Cosa troverai in questo articolo:
Ti prendono, ti mettono su un aereo e ti sparano a
diecimila chilometri di distanza per provare una bicicletta.
Normale?
Sì, se hai a che fare con Specialized.
La casa americana ha organizzato il
suo press camp nel New Jersey per far pedalare la stampa di tutto il mondo sulle nuove biciclette.
Perché proprio qui? Perché la varietà dei percorsi ha permesso di trovare quelle
strade ideali per pedalare su asfalto e su sterrato, pur senza gli estremismi della mountain bike.
Si è parlato di gravel, il nuovo segmento di biciclette che vanno dappertutto e hanno la forma di una bicicletta da corsa. In realtà la nuova Diverge che Specialized ha presentato in anticipo sulle fiere autunnali è davvero l’anello di congiunzione tra due mondi molto diversi.
Un ammortizzatore (si chiama Future Shock) montato sotto l’attacco manubrio,
il reggisella regolabile direttamente dal comando sul manubrio, per poterlo abbassare in discesa e avere più controllo della bicicletta e la geometria giusta permettono di affrontare davvero qualsiasi percorso. Metteteci poi le ruote giuste, con coperture da 38 millimetri di sezione (ma si può arrivare anche a 42, montando ruote “650b”, il 27,5 pollici delle mountain bike – senza cambiare l’assetto) e la tenuta sarà pazzesca.
Su e giù per le colline americane gli acciottolati spesso scivolosi
hanno provato a mettere in crisi la bicicletta,
ma la tenuta era davvero notevole.
Tanto più per chi è abituato alla bicicletta stradale e quindi poco propenso a sentir affondare la forcella in curva. Ma con l’ammortizzatore allo sterzo la padronanza della bicicletta rimane elevata anche nei tratti sconnessi che fanno vibrare di più tutta la struttura.
È un nuovo concetto che si fa avanti e che promette di affascinare ciclisti e non solo.
Specialized e altre aziende spingono forte in questo settore
perché oltre che far breccia nel cuore di molti ciclisti, contano di avvicinare – e sta già accadendo – nuovi appassionati.
Anche per questo si sta assistendo pure ad un rilancio delle biciclette da ciclocross allo stato puro. Pedalare nei prati, d’altra parte, è una tentazione che prima o poi viene a chiunque.
Se volete approfondire l’argomento ecco il nostro reportage su Cyclinside.it
Guido P. Rubino