EMY E FRANZ IN TANDEM SUL TETTO DEL MONDO IN PAMIR

“Sono in aereo per lavoro, guardo dal finestrino e solo ora mi rendo conto che tra pochi giorni io e mia moglie Emily pedaleremo sul “Tetto del Mondo” sull’altopiano del Pamir in Tagikistan.

Il Tagikistan, un Paese che sino a ieri non sapevo neanche dove fosse e ancora oggi devo far mente locale a come si scrive. Molti ci chiedono come nascono queste idee e ad essere sinceri anche io al momento di studiare un nuovo Viaggio mi stupisco di quante infinite opportunità vi siano nel mondo. Da mesi navighiamo nel web perché viaggiare oggi significa dover mediare anche con le guerre, le tensioni politiche, le pestilenze e non per ultimo con i soldi ed il tempo. Gira che ti rigira ecco che l’indice punta nuovamente sull’Asia, sulle orme di Marco Polo.

Il Viaggio in Pakistan lungo la Karakorum Hw dello scorso anno è stato forse l’inizio di un Viaggio della fantasia che ci ha proiettato lungo le mitica Via della Seta, un crocevia di culture lontane che con spirito di avventura affrontavano le insidie ed i disagi di strade pericolose e sconosciute, proprio come nei progetti di due …..sprovveduti come noi.

Quando siamo partiti per l’Alaska ovunque leggevamo che saremo andati verso l ”ultima frontiera”, al nostro ritorno abbiamo scoperto che a parte il totale isolamento dei centri abitati, per il resto le strade erano ottime, i ristori non mancavano e così anche per un minimo di traffico che in alcuni casi era anche rassicurante. Da quando stiamo elaborando il nostro viaggio mi domando se e come riusciremo a raggiungere Osh in Kirghizistan dopo circa 1000 km di cui il 40% di tremende piste sterrate con diversi passi oltre i 4.000 mt. e come se non bastasse in quasi totale assenza di strutture alberghiere e ristorazione, hanno forse spostato l’ultima frontiera?

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Partiremo il 5 agosto direzione Dushambe capitale del Tagikistan, dove cercheremo di ottenere il visto speciale per la regione del GBAO e punto iniziale del nostro percorso che ci condurrà lungo la Wakhan Valley a ridosso del confine afgano e poi lungo la Pamir HW sino alla meta finale.

Le ansie di voler prevenire ogni dettaglio devono ora lasciar posto ad un’attenta organizzazione dei materiali ed è così che come da rituale la casa si trasforma in un mercato ed il garage in un magazzino; ci si sveglia la notte si trascrive un appunto e poi ricaschi nel sonno ma sempre con il pensiero fisso di non aver trascurato nulla perché sai che sul posto potrai solo contare sulla fortuna…..to be continued”.

Riceviamo e pubblichiamo Massimo Franzosi

Ludovica Casellati: Giornalista, esperta di comunicazione e appassionata di cicloturismo. Editore di Viagginbici.com