall’architettura del dispositivo, da parte loro le ruote sono libere di scorrere al di sopra di cilindri che simulano nella maniera migliore possibile la reale sensazione di equilibrio percepita nella marcia normale. Le dimensioni relativamente contenute e l’assenza di alimentazione lo rendono anche facilmente trasportabile e abbastanza “snello” da gestire e utilizzare.

A chi sono dedicati: il roller è molto adatto per agonisti che devono svolgere lavori di riscaldamento semplici, ovvero non legati ad esecuzione di intensità di lavoro prefissate. Le caratteristiche essenziali lo rendono anche molto adatto per ciclisti che devono svolgere semplicemente sedute di agilizzazione oppure lavori tesi al miglioramento delle capacità coordinative, ad esempio lavori per migliorare la velocità di esecuzione del gesto o per affinare il cosiddetto “colpo di pedale”.

Sui veri roller non c’è possibilità di collegare il dispositivo stesso con software esterni, per questo l’interattività è relativamente limitata. Fanno eccezione alcuni roller sui quali si può fissare la bici attraverso la forcella (rimuovendo la ruota anteriore). In questo caso si può ottenere un’ottimale mediazione tra la sensazione di realistica di equilibrio propria dei veri roller e i rulli interattivi.

Quanto costano: il costo è relativamente contenuto. Con meno di 200 euro si può già prendere un roller di buona qualità. Il prezzo aumenta (circa quattro, cinquecento euro) nel caso in cui si scelgano i roller interattivi, sui quali generalmente il telaio della bici è però fissato al telai del roller attraverso la forcella priva della ruota anteriore.

2 – Con ruota montata

Sui rulli con ruota montata la bici si fissa senza smontare la ruota posteriore, ingaggiata da un telaio che la blocca attraverso le estremità del mozzo posteriore e l’interfaccia attraverso un rullino di scorrimento a sua volta collegato all’unità di resistenza del rullo. La ruota anteriore rimane generalmente montata, anche se esistono rulli di questo tipo previsti di accessori che consentono di fissare saldamente la bici attraverso la forcella anteriore, priva di ruota. Questo al fine di assegnare maggiore stabilità al tutto.

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A chi sono dedicati: il rullo con ruota montata rappresentava la tipologia più diffusa (anzi, praticamente l’unica) fino a quando, una ventina di anni fa, si son affacciate sul mercato le altre tipologie. Questo segmento rimane tutt’oggi presente sul mercato, ma generalmente propone modelli economici, dedicati a chi ha limiti di budget. I rulli con ruota montata sono anche meno ingombranti, visto che il telaio si può ripiegare quando non usati. Rispetto ad altre tipologie di rulli sono però sicuramente più rumorosi. Infine, rispetto a quelli di tipo diretto di cui diremo poi, questo tipo di rullo garantisce minore precisione nella rilevazione dei parametri di spinta. Caratteristiche simili li destinano più all’utente poco evoluto e al neofita, non certo al professionista o all’atleta di alto livello.

Quanto costano: prezzi anche in questo caso contenuti rispetto alle altre tipologie, si può spendere anche meno di cento euro per i modelli non interattivi. Difficilmente oggi si riesce a spendere più di 400 euro per un rullo di questo tipo.

3 –  Ingaggio diretto

Sui rulli ad ingaggio diretto la bici è priva della ruota posteriore. La catena si ingaggia direttamente sulla cassetta pignoni montata sul ciclotrainer, in collegamento diretto con la relativa unità di resistenza inserita nel corpo del trainer. Rispetto a quelli con ruota montata i trainer ad ingaggio diretto sono generalmente poco rumorosi, sono precisi nella rilevazione dei dati di potenza espressa e soprattutto assicurano estrema fedeltà nella simulazione e nel feeling di pedalata.

A chi sono dedicati: al più ampio spettro entro cui si può oggi far rientrare la categoria di ciclista “evoluto”, si va dall’amatore di buon livello al professionista, passando per chi si è avvicinato da poco alla bici ma necessita di un dispositivo che lo aiuti a progredire in maniera seria e “scientifica”. Se poi consideriamo le funzioni interattive che in genere abbondano su questi tipi di rulli, dovremmo aggiungere anche tutti coloro che con un dispositivo del genere si vogliono essenzialmente divertire attraverso questi che non a caso vengono talvolta chiamati “virtual reality trainer”.

Quanto costano: prezzi estremamente variabili proprio perché molto ampia è l’offerta di mercato per assecondare un pubblico potenziale estremamente eterogeneo. Difficile spendere meno di 300 euro per un rullo a trasmissione diretta, mentre il prezzo massimo può oltrepassare facilmente il limite di 1.000 euro.

4 – Smart bike

Diversamente dai normali ciclotrainer sulla smart bike non serve montare la bici sul rullo, perché qui è già tutto a disposizione ed è tutto integrato, sia rullo, sia bici. Più o meno come le vecchie cyclette, con la differenza sostanziale che qui architettura del dispositivo e funzionalità sono decisamente più evolute. Generalmente una smart bike ha tutte le funzionalità del più evoluto tra i ciclotrainer, in più ha il vantaggio di essere adattabile a più persone: altezza sella, posizione del manubrio e addirittura misura delle pedivelle si possono regolare, per adattarsi così ad individui di diversa corporatura.

A chi sono dedicate: a chi cerca uno strumento evoluto e allo stesso tempo ha uno spazio adeguato dover ricoverarla e tenerla sempre lì. A chi cerca un dispositivo di allenamento che possa essere adattabile a più persone della famiglia o del suo gruppo.

Quanto costano: prezzi “importanti” per i modelli che non siano assimilabile a semplici “cyclette evolute”, sulle quali, cioè, ci sono limiti nelle possibilità di adattare la posizione e ci siano poche caratteristiche interattive. Per una smart bike di altissima gamma oggi si possono spendere anche 4.000 euro. Ma già con 1.500 euro si acquistano modelli tecnicamente e funzionalmente di livello.

Smart o interattivo?

Infine, a incidere sulla tipologia di rullo è anche la sua capacità di interagire con dispositivi e/o con software o applicazioni esterne, che siano queste proprietarie (ovvero prodotte dalla stessa casa che produce il rullo) oppure prodotti da aziende terze.

Generalmente, al giorno d’oggi solo i rulli davvero basici non hanno la possibilità di interazione.

Diversamente, i rulli in grado di connettersi a dispositivi/applicazioni esterne sono di due tipi: i cosiddetti smart o gli interattivi.

Nel primo caso il rullo può inviare i dati a dispositivi terzi collegabili (ad esempio ciclocomputer) oppure a software ed app (sia proprietarie e in molti casi sia di terze parti), attraverso le quali si possono monitorare tutti i parametri funzionali che è in grado di gestire il tulle stesso.

Nel caso dei più evoluti rulli interattivi, invece, c’è sia la capacita di inviare dati, sia di riceverli e gestirli da parte di dispositivi/applicazioni esterne.

Maurizio Coccia: Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Ha scritto per oltre quindici anni sulle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna". Si occupa di informazione su riviste specializzate di biciclette e portali on-line, soprattutto di tecnica e di nuovi prodotti.