Tubeless per bicicletta, tutto quel che c’è da sapere

Nel mountain biking è uno standard consolidato da anni, nel settore delle bici da corsa si sta imponendo in modo sempre più importante; è utilizzato in maniera diffusa sulle e-bike di tutte le tipologie e non è raro a trovarsi anche sulle ruote delle city bike di nuova generazione. Parliamo della copertura tubeless, ovvero la copertura che non necessita di camera d’aria interna e che sta praticamente accantonando del tutto il classico sistema “copertura+camera d’aria”. Su questo standard tecnico c’è ancora tanta confusione da parte del pubblico, opinioni infondate e più spesso luoghi comuni. Facciamo un po’ di chiarezza, allora.

Lo standard tubeless è più leggero – VERO

L’assenza di camera d’aria interna produce giocoforza un risparmio di grammi rispetto allo standard “copertura+ camera”: il guadagno si attesta a circa 50 grammi per ruota per le biciclette da strada e 100 grammi per le mountain bike; questi valori sono considerati al netto dell’aggravio di peso che deriva dalla necessità di inserire il liquido sigillante all’interno di ogni ruota e dal (minimo) aggravio di peso connesso alla diversa struttura del canale di un cerchio tubeless rispetto al cerchio per copertoncino.

La copertura tubeless ha una struttura del tutto diversa rispetto a quella a copertoncino – FALSO

Ciò che cambia nell’architettura di un moderno tubeless rispetto al copertoncino è esclusivamente la forma dei talloni, disegnati con una forma specifica per aderire alla gola del cerchio tubeless. Carcassa e mescola sono pertanto identiche a quella di un omologo copertoncino.

Il cerchio tubeless ha una struttura tutta diversa rispetto a un cerchio per copertoncino – VERO

Oltre alla parte interna dei fianchi specifica per interfacciare i talloni dei tubeless, su un cerchio tubeless cambia la “gola” del componente, che subisce una lavorazione specifica che elimina i tradizionali fori destinati all’inserimento delle nipple nei normali cerchi per copertoncino.

I tubeless moderni sono diversi da quelli di qualche tempo fa – VERO

Le moderne coperture tubeless sono convenzionalmente definite “tubeless-ready“, a ricordare la loro struttura quasi uguale a quella dei copertoncini: si differenziano dalla coperture tubeless da bicicletta introdotte una ventina di anni fa (oggi praticamente abbandonate) e sono caratterizzate da una differente struttura dei talloni e della carcassa; quest’ultima era più robusta rispetto al copertoncino e non necessitava del liquido sigillante interno.

Con il tubeless non si fora più – FALSO

Con i tubeless la possibilità di forare per “pizzicatura” scompare del tutto vista l’assenza di camera d’aria. Si riduce anche di molto la possibilità di forare per perforazione, visto che il liquido sigillante inserito internamente tende a suturare quasi immediatamente il foro. In realtà la possibilità di perforazione non scompare del tutto, soprattutto quando l’oggetto che riesce a trapassare la carcassa di è di grosse dimensioni.

Con i tubeless è obbligatorio inserire il liquido sigillante interno – VERO

Il sigillante è condizione imprescindibile per garantire: 1) La tenuta ermetica dei talloni sul canale interno del cerchio tubeless 2) L’impermeabilizzazione della carcassa nei confronti dell’aria, perché altrimenti si verificherebbe una graduale, ma inesorabile, perdita di pressione.

Il tubeless lo puoi gonfiare a pressioni bassissime – FALSO

L’impossibilità di forare per “pizzicata” autorizza a gonfiare il tubeless a basse pressioni, ma questo non autorizza mai a scendere al di sotto della pressione di gonfiaggio minima prevista per ogni modello di copertura, e sempre stampigliata sul fianco di quest’ultima. Lo stesso vale per la pressione massima.

Si può rendere tubeless anche un cerchio per copertoncino – FALSO

Valvola specifica e liquido sigillante sono i requisiti essenziali per mettere in opera un cerchio tubeless; gli stessi accessori non sono assolutamente sufficienti a rendere tubeless un cerchio nativo per copertoncino, che si prova ad adattare a tubeless con dei nastri specifici adagiati sul canale del cerchio. Nei pochi casi in cui si riesce a far funzionare, questa procedura può creare gravi problemi di sicurezza.

Una procedura specifica può convertire a tubeless anche un copertoncino – FALSO

I talloni dei copertoncini non aderiranno mai ermeticamente ai cerchi tubeless. Nei pochi casi in cui si riesce a far funzionare, questa procedura può creare gravi problema di sicurezza.

Un cerchio tubeless si può usare anche con i copertoncini – VERO

Questo è vero solo in quei casi (e sono parecchi) in cui il produttore del cerchio certifica la compatibilità del suo modello sia con coperture tubeless che per copertoncino. In tutti gli altri casi la compatibilità non è mai assicurata.

Il tubeless costa di più del copertoncino – VERO

Ipotizzando una uniformità tra le sezione e le caratteristiche qualitative di quel modello, una copertura tubeless ha generalmente un prezzo del 10/20% superiore a quello dell’omologo copertoncino. Buona parte di questo sovraprezzo, in realtà, può essere compensato dal costo in meno connesso con l’assenza della camera d’aria.

Il tubeless si usura di meno – FALSO

Le moderne coperture tubeless hanno la stessa struttura della carcassa dei copertoncini, e a parità di modello, anche la stessa mescola. Il grado di usura, quindi, non è affatto in funzione della tipologia di copertura, ma delle caratteristiche di quella copertura

Il tubeless è più complesso da montare – VERO

La procedura di installazione del tubeless richiede qualche passaggio in più rispetto all’installazione del copertoncino, legata essenzialmente alla necessità di inserire il liquido sigillante interno e di far “tallonare” la copertura nel cerchio, ossia interfacciare ermeticamente le parti. Per far questo è necessario un compressore da officina o quantomeno una specifica pompa a terra ad alto getto.

Il tubeless è più difficile da inserire nel cerchio – FALSO

I talloni dei moderni tubeless hanno sostanzialmente la stessa consistenza dei talloni dei copertoncini. A fare la differenza nell’installazione, quindi, non è la tipologia di copertura, ma le caratteristiche del modello in questione. Esattamente come accade per i copertoncini.

Il tubeless non ha bisogno di nessuna manutenzione – FALSO

A parte la verifica dell’usura, è necessario rabboccare, o sostituire del tutto, il liquido sigillante, che a lungo andare degrada o si secca. Soprattutto in estate.

A lungo andare il liquido sigillante può compromettere il cerchio – VERO

Vale soprattutto quando si utilizzano dei sigillanti inadatti rispetto alle caratteristiche strutturali del canale del cerchio. Pertanto è necessario verificare sempre le caratteristiche del liquido prima di inserirlo.

Il tubeless può scoppiare all’improvviso – FALSO

Lo “scoppio” di un tubeless può avvenire solo se si verifica una perforazione importante, tale da innescare una perdita improvvisa di pressione, esattamente come può succedere per i copertonicni. Se montato bene, il tubeless non può determinare perdite di pressione improvvisa di aria che fuoriesce dai talloni

Le cartucce “gonfia e ripara” sono sufficienti a risolvere la foratura di un tubeless – FALSO

Rispetto al tubeless le cartucce “gonfia e ripara” hanno la stessa efficienza che garantiscono rispetto ai copertoncini o ai tubolari: nulla possono rispetto ai fori grandi o a piccoli squarci della carcassa. Per questo, utilizzando i tubeless, è consigliabile portare con sé anche la classica camera d’aria per risolvere un’eventuale foratura.

Maurizio Coccia: Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Ha scritto per oltre quindici anni sulle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna". Si occupa di informazione su riviste specializzate di biciclette e portali on-line, soprattutto di tecnica e di nuovi prodotti.